Home Festival di Venezia Venezia 2010: le recensioni di Essential Killing e Hai paura del buio

Venezia 2010: le recensioni di Essential Killing e Hai paura del buio

Essential Killing (Concorso) di Jerzy Skolimowski con Vincent Gallo, Emmanuelle Seigner, Nicolai Cleve Broch, David Price, Stig Frode Henriksen, Phillip GossAfghanistan; il talebano Mohammed è ricercato dai soldati americani. Dopo averne uccisi tre, l’uomo viene ferito, catturato e portato in un centro di reclusione in Europa. Quando dev’essere ritrasportato in un carcere, la macchina dove

pubblicato 6 Settembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 20:50


Essential Killing (Concorso) di Jerzy Skolimowski con Vincent Gallo, Emmanuelle Seigner, Nicolai Cleve Broch, David Price, Stig Frode Henriksen, Phillip Goss

Afghanistan; il talebano Mohammed è ricercato dai soldati americani. Dopo averne uccisi tre, l’uomo viene ferito, catturato e portato in un centro di reclusione in Europa. Quando dev’essere ritrasportato in un carcere, la macchina dove viene portato fa un incidente e Mohammed riesce a fuggire. Ma la lotta per la sopravvivenza è durissima e dietro l’angolo…

Essential Killing. Essential, essenziale. Il nuovo film del polacco Skolimowski è proprio come il suo titolo, scelto giustamente non a caso e davvero calzante. La cornice è quella di un thriller politico, ma resta davvero una cornice, nonostante l’inizio da film di guerra nel deserto afghano e la durissima parentesi nel centro di reclusione.

Essential Killing è semmai un’opera che indaga con ferocia e allo stesso tempo poesia sul concetto di istinto di sopravvivenza. Che succede se l’uomo viene messo alla stregua delle bestie in un ambiente che non gli appartiene? Mohammed dal deserto afoso e caldo si ritrova in un altro deserto: opposto, fatto di neve, alberi e freddo glaciale.

Skolimowski gira con ritmo e un dosaggio della tensione da maestro, ed è capace di alternare scene violente e crudeli a momenti di distensione, grazie ad un paesaggio fantastico e ad una fotografia di una pulizia magistrale. Provate ad immaginare tutta la parte finale come se fosse ambientata su un satellite, la luna, e il tutto sarà ancora più lirico.

Merita un discorso a parte uno dei grandi personaggi di questa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, ovvero il protagonista Vincent Gallo: che per ora è il candidato numero 1 per la Coppa Volpi maschile. L’attore bello e dannato non è mai stato così impressionante, a suo perfetto agio in un ruolo fisicamente soffertissimo. Augurandogli il premio come miglior attore (e per ora non ce n’è per nessun’altro), lo aspettiamo al varco con la sua nuova regia.

Voto Gabriele: 8

hai-paura-del-buio-foto-film

Hai paura del buio (Settimana della critica) di Massimo Coppola con Gianluca Di Gennaro, Erica Fontana, Manrico Gammarota, Marcello Mazzarella, Alexandra Pirici

Una ragazza rumena fugge in Italia. Qui conosce una ragazza italiana che l’accoglie in casa. Tutte e due hanno più di qualcosa in comune e sembra possa nascere un’amicizia, ma l'”intrusione” di un’estranea in casa inizia a pesare. La ragazza italiana per un periodo finisce a Napoli per l’università, mentre la ragazza rumena s’inserisce sempre più in territorio italiano…

Hai paura del buio, molto applaudito in Sala Darsena ma anche un po’ fischiato, è una di quella opere italiane che quando senti l’applauso e leggi certe critiche non riesci bene a capire se è lo stesso film che hai visto te. Va bene che lo spunto non è tra i più originali e il soggetto è già stato visto, ma il problema non sta affatto qui.

La sceneggiatura del film del giovane Coppola sembra una tesi finale di un corso per giovani sceneggiatori alle prime armi. E questa volta il problema non sono i dialoghi, bensì molte ingenuità che fanno storcere il naso. Chi è che, trovata un’estranea nella propria macchina, non solo non la caccia, ma la invita a casa? E chi le dà le chiavi proprio della macchina in seguito?

Hai paura del buio è un film al femminile in cui le due protagoniste sono come allo specchio, sono speculari e vivono situazioni molto simili, fino a trovare un punto di unione dopo essere state anche lontane. Ma per rendere questo parallelismo fra le due c’è bisogno anche di momenti banalissimi, come quello in cui la ragazza italiana compra senza sapere lo stesso vestito che l’altra aveva qualche scena prima…

Attenzione poi all’uso della musica pop. Anche troppo abusata: ma qui c’è anche lo zampino di Mtv, quindi… Certo, non si butta via tutto e alcune inquadrature hanno un certo gusto interessante, ma il discorso di fondo in cui gli italiani alla fine hanno un cuore grande e il buonismo che regna sovrano affossano l’operazione.

Voto Gabriele: 4

Festival di Venezia