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The Box – La recensione in anteprima

The Box (The Box) Regia di Richard Kelly, con Cameron Diaz, James Marsden, Frank Langella, James Rebhorn, Holmes Osborne, Sam Oz Stone, Scott Winters, Sam Blumenfeld, Mark S. Cartier, Kevin Robertson, Gillian Jacobs, Michael Zegen, Celia Weston, Deborah Rush, Lisa K. Wyatt, Andrew Levitas, Basil Hoffman, Michele Durrett, Jenna Lamia, Ian Kahn, John Magaro, Frank

pubblicato 21 Luglio 2010 aggiornato 2 Agosto 2020 04:17

The Box (The Box) Regia di Richard Kelly, con Cameron Diaz, James Marsden, Frank Langella, James Rebhorn, Holmes Osborne, Sam Oz Stone, Scott Winters, Sam Blumenfeld, Mark S. Cartier, Kevin Robertson, Gillian Jacobs, Michael Zegen, Celia Weston, Deborah Rush, Lisa K. Wyatt, Andrew Levitas, Basil Hoffman, Michele Durrett, Jenna Lamia, Ian Kahn, John Magaro, Frank Ridley, Kevin DeCoste, Ryan Woodle, Allyssa Maurice, Sal Lizard, Evelina Oboza.

Quando Donnie Darko uscì negli Stati Uniti furono in pochi a credere che questo piccolo film dalla trama decisamente poco chiara si sarebbe presto trasformato in un cult grazie alla diffusione in rete (il caso di Richard Kelly dovrebbe far riflettere chi spara a zero sulla condivisione di film in rete, n.d.r.). Ci sono voluti quasi quattro anni perché il film arrivasse anche in Italia, compreso un passaggio (inutile) alla Mostra del Cinema di Venezia e una versione director’s cut (altrettanto inutile). Richard Kelly è stato così proiettato immediatamente tra i registi più in vista della generazione nata negli anni 70.

Il secondo film, Southland Tales, ha diviso critica e pubblico in un pastiche delirante in bilico tra genio e follia. Il terzo film avrebbe dovuto essere quello della consacrazione definitiva, o quello che lo avrebbe inesorabilmente affondato e, visto l’entusiasmo con cui accolsi il suo primo lavoro, spiace ammettere che con The Box ci troviamo di fronte a un film che rischia di affondare definitivamente l’astro nascente di Kelly. Dopo un flop enorme come quello di Southland Tales ci si aspettava un film che potesse garantire almeno il rientro degli oltre 30 milioni di dollari investiti per la produzione, ma siamo ben lontani dal blockbuster.

Siamo negli anni Settanta, una decade (vedremo poi) fortemente simbolica rispetto ai temi che saranno trattati nel film. In un quartiere borghese, davanti alla porta di una villetta simile a tutte le altre, viene lasciato un pacco che contiene una strana scatola con un pulsante rosso. A cosa serve? Le regole sono semplici, si deve scegliere se premere o meno il bottone. Schiacciandolo si ottiene in cambio la cifra di un milione di dollari, ma anche la consapevolezza di aver ucciso una persona nel mondo. Cosa fare? Se lo chiede la giovane coppia di sposi, con figlio, alla quale viene recapitata la misteriosa scatola. La decisione viene presa seguendo l’istinto della moglie (un’autodistruttiva Cameron Diaz), che sceglie di premere il bottone. Le conseguenze però saranno evidenti, ma che cosa significa tutto questo? Chi è che si nasconde dietro questo assurdo esperimento?

Ispirato al racconto Button, Button, firmato da Richard Matheson nel 1970, dal quale è stato tratto anche un episodio della serie Twilight Zone, The Box rielabora il tema centrale del testo ma lo proietta verso riflessioni etiche e filosofiche che trascendono il messaggio che Matheson aveva immaginato. Kelly si lancia in un apologo del libero arbitrio e sull’origine del male (proprio in questo risulta fondamentale l’ambientazione negli anni Settanta, quando il regista sembra collocare la perdita dell’innocenza del popolo americano e l’inizio del declino).

Le atmosfere cupe e fantascientifiche del racconto di Matheson si trasformano in incubi apocalittici dove una razza aliena si sostituisce a Dio nell’attuazione del giudizio universale ma i riferimenti sono anche più alti. Non a caso ogni volta che viene mostrato (o raccontato) l’atto in cui qualcuno sceglie di premere il bottone, questo personaggio è immancabilmente una donna, moderna Eva e portatrice nel suo essere del peccato originale.

Richard Kelly si erge a demiurgo, a giudice supremo in grado di stabilire ciò che è bene e ciò che è male. Un compito difficile ma che un regista può scegliere di affrontare, l’errore fondamentale però è quello di realizzarlo con la presunzione di chi ha solo certezze assolute e paranoie infinite.

L’atmosfera con cui il pubblico viene proiettato negli anni Settanta è realizzata con cura, l’incipit sembra ingranare bene tra dubbi, perplessità, minacce, illusioni e allusioni, ma mentre emerge il sentore di una cospirazione globale la sensazione di ridicolo involontario diventa sempre più palpabile, per raggiungere il climax nell’imbarazzante finale. Un vero peccato.

The Box esce nei cinema mercoledì 21 luglio 2010. Ecco il trailer italiano.

Voto Carlo: 3
Voto Gabriele: 7
Voto Carla: 4,5