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Monsters University: recensione in anteprima del film Pixar

Senza essere una delle vette della Pixar, Monsters University è il segno che la direzione intrapresa è quella giusta. Dopo le ultime delusioni, possiamo davvero sperare che i prossimi progetti ci rifaranno amare i prodotti dello studio come prima.

pubblicato 19 Luglio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 11:52

Sarà che Cars 2 non ci era piaciuto, e che Ribelle – The Brave ci era parso così Disney quasi da non considerarlo un prodotto Pixar: ma Monsters University è bello, senza se e senza ma. Non raggiunge l’originalità dei migliori prodotti dello studio, e quindi neanche le vette del capitolo precedente, Monsters & co., di cui questo è il prequel.

Comunque funziona e non poco il film di Dan Scanlon, anche perché ha un’idea di cinema molto ben chiara e precisa. Monsters University sceglie la via della commedia, e per i suoi 90 minuti è veloce, schietto, conciso. La Pixar firma così il suo “college movie”, a tratti esilarante e persino irresistibile, con tutti i suoi rimandi alla cultura del mondo delle università americane che noi europei abbiamo visto in decine di film e serie tv.

Nella sua costruzione semplicissima, che segue uno schema ben collaudato e predefinito, Monsters University trova un equilibrio perfetto costruito su una base solida che ha un paio di punti cardine: personaggi e gag. Come in molti, troppi film d’animazione, si dirà. Vero, ma quando tutti gli ingredienti sono al loro posto la miscela funziona. In questo caso alla grande.

Sostanzialmente la storia segue la nascita dell’amicizia tra il piccolo mono-occhio Mike e il gigantesco e peloso Sullivan. Il primo è entusiasta di entrare nel mondo universitario per diventare un vero e proprio “spaventatore”; il secondo è più sfacciato e sicuro di sé, sia per la sua stazza e la capacità naturale di spaventare, sia per essere il figlio di uno tra i più famosi spaventatori che l’università abbia mai avuto. Il percorso è quello che ci si aspetta: ma stiamo pur sempre parlando di un prequel, e già sappiamo come andrà a finire l’amicizia fra i due.


Con la Pixar, quando fa sul serio, conta molto spesso il come ci vengono presentati gli ingredienti. E il “come” in Monsters University ha tutta l’apparenza di un piatto cucinato a dovere. Si parlava di personaggi: la sceneggiatura, scritta da Scanlon assieme a due fra gli scrittori del primo capitolo, punta fortemente sui personaggi secondari. Fermo restando che il percorso di Mike e Sullivan è centrale e non viene mai meno, il film è un concentrato di mostri clamorosi, macchiette usate perfettamente e che spesso e volentieri assumono caratteristiche inaspettate.

Con una costruzione da college movie, gli autori hanno davvero via libera per poter sfruttare i vari mostriciattoli e le situazioni cliché della vita in un campus universitario. Così Mike si trova a convivere con il suo compagno di stanza (che non è Sullivan!), sogna inizialmente di fare amicizia con gli studenti più “in”, conosce matricole e studenti più anziani di ogni tipo, e si trova anche a partecipare ad alcune feste delle confraternite.

In mezzo troviamo anche una serie di sfide. Mike e Sullivan fondano un gruppo per poter partecipare alle Spaventiadi, concorso per studenti in cui vince chi riesce a superare tutte le sfide, compresa ovviamente quella di far paura ai bambini. Gli altri gruppi sono tutti stereotipi che vengono sempre da quella cultura che conosciamo tutti grazie al cinema e alla tv: il gruppetto delle ragazzine tutte fatte con lo stampino, quello dark, il gruppetto dei fisicati convinti di poter vincere sempre…

Ne escono fuori gag di tutti i tipi, che si susseguono ad un ritmo trascinante: si veda soltanto la lumaca che, povera!, rischia di arrivare in ritardo al suo primo giorno di scuola… anche se prova a correre il più velocemente possibile. Per non parlare di tutti i personaggi della squadra “sfigata” di Mike e Sullivan, capitanati da Squishy, che ha una madre ingenuamente impicciona e onnipresente nella vita del figlio. Che è comunque uno che fa festa a suon di tazze di cioccolata calda…


Ma se non bastassero un ritmo perfetto ed una storia semplice che fila liscia che è un piacere, Monsters University va applaudito anche per non abusare di citazioni. Come in Toy Story 3, ad esempio, non è che ne manchino, anzi: ma sono “nascoste”, e soprattutto mai usate per accalappiare facilmente il pubblico adulto e quello cinefilo. E questo ha l’effetto di un toccasana, dopo anni e anni di animazione che si faceva parodia di fiabe e cultura popolare senza soluzione di continuità.

Nulla è esplicitato, ma non si può non pensare che gli autori abbiano “rubato” a piene mani da molto immaginario cinematografico – soprattutto horror – per costruirci sopra momenti ironici in modo molto intelligente. Si pensi al modo in cui Squishy spaventa il suo modellino-bimbo, che richiama quasi l’impassibilità inquietante di Chucky. Oppure la stessa entrata in scena del Rettore Tritamarmo, che non può non ricordare il look inquietante e il fascino algido di Malefica. E tutta la parte finale sembra ambientata a Crystal Lake!

Monsters University, verso la fine, si appoggia comunque ad un messaggio per i più piccoli, e non potrebbe essere altrimenti. Bisogna combattere tutti assieme per una causa comune perché l’unione fa la forza, ma alla fine devono essere le caratteristiche individuali e specifiche della persona a non venire mai meno. Ed è proprio qui in mezzo che si riconoscono i veri amici, capaci di esserci nel momento in cui ci si sente più deboli. “Io sono terrorizzato”, ammette Sullivan, che tra i due protagonisti è sempre parso quello più forte…

Sarà anche semplice, sarà anche meno profondo e commovente della maggioranza dei prodotti Pixar. Ma dopo una triade quasi irraggiungibile come Wall-E, Up e Toy Story 3, e dopo i già citati Cars 2 e Ribelle, Monsters University sembra la direzione giusta per recuperare il vero spirito dello studio, in attesa di nuovi capolavori. Poi, in un’estate avarissima di qualità sul versante delle grandi produzione hollywoodiani, si tratta per ora del miglior blockbuster dell’estate. Attenzione poi al cortometraggio iniziale, L’ombrello blu, davvero delizioso.

Voto di Gabriele: 8
Voto di Federico: 8

Monsters University (Usa 2013, animazione 105′) di Dan Scanlon. Qui il trailer italiano. Uscita in sala il 21 agosto 2013.