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Anna Magnani – 105 anni da icona del cinema

Tutti i film, tante curiosità, omaggi, tributi, citazioni, foto , ricordi, video, canzoni, nel viaggio dedicato ad Anna Magnani che da icona immortale del cinema oggi compie 105 anni

di cuttv
pubblicato 7 Marzo 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 16:57

A settembre piangeremo il quarantesimo anno della sua scomparsa, ma oggi festeggiamo un compleanno, perché Anna Magnani, Nannarella non solo per noi romani, guadagnando l’Empireo delle icone immortali con la sua verve da anti-diva passionale e tormentata, e simbolo del neorealismo italiano, compie la veneranda età di 105 anni.

Più di un secolo di volti, storie e donne indimenticabili, forti e sensibili, sfrontate e genuine, ironiche e grintose, con la risata fragorosa, lo sguardo che fulmina, quelle occhiaie vive e mute che addensano il senso della tragedia anche nell’unica Mamma Roma pasoliniana possibile, e la vitalità che seduce.

Insieme alla spontaneità verace della fruttivendola Elide di Campo de’ Fiori, la resistenza della Sora Pina di Roma Città Aperta, la determinazione della popolana Maddalena Cecconi di Bellissima, l’ostinazione de L’onorevole Angelina, la devozione di Serafina Delle Rose de La rosa tatuata, e tutte quelle che potete incontrare nel viaggio che inizia dopo il salto e non si ferma all’ultimo saluto di Anna Magnani nella Roma di Fellini.


Anna Magnani nell\'appartamento di Roma, 01 gen 1948
Anna Magnani, premiere Onorevole Angelina, 17 mar 1949
Anna Magani a Parigi, 29 set 1950
L\'Oscar di Anna Magnani, 14 mag 1956

Curiosità

Anna Magnani nasce a Roma nel 7 marzo 1908, da Marina Magnani, una sarta originaria di Fano, ma non conoscerà mai suo padre, sebbene alcune ricerche condotte successivamente la porteranno a scoprire le radici calabresi del genitore e anche il presunto cognome ‘Del Duce’, ma lei con la sua consueta ironia, scherzerà sul fatto di aver fermato le ricerche per non voler passare come “la figlia del Duce”.

Quando sua madre si trasferisce ad Alessandria d’Egitto per sposare un facoltoso austriaco, Anna resta a Roma, crescendo in un quartiere popolare con la nonna, cinque zie (Dora, Maria, Rina, Olga e Italia) e lo zio Romano (di nome).

La Ciociara doveva essere interpretata da Anna Magnani e diretta da George Cukor, ma il rifiuto di Anna e quello condizionato dalla sua presenza del regista, lasciarono il ruolo di Cesira a Sophia Loren, che avrebbe dovuto interpretare quello della figlia Rosetta, e la regia a Vittorio De Sica.

Il 3 ottobre 1935 sposa il regista Goffredo Alessandrini, con cui nel 1936 gira Cavalleria.

Rimasta incinta durante la relazione col giovane attore Massimo Serato, e abbandonata subito per questo, dopo aver rinunciato al film Ossessione di Luchino Visconti, il 23 ottobre 1942 mette al mondo suo figlio Luca, battendosi per dargli il suo cognome, come sua madre aveva fatto con lei.

La sua ultima apparizione cinematografica, è il cameo del 1972 in Roma di Federico Fellini, con la dolente Anna Magnani che di notte attraversa i vicoli di Roma, arriva davanti al portone di casa, risponde a Fellini “a Federì … ma nun c’hai niente da fa?! … va a dormì che è tardi! … ciao Federì”, poi ridendo chiude il portone davanti alla macchina da presa, insieme alla sua carriera cinematografica.

Ricoverata nella clinica Mater Dei ai Parioli, con un tumore al pancreas, e assistita fino alla fine dal figlio Luca Magnani e da Roberto Rossellini, Anna Magnani è morta il 26 settembre 1973, e le sue spoglie sepolte nel cemitero della balneare San Felice Circeo (in provincia di Latina), vicino alla sua amata villa.

Olivia Magnani, figlia di Luca Magnani, l’unico figlio di Anna, ha seguito le orme di sue nonna diventando attrice.

Premi e riconoscimenti

Nel 1945 vince il primo Nastro d’Argento interpretando la Sora Pina, ispirata a Teresa Gullace, in Roma città aperta diretto da Roberto Rossellini, con il quale inizia una tormentata relazione sentimentale.

Nel 1947 vince il suo secondo Nastro d’Argento, e Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, interpretando L’onorevole Angelina, diretto da Luigi Zampa.

Nel 1948 vince il terzo Nastro d’Argento interpretando L’amore, il suo ultimo film con Roberto Rossellini, prima della rottura della loro relazione.

Nel 1956, vince il quinto ed ultimo Nastro d’Argento per Suor Letizia – Il più grande amore, diretto da Mario Camerinii.

Il 21 marzo 1956 con l’interpretazione di Serafina Delle Rose al fianco di Burt Lancaster, nel film La rosa tatuata diretto da Daniel Mann, è la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il Premio Oscar come migliore attrice protagonista, un BAFTA come attrice internazionale dell’anno, e il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico.

Nel 1958 l’interpretazione di Gioia in Selvaggio è il vento, diretto da George Cukor, la incorona miglior attrice al Festival di Berlino, le assegna il suo primo David di Donatello come migliore attrice, e una nomination agli Oscar.

Omaggi e tributi

La Magnani è una delle poche personalità italiane ad avere una stella nel firmamento della Hollywood Walk of Fame.

Nel 2010 è nata l’Associazione “Amici di Anna Magnani“, presieduta dal biografo Matteo Persica, di cui fanno parte personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, come Franca Valeri, Pupi Avati, Helen Mirren o Gian Luigi Rondi, e nei primi due anni di attività, ha fatto intitolare una via a Nannarella, meglio un largo, a villa Borghese, organizzare dei corsi incentrati sulla figura umana ed artistica della Magnani nelle scuole argentine, ha raccolto oltre 60.000 firme per far divenire il Teatro Valle di Roma il “Teatro Valle-Anna Magnani”, organizzato una gran quantità di eventi per ricordare e far conoscere l’attrice. Il 4 settembre 2012, presso L’Isola del Cinema, ha dato il via alla prima edizione del “Premio Anna Magnani”, e nel 2013 si occupa delle celebrazioni del quarantennio dalla sua scomparsa.

Jean Renoir scrive di lei: “La Magnani è la quinta essenza dell’Italia, ed anche la personificazione più completa del teatro, del vero teatro con scenari di cartapesta una bugia fumosa e degli stracci dorati, dovevo logicamente rifugiarmi nella commedia dell’arte e prendere con me in questo bagno la Magnani, le sono grato per aver simboleggiato nel mio film tutte le altre attrici del mondo”.

A pochi giorni dal suo arrivo in America la stampa dichiara: “In confronto a lei le nostre attrici sono manichini di cera paragonate ad un essere umano”.

Il Time la definisce: “Divina, semplicemente divina”.

Dopo le riprese di Mamma Roma, Pier Paolo Pasolini commento la ua collaborazione non priva di incomprensioni, nonostante i risultati: “Anna è romantica, vede la figura nel paesaggio, è comePierre-Auguste Renoir, io invece sono sulla strada del Masaccio”.

Il 12 aprile 1961, Jurij Gagarin a bordo del Vostok per compiere la prima rotazione della terra, dichiarò: “Saluto la fraternità degli uomini, il mondo delle arti e Anna Magnani”.

Tra tutte le cose che le sono state dedicate da tanti, c’è anche un cratere di 26 km di diametro sul pianeta Venere.

Nel 2006, in Volver di Pedro Almodovar, la madre di Raimunda guarda la Magnani di Bellissima in tv.

Il cortometraggio “Anna Magnani, femmina immortale” di Donatella Baglivo, si avventura nella vita artistica e personale di Nannarella.

Mario La Carrubbale dedica l’opera di videoarte “Nannarella”.

Nel centanario della sua nascita SKY Cinema produce il documentario “Anna Magnani – Ritratto d’Attrice”, realizzato da Katia Ippaso, Linda Ranalli e Fausto Galosi., che parte dalla ricostruzione dell’evento dell’Oscar, ovvero, quando in una mattina del marzo 1956, Anna Magnani viene svegliata da una telefonata nella sua casa romana di via degli Astalli.

Nel 2012, Anna Magnani insieme a Roberto Rossellini e Ingrid Bergman, sono i protagonisti de La guerra dei vulcani, il documentario diretto da Francesco Patierno sullo storia del più grande scandalo cinematografico/sentimentale di tutti i tempi, complice la natura mitica e primitiva delle isole Eolie, set del film ‘Vulcano‘, interpretato dalla Magnani appena abbandonata da Rossellini, e ‘Stromboli, Terra di Dio‘, che inaugura la collaborazione artistica e sentimentale tra Rossellini e la Bergman.

Il regista Todd Solondz racconta di aver girato una sequenza di Storytelling, citando per intero la scena di Bellissima, che inquadra Maddalena (Anna Magnani) portate via la figlia dalla stanza dei provini, dove il regista interpretato da Alessandro Blasetti, sbeffeggia la bambina fino a farla piangere.

Nel 2002 il Museum of Modern Art (MOMA) di New York, in collaborazione con Cinecittà Holding, le rende omaggio con la retrospettiva Billy Rose Tribute to Anna Magnani, e la proiezione dei 14 film più significativi della sua carriera cinematografica.

Tanti i libri, anche Anna Magnani – Vita, amori e carriera di un’attrice che guarda dritto negli occhi del nostro Italo Moscati.

La lista di spettacoli teatrali, libri, poesie, mostre e le rassegne speciali, che negli anni le sono stati dedicati sarebbe lunga ma ..

I tributi musicali ad Anna Magnani contemplano:

– Nannarè di Gianni Togni nell’album Bersaglio Mobile del 1988,
– Anna verrà di Pino Daniele in Mascalzone latino del 1989,
– Anna Magnani scritta da Carmen Consoli e cantata da Adriano Celentano.

“Anna verrà e sarà un giorno pieno di sole
e allora sì ti cercherei forse per sognare ancora sì, ancora.
Oh Anna, dimmi se è così lontano il mare …”.

Filmografia

“Roma” – Federico Fellini 1972
“… correva l’anno di grazia 1870? – Alfredo Giannetti 1971
“Il segreto di Santa Vittoria” – Stanley Kramer 1969
“Made in Italy” – Nanni Loy 01 gennaio 1965
“La pila della Peppa” – Claude Autant-Lara 1963
“Mamma Roma” – Pier Paolo Pasolini 1962
“Risate di gioia” – Mario Monicelli 1960
“Pelle di serpente”- Sidney Lumet 1959
“Nella città l’inferno” – Renato Castellani 1958 – (David di Donatello come Migliore Attrice)
“Selvaggio è il vento“ – George Cukor 1957 –
“Suor Letizia – Il più grande amore” – Mario Camerini 1956
“La rosa tatuata” – Daniel Mann 1955
“Siamo donne” – Luchino Visconti, Luigi Zampa, Gianni Franciolini, Alfredo Guarini, Roberto Rossellini 1953
“La carrozza d’oro“ (scheda film) – Jean Renoir 1952
“Camicie rosse” – Francesco Rosi , Goffredo Alessandrini 1952
“Bellissima” – Luchino Visconti 1951
“Vulcano” – William Dieterle 1950
“Molti sogni per le strade” – Mario Camerini 1948
“L’amore” – Roberto Rossellini 1948
“Assunta Spina” – Mario Mattòli 1948
“L’onorevole Angelina” – Luigi Zampa 1947
“Il bandito” – Alberto Lattuada 1946
“Abbasso la ricchezza” – Gennaro Righelli 1946
“Roma città aperta” – Roberto Rossellini 1945
“Abbasso la miseria” – Gennaro Righelli 1945
“Quartetto pazzo” – Guido Salvini 1945
“La vita è bella” – Carlo Ludovico Bragaglia 1943
“Campo de’ Fiori” – Mario Bonnard 1943
“L’ultima carrozzella”  – Mario Mattòli 1943
“La fortuna viene dal cielo” – Akos von Rathonyi 1942
“La fuggitiva” – Piero Ballerini 1941
“Teresa Venerdì” – Vittorio De Sica 1941
“La principessa Tarakanova” – Fedor Ozep , Mario Soldati 1938
“Cavalleria” – Goffredo Alessandrini 1936
“Trenta secondi d’amore”  – Mario Bonnard 1936
“Quei due” – Gennaro Righelli 1935
“La cieca di Sorrento” – Nunzio Malasomma 1934

Citazioni

«Non so se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto.»

«Il fatto è che le donne come me si attaccano soltanto agli uomini con una personalità superiore alla loro: e io non ho mai trovato un uomo con una personalità capace di minimizzare la mia. Ho trovato sempre uomini, come definirli? carucci. Dio: si piange anche per quelli carucci, intendiamoci, ma sono lacrime di mezza lira. Incredibile a dirsi, il solo uomo per cui non ho pianto lacrime di mezza lira resta mio marito: Goffredo Alessandrini. L’unico, fra quanti ne ho conosciuti, che mi stimi senza riserve e al quale sia affezionata. Certo non furono rose e fiori anche con lui. Lo sposai che ero una ragazzina e finché fui sua moglie ebbi più corna di un canestro di lumache».

«Ho capito che ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori».

«L’importante è non avere le grinze al cervello. Quelle in faccia prima o poi t’aspettano al varco».

Al truccatore: «Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care».

Foto, ricordi, locandine e ritagli di giornale

Nel prossimo video con sottofondo musicale di Paolo Conte ..

Interviste

Video al cinema

Via | Amici di Anna Magnani – Wikipedia – la rete