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cineblog@berlinale – The Ghost Writer e Howl riscaldano Berlino

A Berlino continua a nevicare. Le condizioni climatiche estreme rendono particolarmente piacevole l’attività di noi giornalisti in questi giorni: chiudersi in un luogo molto caldo e sedersi su poltrone comode. Oggi però il piacere di stare lì chiusi non è dipeso da quello. Oggi è stata una di quelle giornate fortunate in cui gli organizzatori

pubblicato 12 Febbraio 2010 aggiornato 2 Agosto 2020 04:37


A Berlino continua a nevicare. Le condizioni climatiche estreme rendono particolarmente piacevole l’attività di noi giornalisti in questi giorni: chiudersi in un luogo molto caldo e sedersi su poltrone comode. Oggi però il piacere di stare lì chiusi non è dipeso da quello. Oggi è stata una di quelle giornate fortunate in cui gli organizzatori ti infilano due film molto belli uno dietro l’altro. È raro che succeda.

Partendo dal secondo. The Ghost Writer, il film che Roman Polanski ha finito dal carcere, arrivava a Berlino in anteprima mondiale con tutto il carico della vicenda del suo regista sulle spalle. Era un rischio, spesso le aspettative alte non sono un buon auspicio, ma la storia del primo ministro inglese Adam Lang (Pierce Brosnam) che incarica un a ghost writer (Ewan McGregor) la redazione delle sue memorie, ha mantenuto incollati anche quegli spettatori tanto disattenti che sono di solito i giornalisti. I dialoghi del film sono serrati, le battute azzeccate e alcune situazioni fanno sorridere, ed è un bene in un film che per ambientazione e soggetto mantiene la tensione alta. Il thriller politico del soggetto del film e quello personale di Polanski hanno dato un bello scossone a una Berlinale partita un po’ in sordina.

Può darsi che nel mezzo dell’entusiasmo per The Ghost Writer, domani sui giornali passi inosservato il film Howl, diretto da Rob Epstein e che racconta la storia del poeta della beat generation Allen Ginsberg, interpretato da un (parere personale) bellissimo e bravissimo James Franco. La storia racconta il processo per oscenità di cui è stata oggetto l’opera “Howl” di Ginsberg. Le scene del processo, si alternano con un’intervista a Ginsberg e una trasposizione in graphic novel del contenuto di “Howl”. Vi dico subito che il mix non è piaciuto proprio a tutti, ma nessuno ha abbandonato la sala (forse per il freddo) e alla fine c’è stato un lungo applauso. Non vincerà, ma io lo consiglio.

Per festeggiare i sessant’anni della Berlinale, alla porta di Brandeburgo si proietta questa sera una versione originale di Metropolis di Fritz Lang, quasi integrale e inedita. La proiezione sarà accompagnata dall’orchestra sinfonica diretta da Frank Strobel.

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