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Le mie grosse grasse vacanze greche – La recensione in anteprima

Le mie grosse grasse vacanze greche (My Life in Ruins) Regia di Donald Petrie, con Nia Vardalos, Richard Dreyfuss, Rachel Dratch, María Botto, Alexis Georgoulis, Jareb Dauplaise, Caroline Goodall, Jan Ogilvy, Ralph Nossek, Brian Palermo, Sophie StuckeyGeorgia, appassionata di storia della sua terra natale, sogna invano di insegnare in un università americana e sbarca il

pubblicato 8 Ottobre 2009 aggiornato 2 Agosto 2020 10:05

Le mie grosse grasse vacanze greche (My Life in Ruins) Regia di Donald Petrie, con Nia Vardalos, Richard Dreyfuss, Rachel Dratch, María Botto, Alexis Georgoulis, Jareb Dauplaise, Caroline Goodall, Jan Ogilvy, Ralph Nossek, Brian Palermo, Sophie Stuckey

Georgia, appassionata di storia della sua terra natale, sogna invano di insegnare in un università americana e sbarca il lunario facendo da guida a comitive disastrate di turisti. Le sue gite didattiche non sono molto apprezzate dai suoi gruppi, che preferiscono le spiagge e lo shopping di souvenire. A Georgia manca il “Kefi”, parola greca per indicare lo spirito. Sul punto di abbandonare la “carriera di guida” Georgia, grazie al variegato e pittoresco gruppo di villeggianti che si porta in giro per i luoghi più famosi della cultura Ellenica scopre che esistono diversi modi per attrarre la loro attenzione e conquistare il loro cuore (oltre che la loro attenzione). Forse quello che manca a Georgia è anche l’amore…

Un precisazione è doverosa. La commedia romantica firmata da Donald Petrie nulla ha che spartire con il film che ha lanciato l’attrice greca Nia Vardalos come una star internazionale. Protagonista a parte, il solo elemento di contatto con Il mio grasso grosso matrimonio greco (incredibile successo al botteghino internazionale con oltre 240 milioni di dollari) è la figura di Tom Hanks nel ruolo di produttore (visti gli incassi precedenti non c’è da stupirsi). Per il resto cambia tutto.

Come (troppo) spesso accade in Italia la traduzione del titolo dimostra di avere una bassissima stima nei confronti del pubblico pagante. Il titolo originale è My life in ruins, traducibile con La mia vita in rovina, che gioca amabilmente sul doppio senso tra le rovine storiche della Grecia antica e l’esistenza insoddisfatta della protagonista. Ne segue che il film di Petrie non è un ipotetico seguito de Il mio grosso grasso matrimonio greco sebbene tutto faccia pensare il contrario.

Lo scarto più evidente tra i due film, impossibile a questo punto esimersi da un confronto diretto, sta nella sceneggiatura. Mentre il primo era una commedia brillante ricca di trovate comiche esilaranti giocate sul contrasto tra le usanze del popolo americano e quello greco, qui siamo dalle parti di un film “balneare” degno dell’immaginario di Massimo Boldi. Il film inizia con lo scontro diretto tra la guida che sogna di fare la maestrina con una combriccola di disadattati che bramano acquistare saponette a forma di Partenone, con il collega brillante a cui vengono affidati i turisti migliori e gli alberghi di lusso mentre lei finisce in topaie improponibili. In un susseguirsi di gag degne di barzellette da caserma o, alla meglio, di un film di Alvaro Vitali, il film vira drasticamente in una progressione drammatica in cui tutti cambiano radicalmente senza alcuna giustificazione logica.

Un viaggio da incubo si trasforma nella scoperta di una vita grazie all’anziano vedovo americano Irv, interpretato da Richard Dreyfuss, grazie al quale scopre che lasciano spazio al lato più giocoso delle propria psiche è possibile vivere meglio, e anche anche l’amore. Si dovrebbe ridere dei beceri stereotipi rappresentanti dai compagni di viaggio di Nia, gli australiani che parlano strano bevendo birra Foster, gli americani beoti e sessuomani, le due divorziate spagnole che dicono di odiare gli uomini, tutto infilzato in uno spiedo di souvlaki insipido che ha perso tutta il sapore, il brio e la verve del primo film prodotto da Tom Hanks.

Il pubblico, almeno negli Usa, dimostra però di non essere così stupido. Il passaparola che ha fatto la fortuna de Il mio grasso grosso matrimonio greco in questo caso si è rivelato un boomerang, tanto che oltreoceano il film ha guadagnato solo 8 milioni di dollari al botteghino.

Le mie grosse grasse vacanze greche uscirà nei cinema il 9 ottobre.

Voto Carlo 3