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The Stag – Se sopravvivo mi sposo: Recensione in Anteprima

Addio al celibato con sorpresa con The Stag – Se sopravvivo mi sposo, dal 28 agosto al cinema

pubblicato 1 Agosto 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 23:34

Matrimoni e feste di addio al celibato. Il mondo del Cinema da sempre strizza l’occhio a questo genere di trama, con Una notte da Leoni colpevole dell’aver rilanciato in grande stile il ‘genere’. Dall’Australia è poi arrivato Tre uomini e una pecora, mentre sempre da Hollywood, ma in versione ‘nubilato’, sono piovuti Le amiche della sposa e The Wedding Party. Tutto questo solo per rimanere nell’ultimo lustro, con The Stag – Se sopravvivo mi sposo ultima fatica dell’infinito filone in arrivo direttamente dall’Irlanda.

Visto all’ultimo Torino Film Festival, il titolo diretto dal debuttante John Butler sbarcherà nelle sale d’Italia il prossimo 28 agosto, grazie ad Academy Two, dopo aver ‘sbancato’ i botteghino irlandesi. Al centro della trama, come detto, il classico addio al celibato organizzato dagli amici dello sposo, in questo caso timido ed educato. Letteralmente ossessionato dall’organizzazione del proprio matrimonio, Fionnan sarà spinto dalla futura moglie ad organizzare una festa, da lui vista con orrore, insieme agli amici di una vita e al fratello di lei, soprannominato ‘The Machine’ e da tutti visto con terrore. Perché pazzo e dalla spiccata personalità. Immersi nella natura d’Irlanda, tra boschi e laghetti ghiacciati, i 5 dovranno quindi ‘convivere’ con l’estraneo che nessuno avrebbe mai voluto conoscere, finendo non solo per rivalutarlo ma soprattutto per scoprire se’ stessi, tra attriti mai sopiti, verità per troppo tempo taciute e droghe allucinogene da dover digerire…

Volgarità ridotte all’osso, comicità tipicamente britannica e continui rimandi all’orgoglio irlandese, tra U2 da santificare e paesaggi da ammirare. Senza mai troppo tirare la corda dell’eccesso e della demenzialità, Butler ha così pennellato la sua visione di festa pre-matrimoniale, con l’effeminato ma eterosessuale Fionnan che accetta a malincuore di partecipare al ‘suo’ addio al celibato. Con i due migliori amici di sempre, uno ancora colpito da una rottura sentimentale e l’altro in crisi economica, il fratello minore gay e il suo ‘anziano’ fidanzato e soprattutto il futuro cognato, pericoloso, temuto e autentica mina vagante. Tanto da tramutare una banale escursione invernale tra i boschi d’Irlanda in una due giorni di deliri e pericoli, con annesse tombe profanate e notti ‘selvagge’ senza un minimo di riparo dal freddo.

Leggero e mai realmente ‘esilarante’, The Stag ha in qualche modo preso i topoi classici del genere (vedi alcool, droghe e doppi sensi) per poi portarli su un’altra strada, più intima e contenuta, concentrando la propria attenzione su questo confusionario gruppo di amici che proprio nelle difficoltà finiranno per avvicinarsi ancor di più l’uno all’altro.

Colui che sembrava dovesse far esplodere il ‘party’, neanche a dirlo, sarà colui che finirà per ‘salvarlo’, perché saggio nella sua spiazzante pazzia, facendo prendere all’intera opera la più scontata delle direzioni. Ma i toni cavalcati da Butler sono gentili, grazie alla tenera goffaggine che più o meno contraddistingue tutti loro. Ruolo finalmente di peso per Andrew Scott, meraviglioso ‘villain’ nel televisivo Sherlock, con il delirante Peter McDonald autentico mattatore nei panni di The Machine.

Suo il personaggio più sfaccettato e riuscito, suo il compito di seminare follie e risate, suoi i continui rimandi all’orgoglio Irish da non accantonare, così come sulle sue spalle sarà il ‘peso’ di una pellicola divertente ma non troppo, mai realmente originale eppure piacevole, grazie ad una serie di ingredienti classici che in casi come questi raramente finiscono per deludere. Vedi un casting affiatato, una serie di meravigliosi paesaggi, la giusta dose di battute riuscite, amore ed amicizia sul ring per combattere e poi ritrovarsi, una regia tutt’altro che invasiva e un freno a mano costantemente tirato nello scrivere sketch ‘comici’, in quanto più malinconici che simpatici. Perché come cantava Bono…

We’re one, but we’re not the same
We get to
Carry each other
Carry each other
One.

Voto di Federico: 6.5

The Stag – Se sopravvivo mi sposo (The Stag, commedia, Irlanda, 2014) di John Butler; con Andrew Scott, Brian Gleeson, Hugh O’Conor, Michael Legge, Peter McDonald, Amy Huberman, Amy De Bhrún, Marcella Plunkett, Andrew Bennett, Justine Mitchell, Amy Stephenson – uscita giovedì 28 agosto 2014.