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I migliori e i peggiori film del 2009 secondo Cineblog

Prima di Natale ho chiesto ai ragazzi della redazione di Cineblog di cominciare a pensare alla classifica di fine anno con i migliori film e i peggiori dicendo loro di aggiungere anche Le delusioni e Le sorprese (10 titoli per ogni categoria). Ho scatenato l’inferno. Gente che si strappava i capelli, che urlava, che si

di carla
pubblicato 11 Gennaio 2010 aggiornato 2 Agosto 2020 06:34


Prima di Natale ho chiesto ai ragazzi della redazione di Cineblog di cominciare a pensare alla classifica di fine anno con i migliori film e i peggiori dicendo loro di aggiungere anche Le delusioni e Le sorprese (10 titoli per ogni categoria). Ho scatenato l’inferno. Gente che si strappava i capelli, che urlava, che si spogliava nuda correndo per strada, che piangeva disperata. “Come 10? Così pochi? Come faccio?”, “10? Non ho visto 10 film brutti!”, “Le sorprese? Ma tu scherzi? Io non arrivo a 10 titoli da segnalare!”. Il delirio.

Alla fine ce l’abbiamo fatta. Ecco il risultato. I film non sono in ordine di bellezza o di bruttezza e alcuni hanno preferito scegliere meno di 10 titoli per categoria o lasciare da parte Delusioni e Sorprese.

Andate dopo il salto per scoprire la classifica e poi vogliamo sapere le vostre liste! Enjoy.

I migliori film del 2009 secondo Cineblog
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DR. APOCALYPSE
I MIGLIORI FILM DEL 2009

10) District 9 (finalmente un film di fantascienza originale, tra l’altro a basso costo. Sorprendente)
9) Watchmen (il miglior cinecomics dell’ultimo quinquennio. Sottovalutato)
8) Coraline e la porta magica (magico. Fino ad ora il miglior 3D visto al cinema)
7) Basta che Funzioni (per chi, Alleniano come me, un inatteso ritorno ai vecchi capolavori mai dimenticati)
6) Revolutionary Road (il film più incompreso degli ultimi 12 mesi)
5) Up ex equo Ponyo sulla scogliera (due gioielli d’animazione, così diversi e così incredibilmente splendidi)
4) The Wrestler (indimenticabile Mickey. Bellissimo)
3) Gran Torino (il più bel film di Clint Eastwood dopo Million Dollar Baby. Perfetto)
2) Milk (il “vero” Premio Oscar dello scorso anno, scippato da The Millionaire. Emozionante)
1) Bastardi senza Gloria (Quentin Tarantino in tutto e per tutto. Delirante, geniale, capolavoro)

LE SORPRESE DEL 2009
10) Sacro e Profano (opera prima di Madonna. E chi l’avrebbe mai detto?)
9) Nemico Pubblico parte 1 e parte 2 (dalla Francia con furore, un doppio capitolo a dir poco esaltante)
8) I Love radio Rock (un vero e proprio gioellino. Incomprensibile flop in patria)
7) 500 giorni insieme (adorabile)
6) Io & Marley/Hachiko (da due film ‘cinofili’ potevano uscire due atrocità… entrambi emozionanti, mi hanno decisamente sorpreso)
5) Drag Me To Hell (il miglior ‘horror’ del 2009. W Sam Raimi)
4) Bandslam (non gli davo un euro, mi ha totalmente stupito)
3) Un matrimonio all’inglese (delizioso)
2) Sex Movie in 4D (100 minuti di inaspettate risate. Da recuperare assolutamente)
1) Una notte da leoni (il film più irriverente e divertente degli ultimi anni)

LE DELUSIONI DEL 2009
10) Nemico Pubblico – Public Enemies (amo Mann, alla follia. Sono
uscito dal cinema decisamente poco convinto)
9) Il Mai Nato (visto il trailer, mi attendevo 90 minuti di terrore. Peccato che quei pochi minuti di terrore fossero concentrati tutti nel trailer! Deludente)
8) St.Trinian’s (e questo sarebbe il film indipendente che ha incassato di più nella storia d’Inghilterra? Meglio i nostri cinepanettoni…)
7) Che – L’argentino/Guerrilla (4 0re di sonno totale. Fermate questo Soderbergh)
6) G.I. Joe (come rovinare un possibile franchise. Osceno)
5) Imago Mortis (annunciato come il film che avrebbe rilanciato il genere horror in Italia, non ha fatto altro che affossarlo, ancora di più)
4) Il Grande Sogno (atteso da un anno, non è né carne né pesce)
3) Harry Potter e il Principe Mezzosangue (Yates sta distruggendo una saga. Che peccato…)
2) La verità è che non gli piaci abbastanza (cast sulla carta mostruoso, in positivo, film mostruoso, in negativo)
1) Nel paese delle creature selvagge (era in assoluto il film che più attendevo nel 2009. Rovinato dal montaggio e dai tagli imposti dalla Warner. Attendo una rinascita nella versione director’s cut in dvd)

I PEGGIORI FILM DEL 2009
10) Il Mistero della Pietra Magica/Miss Marzo (il primo conferma la follia di Rodriguez, in tutti i sensi, il secondo il declino di Playboy, vendutosi per una porcata simile)
9) Fame- Saranno Famosi (come rovinare un capolavoro. Vergogna)
8) Ultimatum alla Terra (vedere sopra)
7) Amelia (uno dei biopic più brutti mai portati in sala)
6) Dragonball Evolution (quasi uno scherzo)
5) I Love Shopping (imbarazzante)
4) Transformers – La vendetta del caduto (osceno)
3) I mostri oggi (ridicolo)
2) Antichrist (fastidioso)
1) Barbarossa (l’anticinema fatto film. Un incubo)

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SIMONA
I MIGLIORI

1. Gran Torino – non credo servano commenti di sorta. Clint Eastwood dimostra una volta in più di essere un grande regista ed un grande attore. Non c’è una sola sbavatura nella sua pellicola, ingiustamente ignorata dall’Academy lo scorso anno.
2. Up – ennesimo capolavoro della Pixar, che vale il prezzo del biglietto anche solo per la sequenza iniziale. Diverte, commuove e si presta a molteplici e sfaccettati livelli di lettura.
3. Coraline e la porta magica – piccolo gioiello in stop motion che traspone fedelmente sullo schermo un bellissimo libro di Neil Gaiman con tutta la visionaria magia delle ambientazioni e dei pupazzi di Henry Selick.
4. I love Radio Rock – assolutamente geniale, ricco di humor molto british, con un cast d’eccezione ed una colonna sonora da riascoltare.
5. Watchmen – uno dei migliori cinefumetti mai arrivati nelle sale cinematografiche. Purtroppo il pubblico non lo ha saputo apprezzare quanto il film avrebbe meritato.
6. Milk – Sean Penn in stato di grazia, capace di convincere e commuovere anche i più cinici, nei panni di un uomo che riuscì a cambiare la storia.
7. The Wrestler – (che teoricamente avrebbe dovuto essere annoverato fra i film del 2008…) grande regia di Darren Aronofsky e grandissima interpretaazione di un rinato Mickey Rourke.
8. Ponyo sulla scogliera – nuovo capolavoro nato dal genio di Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli, capace di entusiasmare la critica ma non di suscitare l’interesse del pubblico italiano, forse anche a causa di alcune scelte sbagliate da parte della distribuzione. Da recuperare, per chi non lo avesse visto.
9. Bastardi senza gloria – Quentin Tarantino ha sfornato quasi in tempi da record, un film folle, di lunghezza spropositata, capace perfino di cambiare il corso della storia, eppure perfetto ed appassionante. Come al solito ricco di citazioni cinefile e con un Christoph Waltz da Oscar, Bastardi senza Gloria può essere apprezzato solo se non lo si prende troppo sul serio.
10. Vincere – pur non essendo perfetto, il film di Marco Bellocchio presentato allo scorso Festival di Cannes è forse in assoluto la migliore pellicola italiana di quest’anno, grazie anche alle ottime e pluripremiate performance dei due protagonisti.

PEGGIORI: per la serie “spariamo sulla Croce Rossa”….
1. i cinepanettoni a braccetto con i cinecocomeri – semplicemente: non se ne può più. Film fotocopia, rifatti anno dopo anno sempre uguali a sè stessi, volgari e scontati, molto più fastidiosi che divertenti.
2. Amore 14 – mi terrorizza l’idea che le nuove generazioni crescano con il modello dei personaggi di Moccia…
3. Barbarossa – andrebbe categorizzato sotto la voce “come buttare al vento 30 milioni di Euro”. Non lo hanno visto nemmeno i leghisti. Uno dei peggiori flop della cinematografia italiana dell’ultimo decennio.
4. S. Darko – classico sequel realizzato solo per poter sfruttare ancora il successo della pellicola originale. La trama, semplicemente, non sta in piedi.
5. Segnali dal Futuro – Cage come al solito mono-espressivo, intreccio telefonatissimo, tutta roba già vista.
6. Dragonball – il film è riuscito nell’ardua impresa di scontentare tutti i fan del manga e dell’anime che ne è stato tratto.
7. New Moon – credo di essere diventata allergica. I vampiri (ed i licantropi) sono tutta un’altra cosa.
8. Fame – certi capolavori non andrebbero toccati, per nessuna ragione.
9. G.I. Joe – semplicemente pessimo.

SORPRESE
1. Lasciami Entrare – una vera chicca arrivata inaspettatamente dalla Scandinavia per rinverdire e rinnovare il mito dei vampiri (quelli veri).
2. Frozen River – film sicuramente di nicchia e passato quasi inosservato sui nostri schermi, nonostante la nomination di Melissa Leo agli Oscar dello scorso anno. Bellissimo.
3. Una Notte da Leoni – mi aspettavo la solita commedia demenziale all’americana, sguaiata e piena di gag già viste e battute obsolete. Invece il film è originale e genuinamente divertente.
4. Franklyn – capace di spaccare il pubblico a metà (chi lo ha amato e chi lo ha detestato), a metà fra il genere fantasy e la fantascienza, Franklyn è in assoluto fra i film più geniali degli ultimi anni.
5. District 9 – metafora (purtroppo) fin troppo attuale, originale e toccante, con ottimi effetti speciali (per una volta) non fini a sè stessi.
6. La Doppia Ora – regista esordiente, low budget.. .eppure uno dei migliori film italiani visti quest’anno. Chi se lo aspettava?
7. Piovono Polpette – divertente, acuto, azzeccatissimo; ironizza con grande intelligenza sulla società dei consumi e diverte tutti con immagini coloratissime e un 3D di altissimo livello.
8. Brothers – pur essendo un remake ha del mordente e i tre interpreti offrono delle performance davvero lodevoli. La vera sorpresa è stata (ri)scoprire il talento drammatico di Tobey Maguire.

DELUSIONI….che non necessariamente equivalgono a film brutti.
1. Harry Potter e il Principe Mezzosangue – più che la trasposizione cinematografica dell’omonimo splendido libro, sembra una versione di Twilight ad Hogwarts. Troppo spazio viene dato alle storie romantiche dei protagonisti a discapito della storia di base, dark e drammatica, che è stata quasi completamente epurata.
2. Creature Selvagge – mi aspettavo grandi cose, ma il film di Spike Jonze sembra solamente una bella occasione mancata.
3. Uomini che odiano le donne & La ragazza che giocava con il Fuoco – per chi ha letto i meravigliosi romanzi della trilogia Millennium ed ha amato il personaggio di Lisbet Salander, i due film che ne sono stati tratti non possono essere considerati che una cocente delusione. Speriamo abbiano fatto un po’ meglio con il terzo, e conclusivo, capitolo.
4. Sette Anime – non ho digerito la cubo medusa…bella l’idea di base, ma sviluppata in maniera troppo sensazionalistica ed irreale.
5. Disastro ad Hollywood – un grande regista e degli ottimi attori alle prese con una sceneggiatura pietosa. Peccato!
6. Una notte al museo 2 – il primo capitolo mi aveva divertita molto, il secondo è solo una banale ripetizione del primo, con l’aggiunta di nuovi personaggi poco riusciti e nel complesso fastidiosi.
7. Amelia – sulla carta poteva essere l’occasione per Hilary Swank di portare a casa il terzo Oscar. Nella sostanza si tratta invece di un melò banale che non emoziona e non lascia il segno.
8. Wolverine – aver voluto a tutti i costi adattare il personaggio Marvel ad un film adatto alla visione anche dei più giovani ha snaturato l’essenza stessa del protagonista. Inoltre, in alcune sequenze gli effetti speciali lasciano parecchio a desiderare…
9. Nemico Pubblico – Michael Mann ha messo troppa carne al fuoco. Mi aspettavo un capolavoro da antologia, visto il regista ed il super cast in azione. Si tratta invece di una pellicola di ottima fattura e tecnica impeccabile, che però non coinvolge e non emoziona.
10. Angeli e Demoni – un buon film di intrattenimento, con ottimi effetti speciali e buon ritmo, ma basato su una sceneggiatura ridotta all’osso. Se già il romanzo di Dan Brown si basa su fondamenta storiche alquanto labili (per non parlare apertamente di palesi falsi storici), il film riesce a fare anche peggio, diminuendo i personaggi in gioco e cambiando nomi e luoghi.

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CARLO
TOP

Il nastro bianco: Una lezione di storia del novecento con un lontano sapore bergmaniano. Capolavoro.
Nel paese delle creature selvagge: Film imperfetto ma emozionante e coinvolgente come i sogni di un bambino.
Il mio amico Eric: Loach ride ma riesce a toccare tutti i suoi temi preferiti. Cantona da applausi.
Up: Si ride, si piange, si sogna, si vola. Nuovo centro per la Pixar.
District 9: La sorpresa dell’anno. Budget ridotto ma effetti strepitosi per una fantascienza non troppo lontana dalla realtà.
Coraline e la Porta Magica: L’horror dell’anno mascherato da film per bambini. Un concentrato di paure infantili da brivido, tecnicamente perfetto.
I love Radio rock: Tra i film più sottovalutati. Gran colonna sonora e un cast sopra le righe (del pentagramma)
Gran Torino: Clint è come un buon vino rosso, invecchiano migliora. Ed era già buono fuori dalla barrique.
The Wrestler: La passione di Mickey Rourke, il suo corpo martoriato dovrebbe far riflettere anche Mel Gibson.
Lasciami entrare: Un film sull’infanzia struggente, ma questi sono i veri vampiri cult del 2009.
Bastardi senza gloria: Finalmente Tarantino ritrova la vena migliore. Quasi non ci speravo più…

FLOP
Barbarossa: Se avesse intenti comici, sarebbe il Monty Python italiano. Peccato che non voglia far ridere.
Ricky – Una storia d’amore e libertà: Gocce di melassa su culle roventi per un Ozon inspiegabile.
La custode di mia sorella: La banca degli organi aveva dimenticato un cervello. Quello di Cassavetes.
Smile: Fermate quella polaroid assassina, credo che basti…
S. Darko: Come ti violento un cult per un po’ di marketing.
I Love Shopping: Banalizzare il romanzo della Kinsella era opera complessa, ma è riuscito in pieno.
In the Name of the King: Uwe Boll riesce a sprecare 60 milioni di dollari in un polpettone fantasy indigesto.
I mostri oggi: Gioca coi fanti ma lascia stare i santi, e qui vengon giù dal paradiso incazzati neri.
Il sangue dei vinti: Come Barbarossa, a prescindere dal messaggio politico, un film pessimo artisticamente
Antichrist: Il caos regna. E basta!

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FABIO
MIGLIORI

1. The wrestler: E’ uno di quei film in cui attore e personaggio si fondono a tal punto da non poterli separare. Mickey Rourke è il film e Aronofsky ha avuto il pregio di lascisarlo libero. Ma The wrestler è anche la sfida riuscita di raccontare una storia ambientata tra le maglie di uno sport considerato meno nobile della boxe (che il cinema ha più volte omaggiato), ma altrettanto degno di una straordinaria nobilitazione artistica. Per la serie: gli anni zero hanno decretato che lo sport è la forma di show più autentica.
2. Il Nastro Bianco: Lo sguardo vitreo e distante di Haneke si poggia su una vicenda accaduta un secolo fa. Il microcosmo rappresentato da un villaggio tedesco di inizio ‘900 diventa lo specchio ideale per analizzare le meschinità e l’ottusità del periodo che precedette le due guerre mondiali. Per la serie: il male esiste in un villaggio di poche decine di persone come nel villaggio globale.
3. Bastardi senza gloria – Inglorious Basterds. Lo scanzonato e sempre divertito Tarantino crea geniali corto circuiti affrontando la grande Storia. La carta vincente di Tarantino (che fisicamente assomiglia sempre più ad un un incrocio tra Orson Welles e Fatty Arbuckle) è quella di giocare non solo con i generi, le citazioni (come fa di solito), ma anche con la Storia. E’ questa la grande originalità di Inglorious Basterds ed è anche questa la ragione per cui questo film ci piace molto di più di altre sue pellicole. Per la serie: Gli anni zero: divertissement a tutti i costi, sempre e comunque.
4. Gran Torino. La metamorfosi di Eastwood, che dura da mezzo secolo, oramai, ha in Gran Torino la sua summa. Lui, che era un mercenario che per qualche dollaro in più era capace di cambiare padrone come una banderuola, ora è capace di immolarsi per persone di culture distantissime e che hanno trafugato la propria “roba”. Per la serie: per combattere la superficiale ottusità degli anni zero, bisogna solo redimersi.
5. The reader. Daldry compie la mission impossible degli anni zero: raccontare la Storia dell’Olocausto con un occhio di riguardo alle vicende di una Kapo. Ma Daldry lo fa evitando la scorciatoia del “anche i Kapo hanno un’anima” o “anche i Kapo piangono”, bensì raccontando il dramma di una nazione (ma i collaborazionisti erano ovunque in Europa e le leggi razziali non le hanno fatte solo i tedeschi) colta nella sua più orribile debolezza morale. Per la serie: il nazismo c’è anche negli anni zero e sta nell’obbedire sempre e comunque.
6. Gli Abbracci spezzati. Nella civiltà delle immagini degli anni zero la cecità verso le questioni di cuore è assoluta. Gli uomini sono sempre stati degli analfabeti sentimentali, si sa, ma le donne hanno iniziato fare concorrenza inseguendo passioni esclusivamente autoreferenziali. E il grande Pedro, moderno Hitchcock dei sentimenti, è diventato in questo campo, l’unico regista a capace di potersi misurare con il cinema classico.
7. Milk. Harvey Milk ha fatto tutto questo senza avere un proprio sito internet? (Ci si chiede negli anni zero). Domanda più che legittima, perchè l’azione politica di Harvey Milk avviene più che mai tra la gente (da non confondersi con la ggente), nelle strade e vivendo in prima persona le più profonde ingiustizie. Milk non era un rappresentante di istanze politiche o di diritti civili era un diritto civile vivente. Per la serie: anche negli anni zero i diritti civili hanno bisogno della scorta.
8. Vincere. Bellocchio non mette solo in scena la vicenda di una donna sedotta ed abbandonata da un uomo con le caratteristiche dell’eroe romantico ottocentesco, ma fa anche anche la diagnosi sulla psicopatologia che ammorbò l’Italia (e l’Europa) nei primi quarant’anni del secolo. Un film costruito come un melodramma e non come un film politico, che coglie le passioni e le disillusioni di una donna orgogliosa e umiliata. Per la serie: negli anni zero la psicanalisi non è più di moda.
9. Basta che funzioni. Woody Allen fa un film estremamente fuori moda: parla del senso della vita e di Dio, che negli anni zero non è più considerato un lusso da intellettuali bensì una patologia che coglie falliti e miserevoli. Aggiorna, inoltre, in forma di commedia (a tratti farsesca) tutto ciò che aveva già detto in maniera più sentenziosa in Crimini e misfatti. I personaggi del film sono tutti speciali e la sceneggiatura un congegno perfetto e impeccabile. Bellissimo l’incipit del film. Negli anni zero persino Dio ha una sua visibilità: appare di tanto in tanto nel palinsesto RAI dopo Marzullo.
10. La battaglia dei tre regni. I veri protagonisti del film non sono gli attori bensì i 4 elementi: è questa la mossa azzeccata di John Woo, che li sfrutta al meglio sul piano visivo. La sceneggiatura inoltre ben traduce le sottigliezze del gioco diplomatico che precede le battaglie, in una perfetta commistione tra ciò che si vede e ciò che si intuisce. Per la serie: i 4 elementi, i grandi assenti del cyberspazio degli anni zero.

Menzione speciale per Hayao Myazaki per i film: Il mio vicino Totoro e Ponyo sulla scogliera.

SORPRESE:
1 Tony Manero. Tony Manero è un cileno geneticamente modificato, uno strano incrocio tra John Travolta e Al Pacino. Ballerino di professione e killer per hobby è già negli anni ’80 una vittima del bombardamento mediatico (tutte bombe non intelligenti, in questo caso) che colpisce i paesi della cosiddetta periferia del mondo. Il film di Larriaga non solo ha un soggetto bellissimo ma sfrutta al meglio ogni dettaglio scenografico. Per la serie: negli anni zero Tony Manero avrebbe voluto fare il tronista.
2 Star Trek il futuro ha inizio. Star Trek: il futuro ha inizio è una grandissima sorpresa, perché nonostante faccia parte di una delle saghe di fantascienza più longeve della storia del cinema dimostra una vitalità incredibile. Anzi, se possibile, l’ultimo episodio riesce a toccare vette che l’intera saga raramente aveva sfiorato. Per la serie: dopo la ricerca della quadratura del cerchio, Star Trek negli anni zero trova la “curvatura” del cerchio…
3 Valzer con Bashir. Valzer con Bashir ci racconta l’incubo quotidiano del convivere con immagini vomitate dai mass media. Come si può convivere con esse senza indignarsi? E’ possibile non indignarsi? Dove inizia la realtà e dove finisce la notizia? In Valzer con Bashir realtà e fatti della realtà sono sempre commisti ed è proprio il protagonista ad accorgersene suo malgrado.
4 Vuoti a rendere. La vera sorpresa non è il film di Sverak in se, ma scoprire che film di paesi dell’Unione europea diversi da Italia, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania, vengono distribuiti ancora nelle sale d’Italia, che è anch’esso un paese dell’Unione Europea. A proposito, i film di Sverak, come Vuoti a rendere, parlano delle stesse cose di cui parlano l’80% dei film italiani, ma sono solo molto più belli. Della serie: i film dei paesi dell’Unione Europea, ovvero la strana concorrenza non distribuita nelle sale italiane degli anni zero.
5 Frozen river. Ad essere raggelate non sono solo le terre di confine statunitensi, ma anche le relazioni interpersonali e interrazziali. La triste storia del popolo indiano continua in questo film che tratta ci racconta di come anche le donne devono scendere a patti col diavolo per poter stare a galla.
6 Ti amerò sempre. La sorpresa è quella di verificare che un buon scrittore può essere anche un buon regista. Quando ciò avviene i risultati sono sicuri: Ti amerò sempre ha una ottima perizia psicologica e ci racconta, spesso attraverso il non detto, il dramma di una donna costretta a convivere con il più lacerante dei dolori. Per la serie: cosa c’è dentro i plastici degli anni zero di Bruno Vespa.
7 Una notte da leoni. Era tanto che non assistevo ad un film americano così divertente. La trovata geniale del film è quella di non farci vedere che cosa sia successo nella Notte da leoni del titolo. Tutto il film si basa sulle conseguenze davvero imprevedibili di quell’incredibile addio al celibato. Per la serie: alla Prova del cuoco ti insegnano che se la zuppa è sempre la stessa a far la differenza è la cottura.
8 Mar nero. Difficile non emozionarsi ai festeggiamenti romeni nella notte di capodanno in cui anche il loro stato entra nell’Unione Europea. La protagonista italiana del film si accorge che quello è un momento da condividere, perchè “così anche loro diventano come a noi”. Quello che purtroppo manca ai paesi dell’occidente (a parte la Germania) è non aver avuto recentemente una notte di brindisi come quella, o anzi di averla avuta nel 1945, cioè troppo tempo fa. E’ in quella data che ci siamo spogliati (ancora in parte) dei deliranti vessilli nazionali per entrare in una nuova epoca. Per la serie: meglio tardi che mai, motto meglio noto negli anni zero come “No Martini, no party”.
9 Lasciami entrare. E’ uno dei pochi film dell’ultima ondata vampiresca che riesce a dire qualcosa di originale. Come spesso accade nei film scandinavi personaggi e ambiente diventano un tutt’uno ed è questo l’elemento maggiormente convincente del film. Per la serie: nell’800 il vampirismo era una metafora del capitalismo, negli anni zero un suo succedaneo.
10 Tulpan la ragazza che non c’era. In Germania si sono specializzati nella produzione di pellicole nomadi nelle steppe asiatiche, dopo La storia del cammello che piange e Il cane giallo della Mongolia, un altra vicenda che illustra il difficile trapasso dal mondo arcaico a quello moderno. Da ricordare la dichiarazione d’amore involontaria del pastore protagonista ad una capra. Per la serie: anche negli anni zero l’amore è cieco, ma la sfiga ci vede benissimo.

Menzione speciale per Il Canto di Paloma di Claudia Llosa.

PEGGIORI
1 Valerie – Diario di una ninfomane. Rimane misterioso il motivo per cui da almento 20 anni azzeccare un film erotico è diventato probabile quanto uscire da un cinema soddisfatti dopo aver visto un film di Dario Argento. La protagonista Belen Fabra attende fiduciosa una chiamata da Hollywood come è già successo negli anni zero a Paz Vega (e in misura minore alla collega Elena Anaya) dopo Lucia y el sexo.
2 S. Darko. Diciamocelo: Donnie Darko è stato un film prima sottovalutato e poi sopravvalutato. S Darko sfuggirà ad analogo destino, perchè solo per il fatto di aver avuto una distribuzione significa che è già stato oggetto di una clamorosa sopravvalutazione. La cosa che fa veramente rabbia del film è che una volta tanto la colonna sonora era veramente bella.
3 Transformers la vendetta del caduto. Vista la propensione al commercio e alla costruzione di giocattoloni che fanno invidia alla Mattel direi che è giunto il momento di chiamare il regista con il suo vero nome ovvero, Michael E-bay. Per questo film, inoltre, l’Academy sta considerando l’eventualità di aggiungere nella prossima notte degli Oscar la categoria “Miglior attrice inutile protagonista”, in modo da attribuire il premio alla bella Megan Fox, il premio sarà intitolato a Sabina Ciuffini, la prima valletta parlante della storia della TV italiana.
4 La ragazza del mio migliore amico. Difficile mettere insieme nella stessa pellicola tanti protagonisti tanto antipatici. Kate Hudson ci fa rimpiangere Goldie Hawn, Jason Biggs ci fa rimpiangere persino American Pie, mentre Dane Cook ci fa rimpiangere le sue recite d’asilo (che altro ha fatto prima?!?!).

Delusioni
1 Australia. Da una triade come Luhrman, Kidman e Jackman uno si aspetta sempre il massimo, eppure, quello che doveva essere il film definitivo sull’Australia, una sorta di rilettura di Via col vento ambientato negli anni 40, si rivela un film a tratti noioso ed estremamente ripetitivo. Un occasione, è proprio il caso di dirlo, buttata al vento.
2 Disastro ad Hollywood. De Niro, Sean Penn, Bruce Willis, John Turturro, Stanley Tucci, un cast stellare per un film che ci racconta il mondo di Hollywood per 100 minuti senza dirci nulla nuovo. Nomen omen…
3 I love radio rock. Basta! Di celebrazioni del rock ne siamo proprio stufi. Prima della visione di questi film tipo Tenacious d e il destino del rock e School of rock suggerirei una pubblicità progresso che ci ricordi che il rock ci ha fornito oltre ai Beatles e ai Rolling Stones anche personaggi come Marilyn Manson, Scialpi e i Tokio Hotel. Comunque, la domanda che ci assilla per tutto il film è: si, ma dov’è Jack Black?
4 Home. Un soggetto che sarebbe piaciuto a Marco Ferreri. Ma il regista milanese purtroppo se ne è andato senza lasciare epigoni. Ursula Meier cerca di rivitalizzare il genere grottesco allegorico, ma per far ciò bisogna avere dei numeri che la regista (almeno in questo caso) non dimostra. Peccato, anche perché il cast con Huppert e Gourmet ci aveva illusi.
5 Ghost town. Una delle rarissime commedie americane non basata su doppi sensi, allusioni sessuali e con protagonisti alcuni giovanotti con tassi ormonali sopra la media. Addirittura Ghost town possiede una sceneggiatura che ricorda alcune pellicole classiche anni 30-40 ed un protagonista che, una volta tanto, non ha una tartaruga al posto degli addominali. Ma lo sceneggiatore Koepp non possiede da regista il giusto tocco che riesce a farci appassionare ad una commedia fantastica che si rivela presto l’ennesima rimasticatura new age di storie di angeli.
6 La matassa. Dopo il simpatico e riuscito il 7 e l’8 un film che scivola presto nel deja vu delle situazioni comiche in ambiente mafioso e che inanella una serie di gag non all’altezza del duo comico. Una piccola delusione per i fan della prima ora.
7 Videocracy. Cosa dire di più del Berlusconismo? Probabilmente nulla e soprattutto non c’è più niente si nuovo da mostrare, visto che le televisioni di Sua Emittenza trasmettono 24 ore su 24 lo stesso prodotto da oltre 20 anni. La sensazione è che il Berlusconismo si nutra essenzialmente dell’antiberlusconismo e che Videocracy, mostrandoci ancora una volta gli eroi, i cliché e i metodi della “Cologno Monzese way of life”, non faccia altro che iconizzare ciò che vorrebbe combattere.
8 La ragazza che giocava con il fuoco. Dopo il convincente Uomini che odiano le donne, il secondo episodio della trilogia di Stieg Larsson, puzza terribilmente di prodotto para-televisivo. Nel film mancava all’appello il commissario Rex.
9 Coco avant Chanel – l’amore prima del mito (Fontaine, FRA, 2008). Anne Fontaine sceglie di rappresentare la moda viene descritta come un modo di essere e di vivere. Questo è stato il segreto del successo del rivoluzionario stile di Coco. Ma oltre a dire ciò in modo ossessivo per quasi 120 minuti Anne Fontaine ci racconta solo di una storia di flirt gossippari della belle epoque.
10 Antichrist. Da Lars Trier, uno che cerca di fare film perlomeno non banali, ci si aspetta sempre qualcosa di diverso. Il titolo del film lasciava presupporre un qualcosa di epocale, ma a tirare le somme rimane un film allegorico con le polveri bagnate. A parte l’aspetto fotografico e scenografico, l’ossessione del film non cattura come dovrebbe.

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GABRIELE:
MIGLIORI

Un’ottima annata, tant’è che stilare queste classifica comporta qualche imbarazzo nelle scelte e soprattutto nelle posizioni. I primi tre posti sono da considerarsi un bell’ex-aequo, mentre la menzione speciale è scontata ma doverosa.

01. Bastardi senza gloria: la conferma che Tarantino ha capito tutto del cinema. E non solo per la sua infinita capacità di mischiare i film che ama restituendo qualcosa che può essere solo suo. Questo atto d’amore assoluto per la settima arte ne è la dimostrazione. Un film perfetto.
02. Gran Torino: Eastwood è un leone che continua a tirare zampate, senza fermarsi. Un film in apparenza semplice, ma che nasconde strati su strati. Scoprendoli uno ad uno (soprattutto quello sulla figura stessa di Eastwood), il film si fa ancora più emozionante.
03. Up: la Pixar continua a superarsi, a non riciclarsi mai, ad inventare sempre storie originali, di rara purezza. Un’esperienza da cui non si può più prescindere, con un 3D che convince (ma che non è indispensabile, ovviamente). Una croce sul cuore che scioglie l’anima.
04. Two Lovers: James Gray ha la sicurezza dei classici, la capacità di scavare nei personaggi, un occhio raffinato verso ambientazioni e messa in scena. Coinvolgente e mai melenso. Un grande film che consacra un autore.
05. Milk: un Gus Van Sant militante in un’equilibrata sintesi tra cinema hollywoodiano e il suo cinema più personale, tra interpretazioni da Oscar e immagini in Super8. Forza, ritmo, stile e impegno che travolgono.
06. Valzer con Bashir: esperimento teorico, documentario, film d’animazione. Tutto questo ed anche oltre. Intensissimo e doloroso viaggio nella memoria, fino al necessario e terribile cortocircuito finale. Colonna sonora di Max Richter da lacrime.
07. Il nastro bianco: gelido, cattivissimo Haneke, che fa il film che mancava davvero nella sua filmografia. Bergman aleggia nella composizione del quadro e nel bianco e nero, ma il film è indiscutibilmente un prodotto personalissimo. Il film più inquietante dell’anno, preambolo terribile di una delle pagine di Storia più buie e tristi di sempre.
08. Nemico pubblico / A serious man: forse, i film più maturi (e complessi?) di Mann e dei Coen, e per questo bellissimi ed interessanti a parimerito. Il primo con il suo digitale rilegge il gangster classico, i secondi riflettono con cinismo sulla religione e sulla società. Finali memorabili in entrambi i casi.
09. Il mio amico Eric: Ken il rosso ha voglia di ridere, e fa ridere anche il pubblico. Senza snaturarsi neanche per un secondo. La working class andrà in paradiso, questo Loach lo sa, e finalmente gli dedica una commedia ottimista che non cede mai a ruffianerie. Cantona da urlo.
10. Drag Me to Hell: Sam Raimi è un bastardo, e si accanisce su Christine Brown come e anche più di quanto non facesse con Ash, “fratello maggiore” della protagonista. Tra uno spavento e una risata, esce fuori l’horror dell’anno.

Menzione speciale: Il mio vicino Totoro: da primo posto, e non c’è dubbio. Dopo vent’anni esce finalmente nelle nostre sale il capolavoro di Miyazaki, con la creatura più tenera e bella dello Studio Ghibli, non a caso diventata la mascotte del logo. Da vedere, vedere, rivedere e rivedere.

SORPRESE
Da considerarsi, più semplicemente, un seguito della classifica dei Migliori 10, a riconferma dell’annata ricca e stimolante. E fuori di titoli meritevoli ne sono rimasti, come Moore ed Allen…

01. Segreti di famiglia: eccola, la rinascita di Coppola. Bennie sta a Rusty James come Segreti di famiglia sta a Rusty il selvaggio. Cinefilo e indipendente, libero come il suo grande regista ha sempre voluto. Ma i rimandi e le autocitazioni confermano che Coppola non si dimentica di chi è e di chi è stato.
02. Coraline e la Porta Magica: lo straordinario film di Henry Selick è il film che, se fossi stato bambino, rivedrei senza stancarmi mai. Per altri motivi, potrebbe essere lo stesso oggi che son più grandicello. Visivamente entusiasmante, e anche pauroso!
03. Frozen river: un dramma-thriller sociale teso come una corda di violino, che fa della neve e del ghiaccio che dominano la scena un punto di forza. Atmosfere a tratti da horror, impegno da lodare, e con una protagonista commovente.
04. Ponyo sulla scogliera: ennesima gemma del genio Miyazaki, che firma il film più vicino a Il mio vicino Totoro tra quelli da lui diretti. Un lavoro interamente fatto a mano che diverte e commuove. La pesciolina Ponyo è già di culto, giustamente.
05. Teza: con un montaggio serrato e un bel lavoro sui balzi temporali, un appassionante e stimolante affresco sul socialismo. Ma Gerima tiene giustamente i fari puntati anche sul suo protagonista, perché è dall’uomo che parte tutto. Un film umanissimo.
06. Antichrist: la visione più allucinante dell’anno. Per uscire dalla depressione, Lars Von Trier vi ci butta dentro lo spettatore. Giusto o meno che sia, un film disprezzabile per ciò che mostra eppure terrificante, dolorosissimo e sincero. Un bel paradosso…
07. Vincere: il più bel film italiano dell’anno lo firma senza alcun dubbio Bellocchio, snobbato dalle giurie nostrane “che contano” per favorire progetti più costosi e pompati. Amen: Vincere è bellocchiano fino al midollo, ha stile da vendere a barili e tematiche da riempire decine di film.
08. The Wrestler: Mickey Rourke e Darren Aronofsky ruggiscono, forti e più potenti di prima. Nella sua semplicità lineare e cristallina, The Wrestler è la parabola autobiografica di entrambi, attore e regista: prima schiacciati, poi pronti a ripartire. Bruce Springsteen nel finale è la ciliegina sulla torta di un film bellissimo.
09. Lasciami entrare: alla facciaccia di Twilight… Sotto la confezione di genere horror sui vampiri, l’opera di Tomas Alfredson è un film di formazione coraggioso che tiene conto delle pulsioni e delle difficoltà di un ragazzino nel passaggio alla piena adolescenza. Almeno un paio di sequenze da antologia.
10. Diary of the Dead: il caro, vecchio, buon zio George Romero è al passo coi tempi. Con il suo quinto capitolo dedicato ai suoi amati morti viventi dirige un grande mockumentary che riflette sui mezzi di comunicazione, e soprattutto continua un discorso sull’uomo e la società incominciato 40’anni fa.

Menzione speciale: Moon: un esordio sorprendente che ridà una sana linfa intimista al genere. Pellicole di fantascienza così se ne vedono in giro ormai troppo poche.

PEGGIORI
I miei 10 film più odiati dell’anno, ovviamente fra quelli visti. Non ci stanno i soliti titoli italiani ed altri blockbuster che hanno fatto infuriare più di un cinefilo perché evidentemente li ho saltati senza pensarci…

01. Dragonball Evolution: perché voglio sparare sulla croce rossa…
02. Transformers – La vendetta del caduto: perché Michael Bay ha toccato il fondo.
03. I love shopping: perché è rappresentativo di altre mille commediole sciocche e insulse.
04. Dorian Gray: perché a prescindere dal testo di partenza non funziona nulla.
05. Venerdì 13: perché, escluso l’incipit, irrita ed annoia.
06. Sette anime: perché è cinema ricattatorio e fasullo.
07. Il primo giorno d’inverno: perché il cinema italiano ha bisogno di altro.
08. X-Men – Le origini: Wolverine: perché è un cinecomix fatto male.
09. Angeli & Demoni: perché non sarà come Il Codice da Vinci, ma non ce la fa comunque.
10. Gli amici del bar Margherita: perché questa commedia di Avati è vecchia e stanca.

DELUSIONI
Vale più o meno lo stesso discorso di prima: le delusioni sono fra i film visti, of course. Con la differenza che per questi lavori avevo almeno un bel po’ di aspettativa.

01. Baarìa: Tornatore, a forza di movimenti di macchina e uso della colonna sonora di Morricone, si è dimenticato di cosa significhi “epicità” e non raggiunge i modelli a cui vuole (forse) rifarsi.
02. A Christmas Carol: Zemeckis deve smetterla immediatamente di fare film del genere. Non si può accettare un film così anacronistico e noioso da uno che in passato fu rivoluzionario e divertentissimo. Qui la rivoluzione sta solo nella tecnica, nient’altro.
03. Il Grande Sogno: Placido e sceneggiatori non ci ridanno che un bignamino sul ’68 che nulla aggiunge a ciò che si sa sull’epoca. Ma, ed è più grave, non riescono a farci entrare in empatia coi personaggi. Né storia né Storia.
04. Riunione di famiglia: Vinterberg edulcorato ed inutile. Commedia familiare che con Festen ha pochi punti di contatto, giusto qualche momento qua e là, e tutto il resto è noia.
05. W.: Stone conclude la sua trilogia sui presidenti americani, dopo il film d’inchiesta su Kennedy e il biopic drammatico su Nixon. Ma la commedia non funziona, e tutto resta in superficie: forse un film fatto con troppo anticipo sui tempi.
06. Jennifer’s Body: da Karyn Kusama non ci aspettavamo nulla, ma da Diablo Cody qualcosina in più sì. E invece il film passa via come se niente fosse, senza lasciare un segno, senza turbare e senza divertire. Per qualcuno può anche essere piacevole; qui si pensa sia solo senza sapore.
07. Disastro ad Hollywood: gioco alla I protagonisti di Altman; Levinson fa il verso ad Hollywood ma viene fagocitato proprio dalla medietà del cinema hollywoodiano più medio. Peccato per De Niro e le sequenze di apertura e chiusura.
08. Viola di mare: un gran peccato che un film dalle coraggiose potenzialità non riesca ad andare fino in fondo e risulti improbabile e distaccato.
09. Tris di donne & abiti nuziali: altra delusione italiana, nonostante soggetto e cast fossero non poco interessanti. E invece non c’è ritmo, non c’è tensione, non un attimo che resti scolpito nella memoria.
10. Diverso da chi?: la confezione è quella giusta, ma dobbiamo ancora (ri-)imparare ad usare la commedia con i temi attuali e scottanti. In questo, il film di Carteni è come minimo discutibile.

I migliori film del 2009 secondo Cineblog
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CLEANED
I BUONI

The Wrestler
Il Mickey Rourke che ha messo al tappeto Venezia interpreta il mio personalissimo film dell’anno. Uscito nei cinema italiani solo a marzo 2009.
District 9
I Visitors non hanno il permesso di soggiorno ma l’esordiente Neill Blomkamp ha il permesso di girare altri 1000 film.
Drag Me to Hell
Bentornata vecchia strega brutta e malefica rinchiusa in cantina. Bentornato Sam Raimi!
UP!
Dopo l’emozionante Wall-E il mouse dei grafici Pixar punta ancora dritto al cuore per farlo scoppiare come un palloncino.
The Watchmen
Premio alla tecnica per l’ultima impresa di Zack Snyder che si conferma un vero asso nelle fotocopie dei fumetti.

SORPRESE
Moon
Una boccata di ossigeno che, nonostante i rimandi a vecchi cult sci-fi, riesce a spiazzare lo spettatore.
Cado dalle nubi
Incredibilmente, quel tormentone di Checco Zalone funziona anche al cinema. Durerà?
Star Trek
JJ Abrams è riuscito a non deludere i trekkie e ad incuriosire anche chi non amava il Dr. Spock.
Sex Movie in 4D
A dispetto del titolo italiota, ci troviamo di fronte ad una commedia tipo “American Pie” decisamente spassosa.
L’uomo che fissa le capre
Non avevo puntato un cent su questa commedia in stile Coen che si è invece rivelata una perla di genialità.

DELUSIONI
Terminator Salvation
Davvero vogliono portare avanti la “lineare” guerra contro Skynet per altri 2 film?
Street Fighter: The Legend of Chun-Li
Come hanno fatto a toppare anche la pellicola che doveva rilanciare il brand? Game Over.
Una notte al museo 2
Il primo era decisamente delizioso ma bel seguito la magia della tavoletta egizia si è esaurita. Pochi sorrisi e tanti sbadigli.
Bruno
Non all’altezza del grande Borat. Ancora più sboccato e più pervertito ma decisamente più “gratuito” e “finto”.
S.Darko
Visto che il primo film giocava sulla trama cervellotica perché sprecarsi a scriverne una per il (forzatissimo) sequel?

PEGGIORI
Dragon Ball Evolution
Hollywood continua a saccheggiare da cartoon e videogame senza neppure preoccuparsi di trovare un cast vagamente somigliante.
Jennifer’s Body
Nulla può Diablo Cody contro il “talento” di Megan Fox che divora tutta la pellicola. Come dite? Sempre meglio di New Moon?
L’isola delle coppie
Promemoria per il futuro: ricordarsi di non guardare la nuova commedia sentimental-vacanziera con Vince Vaughn.
Transformers: La vendetta del caduto
Basta Megan Fox. Basta Linkin Park. Basta esplosioni e trasformazioni. E lo dico da fan dei giocattoli Hasbro…
Push
Qui non mi è piaciuta la mossa. Un furbetto e patetico pasticcio di Heroes e X-Men che mi sarei aspettato dalla Asylum…

I migliori film del 2009 secondo Cineblog
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CARLA
I PEGGIORI

1. S. Darko: non basta qualche dialogo criptico e visioni misteriose. Sperando che con gli anni non diventi un cult. Di Darko ce n’è uno solo.
2. Orphan: è uno scherzo vero? Quando hanno spiegato il segreto di Esther sono scoppiata a ridere. Perché non poteva essere “semplicemente” una bambina stronza?
3. Obsessed: un film da vedere ad occhi chiusi tanto è scontato e prevedibile. Attrazione Fatale al confronto è un capolavoro da 10 e lode.
4. Live! – Ascolti record al primo colpo: l’idea del reality show con tanto di roulette russa è intrigante, peccato che poi tutto venga risolto con faciloneria e con la tecnica del finto-documentario che dà solo fastidio.
5. New Moon: persino più brutto di Twilight. Capisco l’attrazione delle ragazzine verso questa saga (l’amore proibito adolescenziale) ma non si può parlare di vampiri senza sangue, canini, passione e con una recitazione così orrenda. Dialoghi imbarazzanti.
6. Venerdì 13: l’esempio di come un horror possa far addormentare.
7. Transformers 2: il primo mi era piaciuto molto, un giocattolone con effetti speciali da rimanere a bocca aperta. Il secondo capitolo è stancante, noioso e recitato male.
8. Immagina che: guardate l’inizio poi spegnete il dvd. Prendete carta e penna e scrivete il resto. Sarà il film.
9. Segnali dal futuro: una bella idea sfruttata malissimo. Più il film prosegue più si vorrebbe gridare BASTA. I capelli di Nicolas Cage recitano meglio di lui.
10. I love shopping: adoro Isla Fisher ma qui si spreca per un filmetto idiota.

Menzione speciale per l’italiano Smile: un horror senza senso. La paura? Non c’è. La storia? Nemmeno. La recitazione? Zero.

SORPRESE:
1. District 9: e chi ci avrebbe scommesso sopra? Un film con un regista e un cast sconosciuto ma con una storia da rimanere senza fiato. Coinvolgente e persino commovente. Con una strizzatina affettuosa a La Mosca.
2. Basta che funzioni: era da Match Point che non godevo così tanto vedendo un film di Woody Allen. Leggero, divertente e intelligente. Larry David è un ottimo Woody Allen.
3. Piovono polpette: la vera sorpresa animata dell’anno. Se dalla Pixar so di avere un bel film, questo mi ha veramente colpito. Disegni alternativi, simpatici personaggi e gag ultra-divertenti.
4. Sherlock Holmes: mettere l’azione in un film di Sherlock Holmes? Una follia, pensavo. E invece, una sorpresa. Merito soprattutto della coppia Jude Law-Robert Downey Jr.: insieme fanno faville.
5. Star Trek: ho evitato questo film per tutto l’anno, non sono una fan della saga perché la trovo un po’ noiosa. Ho recuperato il 29 dicembre. Sono rimasta folgorata. Avvincente e persino divertente. Quello che tocca J.J. Abrams è diventato oro, Lost non è un caso.
6. Una notte da leoni: il tipico esempio di come una sceneggiatura intelligente riesca a creare un ottimo film. La commedia dell’anno.
7. Il curioso caso di Benjamin Button: la storia era complicata ma la regia di David Fincher ha tenuto insieme tutto. Complice anche gli strabilianti effetti speciali.
8. Drag me to hell: è possibile divertire e terrorizzare nello stesso film? La risposta? Sam Raimi.

MIGLIORI:
1. Coraline e la porta magica: un film per bambini che fa paura persino agli adulti. Il 3d finalmente diventa funzionale alla storia e non è usato a casaccio. Bentornato Henry Selick.
2. Watchmen: probabilmente il cine-comics più riuscito degli ultimi anni. E usare il termine cine-comics è decisamente troppo poco.
3. Up: come fa la Pixar a creare dei personaggi così? Mistero. Il film d’animazione del 2009. Punto. Scoiattolo!
4. Ponyo e Totoro: due creature di Hayao Miyazaki che conquistano il cuore di tutti. Ditemi voi come si fa a non amarli!
5. Bastardi senza gloria: Quentin ti amo! Una pellicola fracassona, intelligente, sopra le righe. Il cinema in puro stile Tarantino con una sceneggiatura e un Christoph Waltz da Oscar.
6. Gran Torino: Clint Eastwood senza fiato. Uno dei capolavori dell’anno.
7. Milk: un Sean Penn che entra nel cuore. Una storia su cui riflettere.
8. Lasciami entrare: due ragazzini conquistano il pubblico con la loro storia d’amore e di sangue. New Moon nasconditi.
9. Il dubbio: un trio di attori da Oscar: Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams aiutano una sceneggiatura dura e complicata.
10. Valzer con Bashir: l’animazione incontra la storia e la guerra. Un film d’animazione “per adulti” e per riflettere. Un vero e proprio pugno nello stomaco.

DELUSIONI:
1. Harry Potter e il principe mezzosangue: punto primo. Daniel Radcliffe non sa più recitare? Era imbarazzante. punto secondo. E’ un film su un liceo pieno di giovani a cui scoppiavano gli ormoni? punto terzo. Dov’è il resto del libro?
2. Bruno: amo Sacha Baron Cohen e poteva fare molto molto di più. Divertente ma troppo volgare.
3. La principessa e il ranocchio: La Disney deve smetterla di fare film con canzoni e osare. Una principessa di colore non basta.
4. Videocracy: un documentario sulla tv e sul suo potere? Interessante. Eppure attaccare così Berlusconi è come sparare sulla Croce Rossa (e lo dice una che non sopporta Silvio). Qualcosa nel doc manca e non quadra.
5. Terminator Salvation: sulla carta era un ottima idea e il trailer prometteva tantissimo. Poi? Sbadigli a tutto gas. Fermiamoci please.
6. 2012: un trailer spettacolare. Tutto lì.
7. Anno Uno: Jack Black, io ti adoro! Ti prego, basta film del genere! Ho riso una volta sola.
8. L’era glaciale 3: carino, nulla di più. Forse hanno stancato? Pensateci su prima di fare il capitolo 4.
9. Mostri contro Alieni: non è che sia un brutto film ma… si dimentica in fretta. L’unico che resta nel cuore è il gelatinoso B.O.B.
10. Quarantena: non che mi aspettassi un capolavoro ma rifare Rec (in modus fotocopia) è inutile. Come questo film.

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E vi ricordo anche le altre nostre classifiche:
il meglio del 2007
il peggio del 2007
i migliori film del 2008
i peggiori del 2008