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Harold Ramis: muore Egon Spengler de Gli acchiappafantasmi

Muore a 69 anni Harold Ramis. Alle spalle non solo i celeberrimi Ghostbusters ma anche le sceneggiature di alcune tra le commedie americane più apprezzate degli anni ’80

pubblicato 24 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 03:56

Notizia non poco funesta per questo 24 febbraio 2014, data che nel mondo del cinema verrà ricordata per la morte dell’attore, regista e sceneggiatore Harold Ramis. Decesso avvenuto a seguito di complicazioni di un’infiammazione di cui Ramis soffriva da tempo, ossia vasculite.

Come sempre in certe occasioni, è facile nonché per certi versi banale ripercorrere la carriera di un attore che, seppur lontano da chissà quale Olimpo, è riuscito a ritagliarsi un suo spazio. Non meno scontata è dunque la menzione del progetto che, più di ogni altro, lo condusse sotto le luci della ribalta, sia come attore che come sceneggiatore, ossia i due Ghostbusters.

Un fenomeno di costume ancor prima che cinematografico; un successo epocale che prescinde qualsivoglia trattamento al botteghino. Milioni di spettatori, grandi e piccini, si sono confrontati con quello che è divenuto in poco tempo uno dei film di culto più di culto degli anni ’80. Cult, sì, ma non per questo di nicchia. Anzi. Proprio il successo planetario consacrò Gli acchiappafantasmi quale una tra le operazioni più riuscite di quegli anni, per non dire di sempre.

Eppure, naturalmente, ci fu un periodo in cui l’allegra brigata composta dai vari Ramis, Murray e Reitman era ancora sconosciuta ai più. Siamo nel 1981 e nelle sale americane esce Stripes (qui da noi poi titolato Stripes – Un plotone di svitati) war-comedy strampalata, libera, totalmente sopra le righe. Fu un successo. Qui Ramis, come altre volte è capitato nel corso della sua carriera, indossa i doppi panni di attore/sceneggiatore. Eppure si tratta del suo secondo coinvolgimento in una sceneggiatura per il grande schermo: ancor prima, siamo nel 1978, Ramis esordisce in un altro film da tanti idolatrato (anche per via di un ancora “poco noto”, almeno al cinema, John Belushi) vale a dire Animal House.

Fino ai già citati Ghostbusters, nel cui ruolo di Egon Spengler Harold Ramis trovò il suo personaggio ideale. Tuttavia nel 1993, oramai consacrato agli occhi del grande pubblico, Ramis ci riprova, occupandosi non solo dello script di Ricomincio da capo bensì anche della regia. Altra commedia di successo messa in cassaforte.

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Da allora seguono alcune parti qua e là, tutte da comprimario. L’ultimo lavoro da lui scritto e diretto risale al 2009, con Anno uno. Ma sempre in quell’anno Ramis è riuscito in qualche modo a realizzare quello che in fondo era un suo piccolo ancorché ostracizzato sogno, ossia far rivivere gli Acchiappafantasmi, sebbene non sul grande schermo della sala ma in quelli più piccoli dei videogiochi con un titolo su licenza uscito su più piattaforme, tra cui PlayStation 3 e Xbox 360.

Tra i meno inclini a dare vita a quella che a conti fatti si sarebbe rivelata una sgangherata reunion, ci fu proprio il suo amico di una vita Bill Murray. Ecco, congediamoci con quanto disse proprio Murray in merito all’idea di un terzo Ghostbusters: «Nessuno vuole cacciare soldi per vedere dei vecchi grassoni che inseguono dei fantasmi». Ci piace pensare anche Ramis ci abbia riso su.