Home Recensioni L’Incredibile Storia di Winter il Delfino – Recensione in Anteprima

L’Incredibile Storia di Winter il Delfino – Recensione in Anteprima

Un titolo su cui in pochi avrebbero scommesso un euro, capace invece di incassare solo negli Usa oltre 70 milioni di dollari. Dolphin Tale sbarca finalmente anche in Italia…

pubblicato 11 Gennaio 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 04:56

Un titolo su cui in pochi avrebbero scommesso un euro, capace invece di incassare solo negli Usa oltre 70 milioni di dollari. Dolphin Tale, diventato per i cinema nostrani L’Incredibile Storia di Winter il Delfino, sbarca finalmente anche in Italia, confermando quanto di buono si era detto dall’altra parte dell’Oceano. Perché il film della Warner riporta Hollywood ad un cinema per famiglie di cui avevamo perso quasi le tracce. Prendendo spunto da un fatto realmente accaduto, Charles Martin Smith ha sapientemente spinto sull’acceleratore del sentimento grazie ad una storia semplicemente impeccabile dal punto di vista prettamente ‘emotivo’.

18 anni dopo il boom dell’Orca Free Willy, ad un altro animale acquatico è toccato il compito di stringere i cuori degli spettatori, ovvero Winter, autentico protagonista di una pellicola talmente ben confezionata da stupire. Per quanto banale ed eccessivamente melensa, sotto molti punti di vista, quanto sorprendente, perché coraggiosa nel voler affrontare temi delicati come quelli relativi agli handicap, nati in circostanze e situazioni diverse.

Qui abbiamo Winter, delfino costretto a dover sopravvivere senza coda, Sawyer, ragazzino inspiegabilmente abbandonato dal padre, Hazel, ragazzina rimasta orfana di madre, Kyle, giovane campione di nuoto spedito in guerra e tornato a casa senza un arto, e una storia ad altezza ‘adolescenziale’ che sinceramente conquista e arriva al cuore, anche se ‘zavorrata’ da un unico ed imperdonabile difetto. Ovvero il 3D, assolutamente inesistente, e per questo motivo tanto inutile quanto ingiustificabile.


Nel 2006 quest’incredibile storia ha realmente commosso l’America, tanto dall’approdare ora in sala. Al Clearwater Marine Hospital della Florida arriva un delfino, sanguinante, con la coda ferita e dolorante. Quel delfino si chiama Winter. I medici devono tagliare via l’arto, ormai morto e pericoloso, tranciando la coda alla piccola delfina. Senza coda un delfino non riesce a nuotare. Ma è la forza di volontà a trascinare Winter, tanto da abituarla ad una nuotata ‘diversa’ da quelle solitamente conosciute, se non fosse che quell’inusuale movimento metta a rischio la sua colonna vertebrale. E la sua vita. Winter ha bisogno di una coda ‘nuova’, di un arto ‘finto’. Un miracolo, perché nulla e nessuno ha realizzato mai nulla di simile, fino all’interessamento di un medico esperto di prostetica in campo militare. Dai ragazzi d’America di ritorno dalle guerre, senza braccia o senza una gamba, alla coda di un delfino. Ma il Dr. Cameron McCarthy riesce nell’impresa, grazie anche al sostegno e all’insistenza di colui che aveva trovato Winter, ovvero il piccolo Sawyer, salvando non solo il delfino ma diffondendo anche speranza e forza di volontà ai migliaia di bimbi e ragazzi portatori di handicap, incoraggiati ad andare avanti con spirito combattivo da un dolce, simpatico e giocherellone mammifero marino.

Una sceneggiatura a più strati, con un unico messaggio di fondo. “Qualsiasi cosa ti sia capitata nella vita, puoi rialzarti e andare avanti“. Prendendo a piene mani da una tragedia nazionale come la recente guerra in Iraq, che ha ucciso e ferito centinaia di migliaia di ‘figli d’America’, L’Incredibile Storia di Winter il Delfino ha il pregio di saper abbracciare con innegabile furbizia più generi e fasce d’età, partendo da un punto fermo, ovvero una storia realmente accaduta, per poi provare a partorire un preciso messaggio, che possa colpire in pieno petto tanto i più grandi quanto i più piccoli.

Perché è pur vero che la trama ruota attorno a due adolescenti, ma nell’evolversi riesce comunque ad allargare i propri orizzonti a temi ben più maturi e delicati, e con astuzia soppesati, con protagonisti ragazzi mutilati da inutili missili sparati in giro per il mondo. Tralasciando la truffaldina ‘penale’ della terza dimensione, Dolphin Tale si getta in un oceano di immancabile retorica, riuscendo comunque a non infastidire più di tanto, grazie ad una regia che innegabilmente spesso esagera, come nel caso di un’evitabile preghiera alla mamma scomparsa da parte di Cozi Zuehlsdorff, senza però mai perdere d’occhio il messaggio finale del film. Semplice ma illuminante, e a dir poco toccante, con una guaina speciale pensata e realizzata per salvare Winter in realtà successivamente resasi utile per gli esseri umani. A dimostrazione che il bene, anche quando apparentemente irraggiungibile e soprattutto privo di ritorno economico, può generare ulteriore bene.

Ricco e variegato il casto, con il piccolo Nathan Gamble più che convincente, un Morgan Freeman sempre in parte, una ritrovata Ashley Judd, ed un mammifero, ovvero la ‘vera’ Winter, splendida protagonista senza coda, ma non per questo da buttare.

Voto di Federico: 6,5
Voto di Simona: 7

L’Incredibile Storia di Winter il Delfino (Dolphin Tale, Usa, Drammatico, 3D) di Charles Martin Smith; con Harry Connick jr., Ashley Judd, Nathan Gamble, Kris Kristofferson, Cozi Zuehlsdorff, Morgan Freeman, Austin Stowell, Austin Highsmith, Betsy Landin, Juliana Harkavy, Megan Lozicki, Jim Fitzpatrick, Kim Ostrenko, Michael Roark, Richard Libertini, Ray McKinnon, Frances Sternhagen – Uscita in sala: 13 gennaioQui il trailer italiano.