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Steven Soderbergh parla nuovamente del ritiro dalla regia cinematografica

Steven Soderbergh non si divertiva più a fare il regista per il cinema.

pubblicato 8 Luglio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 00:13

Steven Soderbergh non ha affatto cambiato idea: dopo l’annuncio del suo ritiro dal cinema effettuato a inizio 2013, il regista di Ocean’s Eleven ha portato sul grande schermo il solo Effetti collaterali, per poi dedicarsi ad altro.

Parte di questo “altro” è la serie televisiva The Knick, con Clive Owen, usata come spunto da un’intervista su Esquire per tornare nuovamente sulla decisione di lasciare la regia cinematografica, in particolare sui motivi che hanno spinto Soderbergh a farlo:

“La morale della favola di quando si parla di tutte le ragioni, sapete qual è? Ha smesso di essere divertente. Semplicemente. Non lo era affatto. È un problema enorme per me. Potrebbe suonare come un ‘Perché hai bisogno di divertirti per andare a lavorare?’, ma non lo so. Mi piace avere un buon umore. La percentuale di stronzate rispetto alla parte divertente stava iniziato a essere veramente squilibrata.”

All’epoca dell’annuncio del ritiro, Soderbergh parlò invece così:

“La peggior cosa del fare film – particolarmente negli ultimi cinque anni – è il modo cattivo in cui i registi sono trattati. È diventato assolutamente orribile il modo in cui la gente coi soldi decide di poter scoreggiare in cucina, per dirla in modo schietto. Non solo gli studios, ma chiunque finanzi un film.

Una cosa allarmante che ho capito facendo Contagion è che le persone che pagano per far i film e il pubblico che li guarda non sono tanto in sintonia. Ricordo durante le anteprime la rabbia del pubblico per il personaggio di Jude Law.”

Nonostante il successo ottenuto con diverse sue opere, come l’Oscar per la regia in Traffic, Soderbergh ha dovuto affrontare nel corso della sua carriera una progressiva ghettizzazione dei suoi film: a ben poco è valso il triplice tentativo con la serie Ocean’s di apparire anche agli occhi del pubblico più commerciale. Emblematiche, da questo punto di vista, anche le sue parole di scherzo sul definire un film Soderberghiano:

“Mai usare questa parola per descrivere il vostro film in un incontro di presentazione, perché non vedrà la luce.”

Da qui, la decisione di dedicarsi ad altri tipi d’intrattenimento.

Via | Cinemablend.com