Home Festival di Cannes Le nevi del Kilimangiaro: la recensione in anteprima

Le nevi del Kilimangiaro: la recensione in anteprima

Leggi la recensione di Le nevi del Kilimangiaro

pubblicato 18 Novembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 06:46

Michel lavora da tanti anni come operaio nei pressi del porto di Marsiglia. Il suo animo è governato da un’etica irreprensibile tanto da spingerlo a impegnarsi per tutti gli altri operai nelle lotte sindacali. La crisi però ha costretto anche i suoi datori di lavoro a ridurre il personale e la scelta più equa è sembrata quella di estrarre i nomi di venti operai che saranno licenziati, così da non fare torto a nessuno. Tra questi nomi viene estratto anche il suo, ma la sua vita prosegue serena grazie all’amore della moglie e la compagnia di figli, nipoti e amici.

La sua tranquillità però viene sconvolta da una rapina in cui viene coinvolto insieme alla moglie, alla sorella e al cognato. Oltre a due carte di credito, circa mille cinquecento euro in contanti, vengono rubati anche due biglietti per un viaggio in Africa, regalati dai figli per il loro anniversario. Un caso fortuito permette a Michel di scoprire che uno dei rapitori è un giovane operaio licenziato insieme a lui. Il sentimento di rabbia che lo pervade diviene presto un senso di inadeguatezza quando Michel scopre i veri motivi per cui il giovane ha deciso di realizzare la rapina.

Ispirato al romanzo Les pauvres gens (La povera gente) di Victor Hugo (il titolo deriva dalla canzone di Pascal Danel che caratterizza la colonna sonora) il film di Robert Guédiguian è incentrato sul concetto di dignità del lavoro, un tema che supera il singolo tema del mondo della disoccupazione causato dalla crisi.

Les-neiges-du-gall2

Un film dalle forti tematiche, sulla realtà del sindacato operaio (anche se non si tratta di un film a tesi) e degli errori in buona fede in cui può incorrere chi lotta per la classe. Le nevi del Kilimangiaro è un film che potrebbe essere stato girato trenta anni fa, con un tocco leggero, spesso divertente, riesce a toccare argomenti estremamente scottanti e a far commuovere il pubblico per l’umanità calorosa rappresentata dalla coppia dei protagonisti.

Difficile non trasformare un film che inizia con il licenziamento di un ultra cinquantenne in un dramma sociale alla Ken Loach, in questo caso le periferie medio borghesi di Marsiglia fanno da sfondo a un racconto che potrebbe ricordare più lo spirito di Frank Capra che quello del realismo di un certo cinema politico.

Interessante il punto di vista dei due protagonisti, operai in lotta negli anni Settanta che ora si trovano ad aver conquistato il loro piccolo benessere borghese, ma il cui spirito li spinge ancora a compiere delle scelte anticonformiste e che potrebbero non essere capite dai figli e dagli amici che gli stanno vicino.

Il cast, su cui spiccano Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan, interpreta senza eccessi l’anima nobile del cinema operaio di Robert Guédiguian, uno sguardo disincantato e romantico su un mondo che rischia di non esistere più.

Le nevi del Kilimangiaro (Les neiges du Kilimandjaro, drammatico, 90 min., Francia 2011) Regia di Robert Guédiguian. Con Ariane Ascaride, Gérard Meylan, Jean-Pierre Darroussin, Anaïs Demoustier, Simon Frenay, Adrien Jolivet, Robinson Stévenin, Grégoire Leprince-Ringuet

Voto Carlo 7

Le nevi del Kilimangiaro sarà distribuito in Italia da Sacher a partire da venerdì 2 dicembre 2011. Qui potete vedere il trailer del film.

Festival di Cannes