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Elysium: Recensione in Anteprima

4 anni dopo District 9, candidato a 4 Premi Oscar, tra cui miglior film, Neill Blomkamp torna in sala con uno sci-fi decisamente più ambizioso. Elysium

pubblicato 19 Agosto 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 11:19

Nel 2009 stupì il mondo. Esordio in sala a 30 anni con uno sci-fi da 30 milioni di dollari ed attori sconosciuti, riuscito ad incassarne 211 in tutto il mondo e a collezionare ben 4 nomination agli Oscar, tra le quali quella più importante, per il miglior film. Senza nessuna fretta, e dopo aver detto ‘no’ a chissà quanti copioni piovuti sulla sua scrivania, il sudafricano Neill Blomkamp torna finalmente in sala con l’atteso Elysium, progetto nuovamente da lui diretto e sceneggiato, con tanto di budget triplicato rispetto alla precedenza esperienza.

E non è tutto, perché al riconfermato Sharlto Copley del 2009 si sono aggiunti divi come Matt Damon, Jodie Foster, Diego Luna e William Fichtner. Un vero e proprio salto di qualità produttivo, per un’opera seconda che era giustamente attesa al varco dalla critica. Perché stupire all’esordio non è così difficile. L’impresa ardua è riconfermarsi. E lui, Neill Blomkamp, c’è riuscito, anche se solo in parte. L’idea alla base di Elysium è nata ancora una volta dalle esperienze personali, vissute dal regista nel ‘suo’ Sud Africa, con quell’apartheid che già con District 9 era riuscito a ‘trasformare’, grazie all’uso degli alieni.

Ambientato nel 2154, Elysium prova ‘semplicemente’ a disegnare un mondo futuro allo stremo delle proprie potenzialità ambientali. Gli umani hanno praticamente distrutto la Terra, rendendola quasi invivibile. Per questo motivo è stato creato Elysium, incontaminata stazione spaziale costruita dall’uomo ed ideata per i solo ricchi. Qui potranno vivere nel lusso più sfrenato, e senza malattie di nessun tipo, grazie ad un miracoloso e guaritore macchinario. Sulla Terra, invece, il resto degli essere umani. Quelli poveri, i disperati, gli affamati, i malati. Due classi sociali ben distinte e separate da un cielo, mai come in questo caso portatore sano di diseguaglianza sociale. Un cielo tramutato in ‘mare’, con gli immancabili ‘scafisti’ pronti ad imbarcare decine di poveracci per provare l’assalto ad Elysium, dopo aver pagato fior fior di dollari per l’ambito posto. Peccato che le leggi anti-immigrazione di Elysium siano alquanto chiare, con un’autentica ‘Bossi-Fini’ futuristica che vieta qualsiasi approdo non concordato. Pena l’arresto. A tentare l’impresa, apparentemente impossibile, un uomo sull’orlo della morte. Matt Damon, chiamato a ‘sfidare’ il temibile Segretario di Elysium Delacourt, per provare a salvare se’ stesso, se non addirittura il mondo intero.

Un plot a più strati. Una trama solo all’apparenza ‘fantascientifica’, come ci ha ormai abituato il talentuoso Blomkamp, ancora una volta interessato all’aspetto sociale, politico e culturale, facilmente riscontrabile sotto la patina futuristica ed action dell’opera, decisamente più marcata soprattutto nella seconda parte. Guardando al futuro, infatti, Neill ci ha ancora una volta mostrato parte del nostro presente, che vede centinaia di ‘disperati’ quotidianamente sfidare la morte pur di provare ad intraprendere una nuova strada, spesso caratterizzata da leggi agghiaccianti, deliranti e semplicemente contrarie ai diritti dell’uomo. La Elysium immaginata da Blomkamp, paradossalmente, è la Lampedusa vista dagli africani che tutte le estati affollano l’isola, in fuga da un mondo, il loro, talmente rovinoso e rovinato da sfidare il mare aperto, e rischiare di morire, pur di abbracciare una flebile speranza. Senza una via di uscita, i latino-americani che affollano una Los Angeles fumante, sporca, sabbiosa, polverosa e in realtà ‘nata’ tra le lamiere dell’attuale Sud Africa, sono consapevoli dei rischi che andranno a correre nell’affrontare la traversata spaziale. Ma preferiscono osare, planando su Elysium per ‘guarire’ da qualsiasi male, pur di nom morire senza alcuna speranza sulla Terra ormai disastrata.

Come avvenne con District 9, Blomkamp ha ovviamente costruito un film d’azione e di pura fantascienza attorno a questo spaccato d’oggi, sbalordendo a tratti per poi scivolare su alcuni evitabili svarioni. I 100 milioni di budget partoriti dalla Sony sono stati evidentemente ben spesi fino all’ultimo penny, vista la qualità visiva degli effetti speciali, straordinariamente credibili lungo tutto l’arco della pellicola. Ancora una volta magistrale l’uso della macchina da presa nei confronti delle scene d’azione, mai banali, coinvolgenti, spesso brutali, sanguinose ed estremamente ‘chiare’, anche se complesse, grazie ad un montaggio mai troppo isterico ne’ adrenalinico, il regista si è purtroppo perso sul lato romantico-sentimentale, che vede Damon confrontarsi con l’amore della propria vita e con la sua piccola bimba malata. Un rapporto estremamente flebile, leggero, ripetuto nella sua costruzione e quasi al limite del ridicolo nell’incrociare il mondo della piccola. Una forzatura di non poco conto, vista l’importanza di Alice Braga all’interno dell’opera, a cui bisogna aggiungere un mancato e più che meritato sovra-utilizzo di Jodie Foster, guerrafondaia, classista, razzista e splendida ‘politica’ senza scrupoli, a cui purtroppo Blomkamp ha dato troppo poco spazio, così come a tutto l’affascinante Universo di Elysium, probabilmente tagliato in fase di montaggio.

Trattato con coraggio il personaggio di Matt Damon, per 3/4 di film talmente egoista da non pensare a niente e a nessuno se non a salvare la propria pelle, il regista si è fortunatamente sbizzarrito con i 3 villain del film, capitanati da uno splendido Sharlto Copley, semplicemente pazzo, violento e totalmente fuori controllo. A lui viene affidato il compito di ‘pepare’ il viaggio di Damon, lineare nella prima parte per poi esplodere con fragore nell’ultima ora, decisamente marcata, dal punto di vista dell’azione, per la gioia dello spettatore in sala. Sicuramente appagato da un altro titolo originale, ma probabilmente insoddisfatto per quella trascinata, prevedibile ed evitabile sottotrama d’amore che rende Elysium automaticamente imperfetto. Ed inferiore al sorprendente e spiazzante District 9.

Voto di Federico: 7
Voto di Gabriele: 7

Elysium (sci-fi, Usa, 2013) di Neill Blomkamp; con Matt Damon, Jodie Foster, William Fichtner, Alice Braga, Talisa Soto, Diego Luna, Sharlto Copley, Michael Shanks, Carly Pope, Faran Tahir, Ona Grauer, Wagner Moura, Terry Chen, Jose Pablo Cantillo, Maxwell Perry Cotton, Adrian Holmes, Johnny Cicco – uscita giovedì 29 agosto 2013qui il trailer italiano