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Il primo giorno d’inverno – di Mirko Locatelli: recensione in anteprima

Il primo giorno d’inverno (Italia, 2008) di Mirko Locatelli; con Mattia De Gasperis, Giuseppe Cederna, Michela Cova, Teresa Patrignani, Alberto Gerundo, Andrea Semeghini. Un ragazzo normalissimo, che va a scuola e pratica nuoto, viene sfottuto dai “colleghi” e resta chiuso nella sua solitudine. Un giorno vede due ragazzi che l’hanno sempre preso in giro masturbarsi

15 Marzo 2009 16:07

Il primo giorno d'inverno - di Mirko Locatelli: recensione in anteprima Il primo giorno d’inverno (Italia, 2008) di Mirko Locatelli; con Mattia De Gasperis, Giuseppe Cederna, Michela Cova, Teresa Patrignani, Alberto Gerundo, Andrea Semeghini.

Un ragazzo normalissimo, che va a scuola e pratica nuoto, viene sfottuto dai “colleghi” e resta chiuso nella sua solitudine. Un giorno vede due ragazzi che l’hanno sempre preso in giro masturbarsi a vicenda: è l’occasione buona per vendicarsi, finalmente..

Quando è stato presentato a Venezia, nella sezione competitiva Orizzonti, Il primo giorno d’inverno ha destato un po’ di curiosità: opera prima italiana, un cast giovane e il gioco è fatto, nella speranza di poter trovare qualcosa d’interessante (anche rispetto ad una selezione italiana in concorso che non ha certo fatto scintille come quella a Cannes).

Se si leggono recensioni in giro per la rete, ma anche quelle di alcuni quotidiani, si pensa che il film del milanese Mirko Locatelli abbia lasciato un’opinione positiva tra critici e pubblico: la proiezione al PalaLido smentisce, ahinoi. L’ipocrisia che spesso c’è a Venezia da parte della stampa nostrana nei confronti dei film italiani colpisce ancora.

Dispiace, e lo si sottolinea comunque, dover essere così brutali, ma non si capisce perché giornali che sottolineano quanto Jonathan Demme sia ormai moscio (?) portino alla ribalta film come questo. Da cui ci si poteva attendere sicuramente di più rispetto al risultato finale, francamente discutibile.

La storia del film è un mix di bullismo e omosessualità soprattutto repressa, visto che i due ragazzi innamorati non vogliono assolutamente essere smascherati. Ma c’è anche il protagonista da analizzare: con un contorno (piuttosto inutile, checché se ne dica) familiare dove l’unica ancora di amore sincero sembra essere quello della piccola sorellina, anche il protagonista sin dalle prime inquadrature sembra in condizioni simili a quelle dei due “bulli” che l’hanno sempre schernito e di cui si vuole vendicare, cogliendo la palla al balzo.

Valerio, interpretato dall’interessante Mattia De Gasperis (che però deve studiare, e non poco), si specchia costantemente, non può farne quasi a meno, e cura il fisico in maniera eccessiva. E sembra subito interessato ai maschietti. Ma dallo spunto già non molto interessante salta fuori una realizzazione non meno povera.

Problemi di montaggio e dialoghi affossano la visione, per non parlare delle sequenze in cui i due ragazzi gay inseguono il protagonista in moto. Il finale porta in sé alcune potenzialità, che anche in questo caso si perdono nella realizzazione tecnica. E così anche l’uso del paesaggio e alcuni momenti in cui si vede l’intenzione di creare un’atmosfera volutamente fredda svaniscono. Capiamo tutte le motivazioni e il messaggio, ma non è questo il modo per colpire con un’opera prima.

Voto Gabriele: 4

Dal 27 marzo al cinema.

Festival di Venezia