Home Curiosità Box Office Story: con Burlesque torna Cher, dimenticata di Hollywood

Box Office Story: con Burlesque torna Cher, dimenticata di Hollywood

64 anni all’anagrafe, almeno 20 fatti sparire tramite chirurgia, oltre 100 milioni di dischi venduti in 40 anni di carriera, un Oscar come miglior attrice, un Grammy, un Emmy, tre Golden Globe e un People’s Choice Award per i suoi contributi nel cinema, nella musica e nella televisione. Cher, piaccia o meno, è una leggenda

pubblicato 8 Febbraio 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 15:09

64 anni all’anagrafe, almeno 20 fatti sparire tramite chirurgia, oltre 100 milioni di dischi venduti in 40 anni di carriera, un Oscar come miglior attrice, un Grammy, un Emmy, tre Golden Globe e un People’s Choice Award per i suoi contributi nel cinema, nella musica e nella televisione. Cher, piaccia o meno, è una leggenda dei nostri tempi. Assente dal grande schermo da Un te con Mussolini del lontano 1999, se si esclude una comparsata in Fratelli per la Pelle dei Farrelly in cui interpretava se stessa, Cherylin Sarkisian LaPierre torna ora nei cinema italiani con il discusso Burlesque. Troppo velocemente stroncato dalla critica americana, il film, visto al Festival di Torino e già recensito dal nostro Gabriele, ha ad oggi incassato 81 milioni di dollari worldwide, dopo esserne costati poco più di 50, conquistando un Golden Globe per la miglior canzone originale, You Haven’t Seen the Last of Me, cantata proprio da Cher, e ottenendo una nomination ai Razzies Awards, piovuta proprio sulle larghe spalle della cantante, ingiustamente nominata. Perché tra i tanti difetti del film, comunque più che godibile, Cher sicuramente se ne tira fuori con forza.

Recitato in Jimmy Dean, Jimmy Dean di Robert Altman, Cher nel 1983 fa sua immediatamente una nomination all’Oscar per Silkwood di Mike Nichols. Al fianco di Meryl Streep e Kurt Russell non sfigura, conquistando la critica e vincendo un Golden Globe come miglior attrice non protagonista. Quasi 36 i milioni di dollari incassati dal film della Fox, che sembra lanciare in orbita la carriera cinematografica della cantante. Ne 1985 è addirittura il Festival di Cannes a piegarsi dinanzi alla bravura dell’attrice, premiata per la straordinaria prova in Dietro la maschera di Peter Bogdanovich. Addirittura 48 i milioni di dollari incassati dal dramma della Universal sul suolo americano, ai quali seguiranno i 67 de Le streghe di Eastwick, cult movie di George Miller dell’87 che vede al fianco di Cher Jack Nicholson, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer. Il 1987 è un anno fruttuoso per la cantante, in sala con altre due pellicole, ovvero Suspect – Presunto colpevole, thriller della TriStar che incassa solo 18 milioni di dollari negli States, e soprattutto Stregata dalla luna, film che incorona l’ex moglie di Sonny Bono. Diretto da Norman Jewison, il film diventa il più visto dell’intero anno sul suolo americano, incassando oltre 80 milioni di dollari, vincendo ben 3 Oscar, per la sceneggiatura, la migliore attrice non protagonista, ovvero Olympia Dukakis, e incoronando lei, Cher, eletta Miglior Attrice dell’anno. Non contenta la cantante vince anche un Golden Globe e un David di Donatello.

Al sesto film Cher realizza così il suo sogno, entrando nella storia di Hollywood. Se gli anni 80 la videro protagonista indiscussa, con gli anni 90 inizia il clamoroso crollo. Il decennio inizia con Sirene di Richard Benjamin, capace di incassare poco più di 35 milioni di dollari al botteghino americano, per poi arenarsi. Ci vogliono ben sei anni per rivedere Cher in sala, con il flop Infedeli per sempre, poco più di 2 milioni di dollari incassati, seguito nel 1999 da Un te con Mussolini del nostro Franco Zeffirelli, riuscito ad incassare 14 milioni di dollari sul suolo americano. Da allora, il buio più totale. Hollywood si dimentica di Cher, rinchiudendola a Las Vegas a confezionare concerti serali 300 giorni l’anno dietro lautissima ricompensa, fino all’arrivo di Burlesque, musical che la vede fare da ‘mentore’ alla giovane ed inesperta Christina Aguilera. La recente nomination ai Razzies è sembrata a molti più una candidatura ‘obbligata’ che meritata, visto quanto negli ultimi 15 anni il ‘personaggio Cher’ abbia fatto più rumore “dell’attrice Cher”. Ed è forse per questo motivo che ad Hollywood, incredibilmente, si sono sentiti scandalosamente autorizzati a dimenticarla.