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Ultimatum alla Terra: Recensione in Anteprima

Ultimatum alla Terra ( The Day the Earth Stood Still, Usa, 2008 ) di Scott Derrickson; con Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Jaden Smith, John Cleese, Jon Hamm, Kathy Bates, Brandon Jackson, James Hong, Aaron Douglas, Roger R. Cross, Lorena Gale, Alisen Down, Richard Tillman, J.C. MacKenzie, Mousa Kraish.La terra sta morendo per colpa dell’uomo. Se

12 Dicembre 2008 11:05

Ultimatum alla Terra recensione Ultimatum alla Terra ( The Day the Earth Stood Still, Usa, 2008 ) di Scott Derrickson; con Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Jaden Smith, John Cleese, Jon Hamm, Kathy Bates, Brandon Jackson, James Hong, Aaron Douglas, Roger R. Cross, Lorena Gale, Alisen Down, Richard Tillman, J.C. MacKenzie, Mousa Kraish.

La terra sta morendo per colpa dell’uomo. Se muore lei muoiono anche tutti gli esseri umani che la abitano, se muoiono solo gli esseri umani, la terra si salva. Questo viene a farci capire dallo spazio Klatuu, alieno venuto in pace con la speranza di farci cambiare, in modo da poter salvare il pianeta terra. Ma il genere umano appare ai suoi evoluti occhi come incapace al cambiamento, tanto da far decadere l’Ultimatum alla Terra e far partire il countdown che porterà alla nostra totale distruzione…

57 anni dopo il capolavoro di Robert Wise, Hollywood osa l’inosabile riportando in sala un classico della fantascienza, scomodato e per questo giustamente vendicato. Ambientato ai giorni nostri, con lo spettro della Guerra Fredda sostituito dall’incubo ambientale, il film non può nemmeno lontanamente esser paragonato alla versione originale, a causa di una sceneggiatura che grida semplicemente vendetta…

Nel 1951 Robert Wise con pochissimi soldi ed una serie di effetti speciali fatti in casa conquistò il mondo con Ultimatum alla Terra. Per la prima volta eravamo noi umani ad essere i diversi, per la prima volta un film aveva come punto di vista quello dell’alieno, dell’invasore. Eravamo nel pieno della Guerra Fredda e le allegorie con il presente erano talmente palesi da risultare geniali. I comunisti erano gli “altri”, i nemici da combattere, con Wise che stravolse questa visione mettendoci tutti sullo stesso piano. Con le guerre stavamo distruggendo il mondo, tutti insieme appassionatamente. L’altro di cui avere paura non erano nè i comunisti nè gli alieni, ma noi stessi, con la nostra natura violenta che ci stava distruggendo.

Oggi, dopo 57 anni, la Guerra Fredda è finita e la fobia dei comunisti è roba vecchia ( Italia esclusa… ) tanto da avere come protagonista una nuova paura: quella ambientale. Il nostro stile di vita sta distruggendo il pianeta, che non è ‘nostro’, come crediamo, ma dell’intero sistema solare. La nostra ignoranza sta causando danni a civiltà aliene sparse nell’universo, tanto da rendere obbligato l’invio sulla terra di un loro rappresentante, Klatuu.

Klatuu viene in pace, viene ad avvertirci che la crisi ha raggiunto il culmine, che non possiamo proseguire su questa strada, che è necessario un cambiamento radicale. Il suo viaggio consiste nel capire se gli esseri umani sono in grado di cambiare il loro comportamento o se il problema deve essere eliminato alla radice. Chiede di parlare con i rappresentanti della terra per metterli al corrente della drammatica situazione ma anche questa semplice richiesta gli viene negata, facendo cadere l’Ultimatum alla Terra. Per salvare il pianeta terra, bisogna sterminare la razza umana…

Una storia talmente saccheggiata in sala, parodiata e fonte d’ispirazione che solo ricordarla fa venire i brividi lungo la schiena. Riportare al cinema Ultimatum alla Terra se non era un’impresa poco ci manca, ma Scott Derrickson e David Scarpa si sono davvero impegnati per raschiare il barilo del perenne fastidio e della noia mortale.

Il film parte benino, fino all’arrivo di Klatuu, interpretato da un glaciale ed insipidoKeanu Reeves, e del suo temibile Ultimatum. Tutto il preambolo, angosciante, incalzante e misterioso, con questo strano ‘oggetto’ che si sta per abbattere su Manhattan ( anche se TUTTI sappiamo cosa è… ), funziona e tiene alto il rimo della pellicola, che clamorosamente crolla con l’atterraggio dell’astronave. Un astronave che è totalmente differente dal disco volante di wiseiana memoria, così come è differente la ‘tuta’ indossata da Klatuu una volta messo piede sulla terra e la sua mitica guardia del corpo, Gort, qui alto 10 piani e purtroppo malamente realizzato in CGI. Ma su questi particolari nulla da dire… d’altronde è anche “giusto” aggiornare il tutto.

Peccato che da questo momento in poi la sceneggiatura di David Scarpa tocchi più volte momenti imbarazzanti nella loro assurdità, con un rapporto madre/figlio da sterminare immediatamente ( odioso il figlio di Will Smith, Jaden… ) ed una reazione delle autorità, all’arrivo di un alieno in carne ed ossa, che fa quasi ridere. Da storia ( non voluta ) del cinema demenziale un’autopsia aliena, effettuata con la calma che si potrebbe avere nell’aprire un maiale in procinto di diventare un prosciutto! A non aiutare il tentennante script una serie di effetti speciali che non portano assolutamente nulla di nuovo o di non già visto al catalogo ‘catastrofi e fantascienza’, per un film che nel finale si perde definitivamente e clamorosamente…

Semplicemente ridicola la ‘goccia’ che aiuterà Klatuu a rivalutare l’intera razza umana, così come è assurdo il rapporto che si instaurerà tra lui e la scienziata Helen, fino al fastidiosissimo finale che mette definitivamente il punto sul giudizio conclusivo. Difficile trovare salvagenti a questo remake, affondato come nemmeno il Titanic sotto i colpi di una serie di luoghi comuni e di banalità che non fanno altro che confermare una verità assoluta: volete vedervi Ultimatum alla Terra? Perfetto, riprendete in mano l’originale di Robert Wise e lasciate perdere questa nuova versione, perchè non c’è storia.

P.S. O io son sordo o mi son addormentato dalla noia o Scott Derrickson si è dimenticato una “certa” Klaatu, Barada, Nikto… semplicemente sacrilegio!

Voto Federico: 4