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Emotivi Anonimi: Recensione in Anteprima

Incassati ben 9 milioni di euro in patria, Emotivi Anonimi arriva finalmente nei cinema italiani, trovando collocazione nel solitamente affollato weekend pre-natalizio, per una scelta d’autore, firmata Bim, sicuramente interessante.

pubblicato 3 Dicembre 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 06:14

Incassati ben 9 milioni di euro in patria, Emotivi Anonimi arriva finalmente nei cinema italiani, trovando collocazione nel solitamente affollato weekend pre-natalizio, per una scelta d’autore, firmata Bim, sicuramente interessante. Perché l’idea portata avanti da Jean-Pierre Améris è decisamente curiosa, per non dire intrigante, se non fosse che la commedia, romantica ma con tratti da ‘musical’, sbandi pericolosamente sulla strada della ripetitività.

Protagonisti del film due attori particolarmente amati in Francia, ovvero Benoît Poelvoorde e Isabelle Carré. Se il primo in questi ultimi anni ha fatto sua la scena della cinematografia transalpina, dimostrando più e più volte il proprio valore, la seconda torna nei cinema italiani due anni dopo Il Rifugio di François Ozon, convincendo pienamente.

A frenare l’opera di Jean-Pierre Améris, per sua stessa ammissione molto personale ed intima, lo script, a lungo andare appesantito da uno stancante ripetersi, purtroppo incapace di trovare sbocchi accettabili, tanto da arrivare ad una rapida ed affrettata conclusione dopo poco più di 70 minuti.

L’emotività, si sa, fa spesso brutti scherzi. Soprattutto se eccessiva, per non dire ‘paranoica’, come nel caso dei due protagonisti di questo titolo, tanto applaudito dalla critica quanto apprezzato dal pubblico di casa. Al centro della scena troviamo Angélique, interpretata da una dolce, canterina e deliziosa Isabelle Carré, e Jean-René, ovvero un inedito e sempre più bravo Benoît Poelvoorde. Lei è una cioccolataia dalle invidiabili doti, mentre lui è il proprietario di una piccola fabbrica di cioccolato. Il destino, ovviamente, vuole che i due si incontrino, facendo sbocciare l’amore. Un amore complicato, perché entrambi sono ipermotivi ed incapaci di sospettare che anche l’altro abbia lo stesso problema. Esplicitamente anime gemelle, praticamente fatte per star l’uno insieme all’altra, si lasciano sopraffare dal terrore, dalla paura del contatto fisico e anche solo visivo, aspettando all’infinito che sia l’altra metà a fare il primo passo.

Nell’enorme giungla dei gruppi di sostegno, incredibile ma vero, esistono anche loro, gli emotivi anonimi. Partendo da questa semplice ma apparentemente clamorosa verità, Jean-Pierre Améris ha trovato lo spunto giusto per partorire il suo nuovo film. Una commedia romantica fuori dai classici schemi, perché a tratti ‘musicale’, surreale, scorrevole e molto divertente, anche se a lungo andare capace di perdere quell’originalità che nella prima parte la contraddistingue. Facendosi spazio tra timidezza e inibizioni sociali, Améris pennella due protagonisti incredibili, per quanto ‘emotivamente’ instabili.

Non in grado di accettare se stessi e soprattutto l’interazione con il resto dell’umanità, Isabelle Carré e Benoît Poelvoorde regalano un quadretto iniziale innegabilmente originale e ben soppesato, per poi lasciarsi trascinare dalle lentezza con cui i personaggi da loro interpretati dovrebbero per forza di cose ‘evolvere’. Incapace di soddisfare tale esigenza, Jean-Pierre Améris ricicla all’infinito situazioni e blocchi emotivi dei due protagonisti, rallentando automaticamente la fluidità e la leggerezza della pellicola, tanto dolce ed appetitosa nel soggetto iniziale e in buona parte della sua realizzazione quanto inspiegabilmente ‘insoddisfacente’, perché dalle enormi potenzialità solo a tratti sfruttate. Finendo così per sciogliersi al sole, come un buon pezzo di cioccolata inopinatamente lasciato fuori dalla finestra.

Voto di Federico: 6,5
Voto di Carla: 5

Uscita in Sala: 23 dicembre
Qui il trailer italiano

Emotivi Anonimi (Commedia, 2010, Francia, Belgio) di Jean-Pierre Améris; con Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré, Lorella Cravotta, Lise Lamétrie, Swann Arlaud, Pierre Niney, Stéphan Wojtowicz