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Una canzone per Marion – dal trailer alla colonna sonora, in coro al cinema dal 29 agosto 2013

La vita che cambia ad ogni età, gli uomini che ritrovano se stessi in un coro di anime, il 29 agosto 2013 arrivano al cinema con Una canzone per Marion, scritta e diretta da Paul Andrew Williams, senza sangue, senza sesso, con parecchia musica emozionante, da sbirciare nel trailer italiano e il poster, la gallery fotografica e le note di regia, le dichiarazioni del del cast e la colonna sonora.

di cuttv
pubblicato 1 Luglio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 13:03

Con il trailer italiano e una gallery di immagini, torniamo al coro di giovanotti che intonano Una canzone per Marion, ed i brani che trovate di seguito, colonna sonora della commedia distribuita nelle nostre sale da Lucky Red a partire dal 29 agosto 2013.

Un gruppetto di arzilli cantanti e audaci ballerini,i nonostante gli acciacchi dell’età, le avversità della vita e qualche maldestro incidente, capeggiati dal burbero Terence Stamp, desitnato a cambiare la sua vita, al fianco della mosglia interpretata dalla sempre deliziosa Vanessa Redgrave, il figlio con il volto e i capelli lunghi di Christopher Eccleston e dell’insegnate giovane con il bel faccino di Gemma Artenton.

Una Canzone Per Marion © Photo Nick Wall
Una Canzone Per Marion © Photo Nick Wall
Una Canzone Per Marion © Photo Nick Wall
Una Canzone Per Marion © Photo Nick Wall
Una Canzone Per Marion © Photo Nick Wall
Una Canzone Per Marion © Photo Nick Wall
Una Canzone Per Marion © Photo Nick Wall Canzone Per Marion �© Photo Nick Wall
Una Canzone Per Marion © Photo Nick Wall

25 giugno – Una canzone per Marion – in coro al cinema dal 29 agosto 2013

Song for Marion, uscito negli Stati Uniti con il titolo Unfinished Song, il titolo della canzone scritta da Diane Warren ed eseguita da Celine Dion, arriva nelle nostre sale a partire dal 29 agosto 2013, distribuito da Lucky Red con il titolo italiano La canzone di Carla, una colonna sonora che non lesina jazz e gospell, mix di canti africani e dell’Europa dell’Est, brani noti come Ace od Spades e Something’s Got A Hold on Me, con un cast capeggiato da una coppia interpretata da Terence Stamp & Vanessa Redgrave.

Arthur (Terence Stamp) è uno scontroso pensionato che non si spiega come sua moglie Marion (Vanessa Redgrave) possa rendersi ridicola cantando stupide canzoni nel coro amatoriale del quartiere. Attraverso la passione di Marion, Arthur conosce Elizabeth (Gemma Artenton), la direttrice del coro, che vede in lui qualcosa di speciale, nonostante il suo carattere burbero.

Elizabeth e la musica aiuteranno Arthur a rendersi conto che nella vita non è mai troppo tardi per cambiare. Nonostante i suoi settant’anni, Arthur inizia a dar sfogo liberamente ai suoi sentimenti, cercando di trovare un modo per riavvicinarsi a suo figlio James (Christopher Eccleston).

Forse la trama non è molto originale, ma il trailer non lesina occasioni per constatare come possano fare la differenza la partitura composta da Laura Rossi, scene divertenti e un cast ‘stagionato’ e brioso, seguito da info sulla colonna sonora, da note di regia, curiosità sul cast e il coro.

Colonna Sonora

La colonna sonora Song for Marion, rilascita da Sony Classical nel Regno Unito il 25 febbraio 2013, contiene i brani delle canzoni presenti nel film, eseguita dal cast del film e le selezioni della colonna sonora originale composta da Laura Rossi. Da ascoltare anche su iTunes

Tracklist

1. Crazy – Richard Scott, Gemma Arterton, The OAP’z, and friends
2. Arthur – Laura Rossi
3. You Are The Sunshine of My Life – The OAP’z and friends
4. Not Speaking – Laura Rossi
5. Ace of Spades – The OAP’z and friends
6. Let’s Talk About Sex – Cast members, The OAP’z and friends
7. True Colours – Vanessa Redgrave, The OAP’z and friends
8. I Don’t Want You To Go – Laura Rossi
9. The Competition – Laura Rossi
10. Ain’t Nobody – The OAP’z and friends
11. I Did Miss You – Laura Rossi
12. Love Shack – Ram John Holder, The OAP’z and friends
13. Lullaby – Terence Stamp, The OAP’z and friends
14. End Credits – Laura Rossi

Note di regia

“Una canzone per Marion è un progetto al quale sono molto legato affettivamente e forse è la più personale tra le sceneggiature che ho scritto. Non soltanto perché i personaggi siano tutti riconducibili a me ma perché ho cercato di fare in modo che ciascuno di noi potesse riconoscersi in alcuni elementi del film. Mai come questa volta, fin dall’inizio, ho cercato di infondere in questa storia la verità e nei personaggi la complessità della natura umana.

Mi sono chiesto spesso cosa potrebbe spingere un uomo vecchio e ostinato ad uscire dal guscio e ad aprirsi. Un padre e un nonno scontroso e irritabile dal quale è difficile tirar fuori un’emozione qualsiasi. Cosa rende infelice una certa generazione che finisce col rendere infelici anche tutti gli altri? Cosa significa tenersi tutto dentro, non darsi la possibilità di vedere il lato positivo della vita?

Volevo capire cosa è in grado di incrinare questa inclinazione facendo riemergere le emozioni. In parte il film fa riferimento al rapporto tra mio nonno e mia nonna, all’amore e al senso del dovere che la loro generazione esprimeva e a come la classe media composta da persone “normali” si relazionasse con i sentimenti, la solitudine e la perdita. A come, qualche volta, riuscisse alla fine a liberarsi di tutto con un sorriso.

Mio nonno amava mia nonna. Direi anzi che lei rappresentasse l’unica cosa che avesse avuto un’influenza positiva sulla sua vita. Avrebbe fatto di tutto per lei, e lei per lui. Lei accettava tutti i lamenti e l’amarezza del marito perché vedeva l’uomo buono che si nascondeva dietro quella scorza ruvida. Lui si prendeva cura di lei, era lì per lei, la faceva ridere e ogni tanto dimostrava anche un po’ di romanticismo. Quando mia nonna si è ammalata di cancro, lui l’ha curata, le è stato accanto, l’ha sostenuta in tutti i modi possibili. Alla fine quando è morta, mio nonno ha sofferto molto e, per la prima volta nella sua vita, ha pianto a lungo.

Per me è stato molto formativo vedere come mio nonno si sia preso cura di mia nonna, i sacrifici che ha fatto, e l’effetto devastante che può avere perdere qualcuno con cui hai condiviso ogni notte per cinquant’anni. E come la paura di ammettere le proprie fragilità e i propri bisogni possa distruggere una persona e tutti coloro che le stanno attorno.”
Paul Andrew Williams

Il cast

Ero terrorizzato, ricorda il regista Paul Andrew Williams, abituato a lavorare con attori meno esperti e meno conosciuti, a proposito dell’idea di lavorare con Vanessa Redgrave e Terence Stamp, autentici principi della recitazione… Immagina che devi avere a che fare con un premio Oscar e con un’icona dello schermo. E ovviamente non puoi far fare loro delle letture, e non hai budget a sufficienza per fare delle prove, per cui non hai letteralmente alcuna idea di quello che faranno fino al primo ciak.

Entrambi sembravano volessero dirmi di fidarsi di loro. Ed è quello che ho fatto. Ma Paul non era l’unico sul set a sentirsi intimidito. La star emergente Gemma, che ha trascorso sei mesi a studiare il pianoforte per interpretare il suo ruolo, ammette che si sentiva molto agitata all’idea di lavorare con una delle più grandi attrici del mondo.

Nonostante abbia lavorato in moltissimi blockbuster come Agente 007 – Quantum of Solace e Scontro tra titani, oltre ad aver fatto molto teatro, la Arterton ritiene che Una canzone per Marion sia stato uno degli impegni più difficili da affrontare. In parte per l’impossibilità di fare delle prove e in parte perché il personaggio da lei interpretato nel film, Elizabeth, non le somiglia affatto.

E’ un tipo spumeggiante, ma è semplice e sgraziata, e non ha una vita sua perché trascorre tutto il suo tempo ad insegnare o con il coro. Non volevo mostrarla come un tipo noioso, ma doveva anche apparire come quel tipo di persona che non ha molto successo con le persone della sua età. Ho cercato di fare riferimento ai musicisti classici studiati a scuola, che non uscivano mai e buttavano via la loro adolescenza perché erano continuamente a praticare musica!

Un altro attore che ha avuto difficoltà a riconoscersi nel suo personaggio è stato Terence Stamp. Con una bellezza che colpisce, questo grande e carismatico attore candidato all’Oscar ha sempre avuto una presenza magnetica sullo schermo e ha fatto fatica a immaginare se stesso come un “vecchio”. Mi sentivo molto in ansia, confessa. Non che pensassi di non poterlo fare. Ma si trattava comunque di un’impresa.

Arthur non è più vecchio di me, ma lo immaginavo più anziano. Non sono come lui, sono molto attivo e in forma, per cui per la mia vanità personale si trattava di un impegno un po’ fastidioso. Arthur è praticamente in ogni scena. E’ davvero il film di Arthur, afferma il produttore Ken Marshall. Avere Terence Stamp per la parte è stato quasi incredibile. E’ un ruolo molto affascinante e volevamo qualcuno che potesse rendergli giustizia’. Stamp sapeva quanto fosse importante per lui entrare completamente nella parte, visto che si trattava dell’asse portante del film, continua Marshall.

Il momento della rivelazione è arrivato quando ha incontrato e ha parlato con lo sceneggiatore e regista Paul Andrew Williams. Paul mi ha detto che aveva immaginato Arthur un po’ come suo padre e poi mi sono reso conto che il personaggio aveva qualcosa anche del mio. Mio padre era un uomo particolarmente bello e, anche se era un tipo molto chiuso, mia madre era completamente infatuata di lui, dice Terence.

Per Christopher Eccleston, che interpreta il ruolo di James, il figlio di Marion e Arthur, la decisione di firmare il contratto per Una canzone per Marion è stata facile da prendere. Da Our Friends In The North a Flesh and Blood ha sempre avuto a che fare con le relazioni padre/figlio. Nonostante Eccleston abbia un rapporto “fantastico” con suo padre, reputa la dinamica del rapporto tra Arthur e James molto realistica. Credo che nell’Inghilterra operaia della passata generazione i rapporti tra padri e figli fossero caratterizzati da molto affetto ma da un’assoluta mancanza di intimità.

L’affetto quindi non veniva mai espresso. E il rapporto che Terence ed io portiamo sullo schermo attinge molto da quel mondo. Ma la perdita di quella che è stata per loro moglie e madre li costringe a riavvicinarsi e nel film il loro percorso verso il cambiamento è centrale.

Secondo Eccleston la mancanza di tempo per provare non ha pregiudicato niente perché tutti e tre hanno lavorato e partecipato al cast come in una famiglia. Nonostante sia ormai un attore esperto e stimato, sente ancora molto forte il desiderio di imparare dagli altri. Ho ammirato Vanessa sul palcoscenico tantissime volte, seduto pieno di ammirazione tra il pubblico. Per un attore è una grande opportunità quella di poter lavorare con un’attrice come lei, dice Christopher.

L’altra relazione chiave del film è quella tra Marion e Arthur. La maggior parte delle coppie di oggi avrebbe divorziato 60 volte piuttosto che restare sposata per tutto quel tempo come quei due,afferma il regista e sceneggiatore Paul Andrew Williams, che con la sua storia desiderava mostrare “l’amore e il rapporto profondo che legava le vecchie coppie sposate di un tempo, diversamente da ciò che accade oggi”.

Lei lo adora, dice Vanessa Redgrave a proposito dei sentimenti del suo personaggio nei confronti del marito, Arthur. E lui adora lei – anche se lo fa vedere di meno. E in modo più sfumato. Perché, come potrebbe sembrare ad un estraneo osservando molte coppie, beh, non un granché come matrimonio. E invece quei due si amano davvero.

Vanessa è una leggenda – dichiara il produttore Ken Marshall – non solo ha vinto un Oscar e un BAFTA, ma ha vinto ed è stata candidata a innumerevoli altri premi, compresi i Tony e gli Emmy. Ha una grande forza creativa. Ti lascia sconcertato il fatto che qualcuno come lei si renda tanto disponibile di fronte ad una sceneggiatura. Credo che inizialmente fossimo anche un po’ perplessi, pensando che potesse essere un po’ troppo importante per questo film. Ma lei e Paul si sono trovati subito bene e così Paul ha detto che doveva essere lei!

Il coro

L’obiettivo per Una canzone per Marion era quello di creare un autentico coro di anziani di una comunità. Quando Ken Marshall e Paul Andrew Williams sono andati in giro nel Nord-Est del Paese per fare ricerche si sono imbattuti in una grande competizione tra cori a scopo benefico, destinata a finanziare la Casa di Riposo di St Oswald. La loro attenzione è stata catturata dalle Heaton Voices.

Un coro aperto a tutti di Newcastle-on-Tyne. E’ stato fondato nel 2000 da Richard Scott ed è davvero molto popolare. Credo che siano rimasti affascinati dai miei arrangiamenti – ipotizza Scott – parto da un approccio di tipo jazzistico usando un accompagnamento basato sui riff più che sull’armonizzazione. Scott è diventato l’arrangiatore musicale di Una canzone per Marion. Non avevo idea in cosa mi stessi cacciando!, dice ridendo.

Scott è abituato ad essere poco convenzionale nella scelta del materiale per il coro. Con le Heaton Voices tendiamo a realizzare un mix molto eclettico. Eseguiamo brani africani, canzoni dell’Europa orientale, gospel, jazz e perfino cose come “Moon Dance” o “Under My Skin”’. Ma niente di quello che ha fatto in passato lo aveva preparato ad affrontare ciò che lo aspettava.

Mi è stata data la lista delle canzoni e sono stato colto davvero alla sprovvista! ammette. ‘”Ace Of Spades”? “Love Shack”?’ Il suo approccio è stato quello di spogliare la canzone da ogni arrangiamento fino ad arrivare all’essenza della melodia, per poi ricostruirla da capo. Ho cercato di andare oltre l’atmosfera della canzone, ma in un modo che allo stesso tempo facesse sentire al coro di poterla cantare con naturalezza e divertendosi.

Invece di coinvolgere direttamente il coro di Scott, lo staff della produzione di Una canzone per Marion ha deciso di far uscire un annuncio diretto a persone che già cantavano in un coro, invitandole a fare un provino. Il direttore del coro Richard Scott ha organizzato dei workshop di canto, con Paul Andrew Williams che si aggirava con una macchina da presa alla ricerca di “personaggi” credibili. Ma non doveva trattarsi dell’X-Factor. Non ci servivano provini per la voce -insiste Richard Scott – nel coro di una comunità o di un centro sociale ci sono voci potenti e voci deboli. Nello scegliere i componenti del coro non li abbiamo mai sentiti cantare! Cominciare ha richiesto un bello sforzo. Alcuni riuscivano a tenere la tonalità, altri non così bene, ma è stata una gioia osservare un gruppo di individui diversi uno dall’altro trasformarsi in un coro unito.

Alcuni di loro, ovviamente, sono già conosciuti dal pubblico, compresi alcuni grandi professionisti della televisione come Anne Reid (Dinner Ladies, Coronation Street) e Ram John Holder (Desmonds), ma gli attori sono stati così bravi a mimetizzarsi nelle file del coro che Richard Scott si è ritrovato spesso a dimenticare che non si trattava di un vero coro di quartiere. Ma anche così ci sono state occasioni che si sono rivelate molto fuori dall’ordinario.

Ho lavorato con molte grandi voci ma la prima volta che ho visto Vanessa e Terence cantare il loro assolo è stata una cosa davvero molto speciale. L’intensità mi ha colto di sorpresa. Sul set le loro interpretazioni hanno fatto sciogliere in lacrime molti di noi.

Veterana del canto sullo schermo e a teatro, in produzioni che spaziano da Camelot all’Opera da tre soldi, Vanessa Redgrave confessa di essersi sentita comunque ‘un po’ nervosa’ prima del suo grande assolo, nonostante le sia piaciuto moltissimo far parte del coro. Credo di essere stata molto fortunata a conoscere tutte queste persone meravigliose. Abbiamo avuto delle sessioni strepitose.

Mi è sempre piaciuto cantare. Mio padre mi ha dato tantissime lezioni di canto. Quando ho cantato per uno spettacolo di beneficenza con la mia Natasha [Richardson] per il Roundabout Theatre di New York, abbiamo fatto insieme Little Night Music, e la mia Natasha mi ha messo in contatto con il suo fantastico maestro di canto John Mace che mi ha aiutato a ritrovare la mia voce.

Il fatto che le sia stato chiesto di cantare “True Colors” in “Una canzone per Marion” è stata un’emozione molto forte per me, non solo perché le piace cantare, ma anche perché trovo quella canzone estremamente vitale’. Il senso della canzone di Marion nel film è che lei sta donando la vita a suo marito. E questa è una cosa molto bella

Via | Lucky RedFacebook
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