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Locke: recensione in anteprima del film di Steven Knight con Tom Hardy

Festival di Venezia 2013: Steven Knight, lo sceneggiatore de La Promessa dell’Assassino, porta fuori concorso il suo secondo film da regista, Locke. 85 minuti tutti dentro ad una macchina quasi in tempo reale: e con un enorme Tom Hardy si ride, si soffre, si piange. Un film splendido, la sorpresa della 70. Mostra.

pubblicato 2 Settembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:29

Annunciato come un thriller “à la Drive” tutto ambientato dentro una macchina per 85 minuti, Locke è invece una sorpresa anche perché non è quello che ci si aspettava. L’abbiamo pensato e scritto anche noi, lo ammettiamo, pensando che l’opera seconda di Steven Knight (lo sceneggiatore de La Promessa dell’Assassino) fosse un action.

Si tratta invece di un “dramma da camera”, tutto davvero ambientato in meno di un’ora e mezza in una macchina con un solo personaggio. Se a Cannes 2013 vivevano i drammi di Robert Redford naufrago nell’oceano nel bellissimo All Is Lost, qui seguiamo Tom Hardy che, mentre guida da Birmingham verso Londra, vive problematiche e dolori in una notte che gli cambierà la vita, senza che scenda mai dall’auto…

Hardy, unico interprete on screen, interpreta Ivan Locke, un uomo che si è dato molto da fare per crearsi una vita soddisfacente. Stanotte quella vita gli crollerà addosso. Alla vigilia della più grande sfida della sua carriera, Ivan riceve una telefonata che mette in moto una serie di eventi che faranno a pezzi la sua famiglia, il suo lavoro e la sua anima…

Notte. La musica avvolgente di Dickon Hinchliffe accompagna i colori dei lampioni che squarciano il buio. E poi le auto che sfrecciano per le autostrade, tra cui quella di Locke. Knight ha parlato di questo scenario quasi come una video-installazione. Verissimo: solo che non c’è nulla di patinato nel “contorno” in cui si muove la macchina del protagonista, ma c’è semmai un’idea romantica e malinconica della notte.

Un’ambientazione perfetta quindi per entrare per 85 minuti nella vita di una persona qualunque e viverne costantemente drammi e dilemma. Ma come scrivere una sceneggiatura per un’idea del genere? Tutto inizia con un paio di telefonate: il cellulare di Locke non smetterà poi più di squillare fino alla fine del film, mentre gli eventi si evolvono e s’intersecano mandando il protagonista in un baratro…

Locke se n’è andato prima dal lavoro questa notte, perché ha una lista di cose che deve fare. Ci sono la moglie Katrina e i due figli, che guardano la partita ed aspettano il padre per cena (con tanto di salsicce e birra). C’è Bethan, donna con cui il protagonista ha passato una notte di sesso qualche mese prima. Infine ci sono i datori e colleghi di lavoro, tra cui il “bastard” Gareth.

Il giorno successivo Locke dovrebbe essere al lavoro per seguire l’organizzazione di una colata storica (addirittura a livello europeo) di calcestruzzo. Lo stesso calcestruzzo che finirà nelle fondamenta della sua nuova casa. Le diverse telefonate e i rapporti con Bethan e la moglie lo costringeranno a dover prendere delle decisioni difficili che avranno ripercussioni pesanti anche sul suo lavoro.

Tom Hardy è un mostro di bravura e, se mai ci fosse bisogno di una conferma, eccola qui. L’attore ride, piange, parla con gli occhi, si lancia in dolorosi monologhi rivolti verso il padre, “seduto” idealmente come un fantasma nel sedile posteriore della vettura. E noi soffriamo, ridiamo e piangiamo con lui. Forse stiamo parlando della sua miglior interpretazione: ed è sempre seduto in macchina.

La vera rivelazione è tuttavia Steven Knight, che firma una sceneggiatura perfetta, ricca di situazioni coinvolgenti e dialoghi riuscitissimi, e dirige con un gusto per le inquadrature davvero notevole. Vince la sfida sotto tutti i punti di vista, realizzando un dolente “notturno” morale. E nella notte intanto sfrecciano anche volanti della polizia e altre centinaia di auto guidate da persone che hanno la propria storia, i propri dolori e fanno le proprie scelte, morali o meno…

Voto di Gabriele: 8.5
Voto di Antonio: 9

Locke (USA / Regno Unito 2013, drammatico 85′) di Steven Knight; con Tom Hardy, Ruth Wilson, Andrew Scott, Olivia Colman, Tom Holland, Ben Daniels, Bill Milner, Alice Lowe, Danny Webb, Lee Ross.

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