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Venezia 2010: Niente Paura – La recensione in anteprima

Niente paura. Come siamo come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue (Italia 2010 – Documentario) di Piergiorgio Gay, con Carlo Verdone, Luciano Ligabue, Fabio Volo, Paolo Rossi, Javier Zanetti.E’ possibile raccontare un musicista italiano, le sue canzoni, il suo pubblico e nello stesso tempo ripercorrere gli ultimi trent’anni della storia d’Italia? Non serve pensare

pubblicato 9 Settembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 21:13

Niente paura. Come siamo come eravamo e le canzoni di Luciano Ligabue (Italia 2010 – Documentario) di Piergiorgio Gay, con Carlo Verdone, Luciano Ligabue, Fabio Volo, Paolo Rossi, Javier Zanetti.

E’ possibile raccontare un musicista italiano, le sue canzoni, il suo pubblico e nello stesso tempo ripercorrere gli ultimi trent’anni della storia d’Italia? Non serve pensare a nomi come quelli di Fabrizio de André o di altri cantautori esplicitamente votati alla politica, anche un rocker nazionale popolare come Luciano Ligabue può diventare un metro per poter raccontare la società del nostro paese. Come è e come vorrebbe o dovrebbe essere.

Probabilmente è questa la domanda da cui è nata l’idea di Piergiorgio Gay di analizzare la musica popolare di Ligabue per dare uno spaccato della realtà italiana. Chi frequenta gli stadi e i teatri dove ha suonato il Liga sa bene che i riferimenti alla vita politica del nostro paese nelle sue performance sono evidenti e sottolineate, non solo dai testi delle sue canzoni, ma anche dalle proiezioni che le accompagnano. Quando iniziano le note della canzone Non è tempo per noi, sullo schermo alle spalle della band inizia a scorrere il testo della Costituzione Italiana. Eccola, la vera protagonista del film, quella carta che qualcuno vorrebbe modificare ma che in tanti farebbero di tutto per mantenere così come è stata scritta.

Presto il volto di Luciano Ligabue lascia spazio a tanti visi noti del mondo della cultura, dello sport, della politica e dell’arte in Italia, da Margherita Hack a Fabio Volo, da Javier Zanetti a Umberto Veronesi, da Beppino Englaro a Carlo Verdone, ma anche tante facce di persone qualsiasi, studenti, commesse, ricercatori universitari che hanno anche loro qualcosa da dire con pari dignità dei loro illustri colleghi.

Ogni voce legge e spiega un punto della Costituzione Italiana, con modi pacati e mai urlati vengono prese posizioni politiche evidenti ma che non possono certo essere accusare di violenza verbale come spesso accade nel panorama italiano. Nessuna accusa di fare male il proprio lavoro, nessuno appella il proprio rivale politico con epiteti da talk show televisivo. Il punto di vista espresso è evidentemente riconducibile ad un’idea di “sinistra” ma difficilmente non può essere condiviso da chi si schiera sull’altro fronte. Il concetto di base è legato all’utopica (purtroppo) società che si potrebbe creare applicando alla regola i punti della Costituzione, un miraggio di una società come chiunque dovrebbe volerla.

La frase di John F. Kennedy “Non chiedere cosa poi fare per e, chiedi cosa puoi fare per il tuo paese” sembra diventare un mantra che risuona continuo nel sottofondo del film. Gay e Ligabue sono alla ricerca di quell’identità nazionale che si dimostri non razzista, non regionalista e spinta da un sano ideologismo.

Niente paura è un documentario atipico, non vuole dimostrare nulla ma spinge a pensare a confrontarsi con la società, anche attraverso la musica di Luciano Ligabue, che non a caso chiude i suoi concerti con la canzone Buonanotte all’Italia con un video che mostra i volti delle grandi persone che hanno fatto molto per il nostro paese, ricordando che l’Italia è di chi la abita e non di chi lo governa.

Niente Paura uscirà nei cinema venerdì 17 settembre. Qui trovate il trailer del film.

Voto Carlo: 6.5
Voto Simona: 7.5

Festival di Venezia