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The Bling Ring: recensione in anteprima del film di Sofia Coppola

Con The Bling Ring, Sofia Coppola apre l’Un Certain Regard del Festival di Cannes 2013. Il film prosegue un discorso su Los Angeles cominciato con Somewhere: e se convince nella prima parte, perde poi il filo sia dal punto di vista stilistico che contenutistico man mano che va avanti. Ecco la recensione di Cineblog.

pubblicato 17 Maggio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 14:45

La storia vera di un gruppo di ragazzetti americani che vivono a Los Angeles, e che decidono di rapinare le ville di famose star di Hollywood, per poi venire beccati, con tutte le conseguenze del caso…

Era attesissimo The Bling Ring qui a Cannes, per ovvie ragioni. Sofia Coppola è stata per qualche anno una delle nuove leve più interessanti in circolazione, sia per la sua sensibilità che per lo stile rarefatto delle sue opere. Poi critica e pubblico hanno iniziato a spaccarsi sempre di più, prima con Marie Antoinette, poi con Somewhere, il più discusso Leone d’oro degli ultimi anni.

La regista era quindi attesa al varco, anche perché ha chiamato a lavorare con sé una delle beniamine del pubblico di teenager, Emma Watson, che sta riuscendo nell’impresa di togliersi di dosso il ruolo di Hermione della saga di Harry Potter. Ma non è lei la “protagonista” del gruppetto: la Watson è piuttosto la bad girl, che recita in modo volutamente forzato per mostrare la falsità del suo personaggio.

Settimane e settimane a rapinare le case di Paris Hilton, Lindsay Lohan, Orlando Bloom e affini. La Coppola si ispira alla storia del vero “bling ring”, raccontata attraverso interviste ai diretti interessati in un articolo di Vanity Fair, per continuare innanzitutto un discorso incominciato col film precedente, ovvero quello di disegnare un ritratto non proprio edificante di Los Angeles.

Se in Somewhere, prendendo come protagonista un attore, la Coppola mostrava la solitudine che una città come L.A. può dare, qui prende per protagonisti dei ragazzi cresciuti nelle famiglie-bene e che aspirano, per diversi motivi, a modelli vuoti e mainstream. The Bling Ring si apre subito con uno di questi furti: “Let’s go shopping”, dice Rebecca, prima che partano gli enormi e colorati titoli di testa.


E di “shopping” i protagonisti ne fanno tanto. Borse, scarpe, gioielli e chi più ne ha più ne metta. Com’è stato possibile? Un po’ di stupidità da parte delle vittime (lasciavano spesso le chiavi sotto lo zerbino…) e molta ingenuità invece da parte degli stessi ladruncoli. I quali si coprivano sì il viso con un passamontagna, ma non sempre!, e condividevano sui social network il loro bottino.

Convince e non poco la Coppola nella prima parte, quella in cui semplicemente descrive questo mondo dei sogni in cui i ragazzini guardano con occhi sbrilluccicanti un altro mondo fatto di vestiti e borse Louis Vuitton. Li introduce in modo giusto, li fa incontrare tutti quanti in un disco-pub di lusso (dove c’è anche Kirsten Dunst!), e poi li osserva mentre entrano nelle case delle star e idolatrano gli oggetti del loro desiderio.

Poi nel film accade qualcosa di strano. The Bling Ring incomincia a mostrare la corda, diventando sempre più ripetitivo man mano che le “missioni” si accumulano, tutte simili l’un l’altra. Nella seconda parte, poi, diventa sempre più una specie di Spring Breakers mescolato con The Social Network, con squarci estetici à la Van Sant.

È come se improvvisamente il film perdesse la sua personalità, e la Coppola, per la prima volta nel suo cinema, volesse anche “spiegare” piuttosto che mostrare. La madre del personaggio della Watson, soprattutto, è messa lì come giustificazione dei comportamenti della figlia, che andrà lontanissimo al contrario dei suoi colleghi.

Anche dal punto di vista stilistico, man mano che prosegue, The Bling Ring perde di personalità e guadagna purtroppo in monotonia, a causa di continui rallenti e scene costruite con un certo mix di montaggio, suono e musica che richiamano il film di Korine. Certo, la colonna sonora ha un suo perché, e The Bling Ring, checché se ne dica, non è privo di fascino.

Ma la sensazione è che, tentando evidentemente di allontanarsi dai suoi territori, la Coppola abbia dovuto correre ai ripari, prendendo a piene mani dall’immaginario cinematografico contemporaneo. Creando così un miscuglio che non convince molto né dal punto di vista espressivo né da quello dell’analisi del mondo che vuole raccontare.

Voto di Gabriele: 6
Voto di Federico: 5

The Bling Ring (USA 2013, commedia 87′) di Sofia Coppola; con Emma Watson, Taissa Farmiga, Israel Broussard, Katie Chang, Claire Alys Julien, Leslie Mann, Gavin Rossdale, Georgia Rock, Paris Hilton, Halston Sage, Kirsten Dunst, Erin Daniels, Nina Siemaszko, Stacy Edwards, Joe Nieves. Qui il trailer italiano. Uscita in sala il 19 settembre 2013.

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