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Questi sono i 40 – la recensione in anteprima

La recensione di Cineblog di Questi sono i 40, film con cui Judd Apatow ci racconta il mezzo del cammin di nostra vita. Naturalmente, scherzando sull’argomento.

pubblicato 26 Giugno 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 12:50

Una “sorta di sequel” di Knocked Up, meglio conosciuto dalle nostre parti come Molto Incinta. Così ci viene presentato ufficialmente Questi sono i 40, meglio inquadrabile in realtà come spin-off del film scritto e diretto nel 2007 da Judd Apatow, tornato naturalmente all’opera anche per questa pellicola. Una doppia veste di sceneggiatore e regista, che per il cineasta originario di New York si conta nella sua lunga filmografia solo in 4 casi: oltre ai 2 film appena citati, Apatow ha ricoperto entrambi i ruoli per 40 Anni Vergine del 2005 e Funny People del 2009. Per il resto, tante esperienze da produttore e/o sceneggiatore, tra le quali il delizioso Le Amiche della Sposa, oltre a titoli come Dick & Jane: Operazione Furto e Anchorman. Una carriera all’insegna della commedia quindi, ma anche della libertà di sfatare tabù di ogni tipo: Questi sono i 40, come stiamo per vedere, non fa eccezione.

Accantonata la storia interpretata da Seth Rogen e Katherine Heigl, all’interno della quale i due protagonisti erano alle prese con una gravidanza imprevista dopo una notte brava, Questi sono i 40 si concentra sulla coppia di loro amici conosciuta in occasione di Molto Incinta: Debbie e Pete. Sposati ormai da diversi anni e protagonisti di un matrimonio turbolento già a partire dal primo film, i due ci vengono mostrati nella settimana in cui entrambi compiono 40 anni, con tutte le conseguenze (reali e presunte) che il raggiungimento di un’età del genere comporta per ognuno. Le insicurezze di Debbie e il rifiuto di crescere di Pete si trovano anche a dover gestire due figlie: Sadie, entrata nella delicata fase della pubertà a 13 anni, e Charlotte, costretta a 8 anni a fare i conti con il rifiuto della propria sorella. Di mezzo, anche le due figure paterne di Debbie e Pete, anch’esse non proprio esemplari e in grado per diversi motivi di dare grattacapi alla coppia, che inizierà a vacillare pericolosamente anche a causa dei problemi lavorativi. Debbie ha un negozio d’abbigliamento abbstanza avviato, ma deve fare i conti con un furto dall’interno di ben 12.000 dollari, mentre Pete guida un’etichetta discografica che scrittura vecchie star, ma finisce per non avere i ritorni sperati in termini economici. Il tutto sullo sfondo di una Los Angeles dove la facciata è tutto.

Dei 4 membri del nucleo familiare, 3 sono in realtà parenti stretti anche nella vita: si tratta infatti della famiglia Apatow quasi al completo, visto che Leslie Mann è la moglie del regista e le due bambine altro non sono che Maude Apatow e Iris Apatow, figlie della coppia nella realtà. Proprio questo dettaglio lascia pensare che in Questi sono i 40 ci possa essere anche tratto autobiografico riguardante la famiglia Apatow, così come forse porterà i più cattivelli a credere che il regista abbia in qualche modo potuto dimostrare troppa indulgenza nei confronti di chi vive sotto il suo stesso tetto: in realtà non è così, anzi il far parte di una famiglia anche nella realtà rende le scene con Debbie, Sadie e Charlotte ancora più credibili, creando un ambiente familiare all’interno del quale Paul Rudd riesce a inserirsi senza mostrare troppa fatica.

Al di là del cast principale, Questi sono i 40 riesce a reggersi in piedi anche grazie al cast di supporto, composto da alcuni nomi di ritorno da Molto Incinta e altre new entry: se Jason Segel, meglio conosciuto come Marshall di How I Met Your Mother, è ormai una garanzia, anche Chris O’Dowd, Albert Brooks e John Lithgow riescono a convincere nelle parti a loro assegnate, dando vita ad alcune gag interessanti. Da segnalare è anche la presenza di Megan Fox, ma a rubare la scena a tutti è sicuramente Melissa McCarthy. La parte di film in cui Catherine, personaggio da lei interpretato, si confronta con Debbie, Pete e la preside della scuola dove studiano suo figlio e Sadie è sicuramente la parte meglio riuscita dell’intero film.

Il vero difetto di Questi sono i 40 è la lunghezza: qualche taglio qua e là alle oltre 2 ore di durata avrebbe forse giovato alla pellicola, dandole un ritmo un po’ più serrato senza perdere troppi dettagli della trama. Anche perché dobbiamo dire che la storia raccontata non brilla particolarmente per originalità, presentandosi in alcuni casi come se fosse una sitcom all’americana con classici episodi da 20 minuti legati l’uno all’altro, con alcuni buchi senza una risposta apparente. Comunque sia, l’importante per una commedia è riuscire a far ridere, e in Questi sono i 40 si ride. Magari saranno di più le piccole risatine rispetto a quelle lunghe e convinte, così come in alcune occasioni Apatow tende a prolungare un po’ troppo la scena, in alcuni casi trasformando rapidamente il divertimento in imbarazzo anche a causa dei temi senza tabù trattati all’interno del film (Pete a gambe aperte sul letto per far vedere alla moglie un’emorroide? C’è anche questo). Concludendo, ci sentiamo di consigliare la visione di questa pellicola ai fan di Apatow, così come a chi non riesce a resistere alle commedie americane: nel caso in cui non rientriate nelle due categorie, nel caso in cui abbiate 40 anni e una prole al seguito magari vi divertirete a riconoscervi inconsciamente in alcune scene.

Voto di Rosario: 6
Voto di Carla: 4,5

Questi sono i 40 (This is 40, Commedia, USA, 2012) di Judd Apatow. Con Paul Rudd, Leslie Mann, John Lithgow, Megan Fox e Albert Brooks. Nelle nostre sale da giovedì 11 Luglio.