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Two Lovers – Recensione in anteprima

Two Lovers (id – drammatico, USA 2008) Regia di James Gray, con Gwyneth Paltrow, Joaquin Phoenix, Vinessa Shaw, Isabella Rossellini, Elias Koteas, Moni Moshonov, John Ortiz, Bob Ari, Julie BuddBrighton Beach, Brooklyn. Leonard è tornato a vivere con i genitori, lo aiutano con amore ma faticano a comprenderlo, dopo aver tentato il suicidio. Quasi contemporaneamente

di simona
13 Marzo 2009 15:07

Two Lovers Two Lovers (id – drammatico, USA 2008) Regia di James Gray, con Gwyneth Paltrow, Joaquin Phoenix, Vinessa Shaw, Isabella Rossellini, Elias Koteas, Moni Moshonov, John Ortiz, Bob Ari, Julie Budd

Brighton Beach, Brooklyn. Leonard è tornato a vivere con i genitori, lo aiutano con amore ma faticano a comprenderlo, dopo aver tentato il suicidio. Quasi contemporaneamente conosce due donne: Sandra, la figlia dell’acquirente della tintoria di famiglia, seria, modesta e sincera; e Michelle, una vicina di casa esuberante, volubile e con qualche problema di droga. Mentre la famiglia cerca di spingere Leonard fra le braccia di Sandra, evidentemente interessata a lui, l’uomo si innamora perdutamente di Michelle, la quale lo respinge perchè è innamorata di Ronald, un uomo sposato con cui ha una relazione. Leonard allaccia quindi una relazione con Sandra, deciso a dimenticare Michelle…finchè lei non torna a bussare alla sua porta, costringendolo a dover prendere una decisione.

James Gray, dopo aver sceneggiato e diretto tre thriller di discreto valore (Little Odessa, The Yards e I padroni della notte) decide di cambiare registro e si dà ad un dramma romantico, riuscendo solo parzialmente nell’intento.

Non fatevi trarre in inganno dal titolo, dalla trama o dal concetto comune di ‘film romantico’. Two Lovers è ben lontano dal rientrare negli schemi e negli stereotipi dei film di genere. Si tratta più di una disincantata disamina esistenziale della solitudine e del bisogno di amare, visto come cura della disperazione e della follia.

L’ispirazione, è dichiarato anche nel materiale stampa, viene da Le Notti Bianche di Dostoevskij (aveva già ispirato Visconti per Le notti bianche e Bresson per Quattro notti di un sognatore), di cui la pellicola mantiene le basi (un uomo si innamora platonicamente e perdutamente di una donna che conosce pochissimo e che gli confida il suo dramma con un altro uomo) e modifica contesti e personaggi. Chissà perchè, è intrinseca nella natura umana la masochistica tendenza a innamorarsi delle persone sbagliate o irraggiungibili.

Quello di Leonard è decisamente un personaggio complesso, verrebbe da definirlo ‘molto umano’. Pieno di dubbi e insicurezze, debole, disperato e profondamente infelice. Ottima la prova attoriale data da Joaquin Phoenix (speriamo che non sia davvero l’ultima), che è riuscito a renderlo reale ma non stereotipato.

Dal suo viso traspare in ogni momento la solitudine ed il dolore del personaggio, in maniera sempre misurata, mai artificiosa. Eppure, per Leonard non si riesce a provare simpatia. E qui sorge il problema: non riuscendo ad identificarsi in nessun modo con il protagonista, il pubblico non si sente coinvolto nella vicenda e il livello di attenzione cala vertiginosamente, sfociando a volte nel fastidio.

Discrete le performance di Gwyneth Paltrow, Vinessa Shaw ed Isabella Rossellini (relegata al ruolo di una poco credibile yiddishe mame), ma nel complesso nulla di straordinario. Bella la regia, quasi documentaristica, elegantemente poco presente. La sceneggiatura non è però delle più riuscite e la storia presenta più di una situazione poco plausibile.

Nei cinema da venerdì 27 marzo

Voto Simona: 5,5
Voto Gabriele: 9

Festival di Cannes