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Lo sguardo di Satana – Carrie: 20 curiosità sul remake

Il prossimo 16 gennaio il remake Lo sguardo di Satana – Carrie approderà nei cinema italiani e nell’attesa Cineblog vi propone 20 curiosità sul film.

7 Gennaio 2014 13:35

Dopo uno slittamento all’anno nuovo, finalmente il 16 gennaio potremo goderci in sala Lo sguardo di Satana – Carrie il nuovo adattamento del celebre racconto di Stephen King già portato su grande schermo nel 1976 da Brian De Palma con quello che è divenuto un vero e proprio classico horror.

Al timone di questo remake c’è Kimberly Peirce regista delo struggente Boys don’t Cry, mentre nei due ruoli principali di madre e figlia ci sono la talentuosa Chloe Moretz e una Julianne Moore particolarmente ispirata.

La trama segue le peripezie dell’introversa Carrie White che vessata in casa dalla madre e a scuola dalle sue compagne scoprirà di possedere incredibili poteri telecinetici, poteri che userà per vendicarsi fino a perderne inevitabilmente il controllo e durante il ballo di fine anno trasformarsi in una devastante furia omicida.

A seguire trovate 20 curiosità riguardanti il film e la sua lavorazione:

La regista Kimberly Peirce non voleva pensare al film come ad un remake, lo ha invece visto come un’opportunità per fare qualcosa di diverso. Voleva sviluppare ulteriormente il personaggio di Chris Hargensen (Portia Doubleday) alla stregua di un vero e proprio villain.

L’uso della telecinesi nel film è molto più vicino al libro, in quanto ce n’è un più ampio utilizzo.

Quando ci si avvicina ai poteri telecinetici la Peirce ha contrassegnato il copione pagina per pagina dando all’evolversi un valore numerico da 1 a 10 al fine di rendere l’idea dell’incremento del livello di consapevolezza di Carrie nelle sequenze che includono l’uso della telecinesi.

La Peirce ha creato un arco di apprendimento e consapevolezza da parte di Carrie dei suoi crescenti poteri, approcciando di fatto questo elemento come una sorta di storia sulle origini di un supereroe.

Si è cercato di usare ove fosse possibile solo effetti pratici, ma il film include anche un mix di effetti in CG che si sono miscelati su schermo al fine di donare il massimo effetto realistico ai poteri telecinetici di Carrie.

Si è scelto di girare da subito alcune delle scene della parte finale del film in modo che il team degli effetti visivi potesse iniziare a lavorare da subito.

Il team degli effetti visivi ha pianificato molte sequenze complesse per alcuni delle morti che avvengono nel film e che includono riprese a 1000 fotogrammi al secondo e “Stopping Time” (la tecnica di congelamento del fotogramma utilizzata in Matrix).

Un paio di morti nel film sono “omaggi” a decessi di specifici personaggi del film di Brian De Palma.

Quando la Peirce ha iniziato a collaborare con la Moretz, le disse che aveva bisogno che scatenasse una ribellione adolescenziale nella sua vita perché il ruolo di Carrie richiedeva l’approccio di un giovane adulto.

Peirce ha fatto riferimento a specifiche pagine del libro di Stephen King quando si è dovuto stabilire il tono del film e nei momenti in cui si doveva bilanciare horror e humour.

Il presupposto su cui è stato imbastito il personaggio di Margaret White, la madre di Carrie interpretata da Julianne Moore, è che nonostante lei abbia dei metodi orribili, alla fine risulterà che aveva ragione su tutto quello che diceva a Carrie. Chiaramente il carattere di Margaret White è stato aggiornato e adattato all’epoca odierna, così invece di fare di lei una semplice fanatica religiosa, si è voluto mostrare come lei invece abbia creato una religione tutta sua.

L’aspirazione fin dall’inizio è stata quella di fare un film horror classico con personaggi realistici e non solo puntato a scioccare e spaventare.

Fin dall’inizio lo studio si è impegnato a fare un film con un “rated” di riferimento “vietato ai minori”.

Il film non è un remake del film di De Palma. Si è tornati al libro di King come fonte d’ispirazione primaria facendone di fatto un adattamento nuovo di zecca.

La Moretz descrive il film come una versione più dark e più contorta che si concentra sul rapporto madre-figlia.

La Moretz ha visitato rifugi per senzatetto in preparazione del suo ruolo, al fine di conoscere persone abusate con alle spalle relazioni violente.

I produttori erano in contatto con Stephen King, ma lui non è stato consultato attivamente riguardo al film.

La carneficina nel nuovo film è più intensa e più ampia di quanto non fosse nel film di De Palma.

Ci sono stati aggiornamenti apportati alla storia al fine di renderla più contemporanea. I telefoni cellulari hanno un ruolo più importante nel film, così come i media sociali.

Julianne Moore non voleva interpretare Margaret White semplicemente come una madre esagitata che agita una bibbia, voleva che fosse più sostanziale così è tornata al libro per ispirarsi nella caratterizzaione del personaggio.

Fonte | Collider