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Stasera in tv: “Il Padrino” su Rete 4

Rete 4 stasera propone “Il padrino”, film drammatico del 1972 diretto da Francis Ford Coppola e interpretato da Marlon Brando, Al Pacino e James Caan.

1 Gennaio 2021 09:09

Cast e personaggi

Marlon Brando: don Vito Corleone
Al Pacino: Michael Corleone
James Caan: Santino Corleone
Richard S. Castellano: Peter Clemenza
Robert Duvall: Tom Hagen
Sterling Hayden: Mark McCluskey
John Marley: Jack Woltz
Richard Conte: Emilio Barrese
Al Lettieri: Virgil Sollozzo
Diane Keaton: Kay Adams
Abe Vigoda: Salvatore Tessio
Talia Shire: Constanzia Corleone
Gianni Russo: Carlo Rizzi
John Cazale: Fredo Corleone
Rudy Bond: Carmine Cuneo
Al Martino: Johnny Fontane
Morgana King: Carmela Corleone
Lenny Montana: Luca Brasi
John Martino: Paulie Gatto
Salvatore Corsitto: Amerigo Bonasera
Simonetta Stefanelli: Apollonia Vitelli
Richard Bright: Al Neri

Edizione originale

Giuseppe Rinaldi: don Vito Corleone
Ferruccio Amendola: Michael Corleone
Pino Colizzi: Santino Corleone
Cesare Barbetti: Tom Hagen
Ennio Balbo: Peter Clemenza
Elio Zamuto: Salvatore Tessio
Riccardo Cucciolla: Fredo Corleone
Vittoria Febbi: Kay Adams
Rita Savagnone: Connie Corleone
Gino Donato: Mark McCluskey
Arturo Dominici: Virgil Sollozzo
Arturo Dominici: Amerigo Bonasera
Michele Gammino: Carlo Rizzi
Sergio Graziani: Jack Woltz
Gigi Reder: Paulie Gatto
Guido Celano: Luca Brasi
Romano Malaspina: fotografo
Nella Gambini: Apollonia Vitelli
Claudia Catani: Anthony Vito Corleone

Ridoppiaggio (2007)

Stefano De Sando: don Vito Corleone
Massimo Rossi: Michael Corleone
Roberto Pedicini: Santino Corleone
Angelo Maggi: Tom Hagen
Roberta Pellini: Kay Adams
Franca D’Amato: Connie Corleone
Oliviero Dinelli: Fredo Corleone
Giorgio Lopez: Peter Clemenza
Luciano De Ambrosis: Mark McCluskey
Saverio Indrio: Virgil Sollozzo
Sergio Di Stefano: Emilio Barzini
Christian Iansante: Carlo Rizzi
Teo Bellia: Johnny Fontane
Dario Penne: Jack Woltz
Tony Sansone: Paulie Gatto
Mario Bombardieri: Luca Brasi
Fabrizio Pucci: Moe Greene
Alessandra Chiari: Sandra Corleone
Franco Mannella: Nazzareno Pitelli

La trama

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Anni ’40: Don Vito Corleone (Marlon Brando) boss della mafia italoamericana viene ucciso in un attentato così come il suo naturale successore, il figlio Sonny (James Caan) caduto anch’esso in un’imboscata ordita da un clan rivale.

Dopo il duplice e tragico evento toccherà a Michael (Al Pacino), figlio di Don Vito arruolatosi nell’esercito e per nulla intenzionato a seguire le orme del padre, prendere in mano le redini della “Famiglia”.

Il nostro commento

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La tragedia come stile di narrazione, una serie di personaggi dalle caratteristiche memorabili, un Marlon Brando epocale, con Il padrino siamo di fronte ad un pezzo della storia del cinema che influenzerà i decenni successivi affermandosi come imperituro classico.

Ne “Il padrino” la mafia viene ritratta come dinastia familiare dagli ambigui, ma fortissimi valori; l’omicidio come quotidiano, un’apparente e vantata legalità, vedi l’ambiguo consigliere / avvocato interpretato da Robert Duvall, anni luce dalla mafia odierna, quella truce, feroce e senza regole di “Gomorra” tramutata in mera fabbrica di soldi e illegalità che fagocita tutto e tutti, senza fermarsi neanche davanti alla sacralità del’infanzia.

Nella mafia narrata da Coppola sarà l’elemento estraneo rappresentato dalla droga e il suo virulento inserirsi nella società mafiosa a distruggerne dall’interno i “valori” e disgregarne le solide fondamenta, un pericolo che il rassegnato Don Vito cercherà di allontanare sentendone il puzzo premonitore, la droga come commercio e investimento dei clan sarà l’inizio della fine.

Il cast è stellare, da Al Pacino a Marlon Brando, da James Caan ad un toccante John Cazale, il suo Fredo è il maggiore dei fratelli, ma il più sperduto e bisognoso d’affetto, uno dei personaggi più belli e tragici di questo film.

“Il padrino” ha una sequela di battute e scene che trasformano la pellicola in un affresco dall’ambigua epicità, che divise la critica dell’epoca spaventata dall’ammirazione che trasudava dai fotogrammi della pellicola per un mondo che faceva dell’omicidio e dell’illegalità il suo credo, ma se si guarda bene e con attenzione, tutti i personaggi del film sono venati di una tragicità che è ben lontana da un tentativo di esaltazione, il male celato dietro a valori come famiglia e onore si percepisce in tutta la sua ambiguità, incapace di portare maschere che non siano quelle dell’omertà, della violenza e dell’intimidazione.

“Il padrino” al pari di una tragedia dalle suggestioni shakespeariane è ben lungi dall’invitare all’emulazione o ad un’ambigua accettazione dei ruoli criminali come conseguenza e bisogno della società, ma invita alla riflessione e al compatimento di scelte obbligate, di morti accettate per rassegnazione, di vite distrutte dalla follia di regole insensate; l’onore che ogni tanto emerge per scusare e giustificare la mostruosità di atti indegni è affogato nel sangue e nella crudeltà che ne consegue.

Nel capolavoro di Coppola non vi è alcuna esaltazione del male, ma la lucida testimonianza di un’epoca al suo tramonto e di regole del gioco che cambiano, ineluttabilmente, come succede sempre quando il futuro bussa alla porta.

Curiosità

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  • “Il padrino” è stato candidato a 10 Premi Oscar (11 con la nomination ritirata per la colonna sonora) vincendo tre statuette: Miglior film, Miglior attore protagonista a Marlon Brando e Migliore sceneggiatura non originale a Francis Ford Coppola e Mario Puzo
  • Lo schiaffo che Don Vito sferra a Johnny Fontane non era nel copione. Marlon Brando lo ha improvvisato e la reazione confusa di Al Martino è reale. James Caan ha raccontato che “Martino non sapeva se ridere o piangere”.
  • Marlon Brando voleva dare a Don Corleone l’aspetto di un bulldog così ha messo all’interno delle guance dei batuffoli di cotone e sia per per il provino che durante le riprese del film indossava una protesi per la bocca realizzata da un dentista. Questo apparecchio è in mostra all’American Museum of the Moving Image del Queens a New York.
  • I nonni materni di Al Pacino sono emigrati in America da Corleone in Sicilia proprio come Vito Corleone.
  • Gianni Russo ha usato i suoi contatti con la criminalità organizzata per garantirsi il ruolo di Carlo Rizzi arrivando ad ottenere una troupe per filmare il suo provino e inviarlo ai produttori. Tuttavia Marlon Brando era inizialmente contrario a Russo che non aveva mai recitato prima in un film, questo ha reso Russo tanto furioso che minacciò Brando in un modo così convincente che Brando finì per ritenerlo perfetto per il ruolo.
  • Il gatto tenuto in braccio da Marlon Brando nella scena di apertura era un randagio trovato dall’attore in un lotto della Paramount e non era originariamente richiesto dal copione.
  • Al Pacino ha boicottato la cerimonia degli Oscar arrabbiato per il fatto di essere stato nominato dall’Academy come attore non protagonista, facendo notare che il suo personaggio ha avuto più tempo schermo di tutti gli altri attori. anche di Marlon Brando candidato come miglior attore protagonista e vincitore della statuetta.
  • Durante le riprese James Caan e Gianni Russo non andavano d’accordo e sono stati spesso ai ferri corti. Durante la scena del pestaggio di Sonny su Carlo, Caan ha quasi colpito Russo con il bastone ed ha finito per rompergli due costole e ferirlo ad un gomito.
  • James Caan ha improvvisato la parte in cui si getta a terra il fotografo dell’FBI. La reazione sorpresa dell’attore è autentica.
  • Orson Welles ha fatto pressioni per ottenere la parte di Don Vito Corleone offrendosi di perdere anche un bel po’ di peso al fine di ottenere il ruolo. Francis Ford Coppola, un fan di Welles, ha dovuto declinare perché aveva già Marlon Brando in mente per il ruolo e sentìva che Welles non sarebbe stato giusto per la parte.
  • Sergio Leone è stato avvicinato per dirigere “Il padrino””, ma rifiutò perché era convinto che la storia glorificasse la mafia e non fosse abbastanza interessante. In seguito si è molto ramarricato di aver rifiutato l’offerta, ma avrebbe avuto in seguito la sua occasione con C’era una volta in America (1984).
  • La scena in cui Sonny picchia Carlo (il marito di Connie) ha richiesto quattro giorni di riprese e incluso più di 700 comparse. L’uso del coperchio del bidone della spazzatura è stato improvvisato da James Caan.
  • “Il padrino” è considerata la seconda miglior pellicola statunitense della storia dall’American Film Institute.
  • La rivista Empire considera “Il padrino” come il film più bello di tutti i tempi, è al primo posto in un elenco di 500 titoli.
  • Il personaggio di Moe Greene è stato modellato sul gangster ebreo Bugsy Siegel. Entrambi sono stati assassinati con una pallottola che gli ha perforato l’occhio.

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  • Il regista Francis Ford Coppola ha lavorato con diversi suoi parenti in questo film,: sua sorella Talia Shire che interpreta Connie Corleone, sua madre Italia Coppola che appare come comparsa nella riunione al ristorante, suo padre Carmine Coppola è il pianista nella sequenza dei materassi, i suoi figli Giancarlo Coppola e Roman Coppola sono comparse nella scena in cui Sonny picchia Carlo e al funerale, mentre sua figlia, la regista Sofia Coppola, è la bambina al battesimo di Michael Rizzi (all’epoca aveva tre settimane).
  • Un giovane Sylvester Stallone ha sostenuto un provino per i ruoli di Paulie Gatto e Carlo Rizzi, ma venne scartato per entrambi.
  • Anche se ci sono molte affermazioni che raccontano di mafiosi come membri del cast,  Francis Ford Coppola ha dichiarato in un’intervista che nessun membro della criminalità organizzata appare nel film o è stato utilizzato come consulente. Coppola ha continuato spiegando che una volta che si è fornito un “favore” a un membro della criminalità organizzata poi ci si ritrova giocoforza coinvolti in scambi di favori reciproci. In particolare ha negato la connessione di Gianni Russo alla criminalità organizzata.
  • Il boss Joe Colombo e la sua organizzazione lanciarono una campagna per fermare il film in corso. Secondo Robert Evans nella sua autobiografia Colombo l’avrebbe chiamato a casa e avrebbe minacciato lui e la sua famiglia. inoltre alla Paramount giunsero molte lettere durante la pre-produzione da italoamericani, tra cui alcuni politici, che accusavano “Il padrino”£ di essere anti-italiano e che minacciavano di protestare e di interrompere le riprese. Così il produttore Albert S. Ruddy incontrò Colombo che chiese che i termini “mafia” e “Cosa Nostra” non venissero utilizzati nel film. Ruddy diede loro la possibilità di rivedere lo script e apportare le modifiche e promise ingaggi come comparse, cosa che gli costò il licenziamento, decisione del proprietario della Paramount Charlie Bluhdorn che però alla fine riassunse Ruddy.
  • Al Pacino, James Caan e Diane Keaton sono stati tutti pagati 35.000$ per il loro lavoro sul film.
  • L’inconfondibile voce di Don Vito Corleone è basata su quella del vero mafioso Frank Costello. Marlon Brando lo aveva visto in tv durante alcune udienze tenutesi nel 1951 e ha deciso di imitare nel film la sua parlata sussurrata.
  • George Lucas ha usato foto di vere scene del crimine nella sequenza dei materassi. Una delle foto più importanti mostra due poliziotti in ginocchio accanto a quello che sembra un uomo che dorme per terra con la testa appoggiata contro una recinzione. Quell’uomo è Frank Nitti, braccio destro di Al Capone che si suicidò con un colpo di pistola alla testa.
  • Secondo lo scrittore e sceneggiatore Mario Puzo il personaggio di Johnny Fontane NON è stato basato su Frank Sinatra. Tuttavia tutti davano per scontato che lo fosse e Sinatra era furioso per questo, tanto che quando il cantante incontrò Puzo in un ristorante insultò e minacciò Puzo. Sinatra inoltre si oppose con veemenza al film. A causa di questa reazione il ruolo di Fontane nel film è stato ridotto ad un paio di scene.
  • Uno dei motivi per cui Francis Ford Coppola accettò di dirigere “Il padrino” era perché era in debito con la Warner Bros. di 400.000$ dovuti per i sforamenti di budget di George Lucas per L’uomo Che Fuggi dal futuro (1971).
  • Ernest Borgnine, Edward G. Robinson, Orson Welles, Danny Thomas, Richard Conte, Anthony Quinn e George C. Scott sono stati tutti considerati dalla Paramount Pictures per il ruolo di Vito Corleone con Burt Lancaster che invece voleva il ruolo, ma che non venne preso in considerazione.
  • Quando Sonny picchia Carlo, un camion sullo sfondo e una scatola di legno sul marciapiede sono stati posizionati strategicamente per nascondere oggetti anacronistici impossibili da eliminare dalla scena.
  • Lo scrittore Mario Puzo ha dato al figlio maggiore di Vito il soprannome di “Sonny”, stesso soprannome dato al figlio di Al Capone. Le somiglianze però finiscono qui perchè Sonny Capone non entrò mai in affari con suo padre.

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La colonna sonora

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  • Le musiche originali de “Il padrino” sono di Nino Rota, tra le sue altre composizioni ricordiamo musiche per Filumena Marturano, Lo sceicco bianco, La grande Guerra, Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Amarcord e Assassinio sul Nilo.
  • Rota è stato originariamente nominato per un Oscar per la colonna sonora del film (e probabilmente avrebbe vinto), ma la nomination è stata ritirata quando si è capito che aveva sostanzialmente utilizzato e rielaborato parti di una sua precedente partitura composta per il film Fortunella (1958).

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TRACK LISTINGS:

1. Main Title (The Godfather Waltz) – Nino Rota
2. I Have But One Heart – Al Martino
3. The Pickup – Nino Rota
4. Connie’s Wedding – Nino Rota
5. The Halls Of Fear – Nino Rota
6. Sicilian Pastorale – Nino Rota
7. Love Theme From The Godfather – Nino Rota
8. The Godfather Waltz – Nino Rota
9. Apollonia – Nino Rota
10. The New Godfather – Nino Rota
11. The Baptism – Nino Rota
12. The Godfather Finale – Nino Rota

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