Home Festa del Cinema di Roma Roma 2014: Maverick Director Award a Takashi Miike – prima mondiale per Kamisama no iutoori (As the Gods Will)

Roma 2014: Maverick Director Award a Takashi Miike – prima mondiale per Kamisama no iutoori (As the Gods Will)

Prima mondiale per l’atteso As the Gods Will e premio alla carriera per Takashi Miike al Festival Internazionale del Film di Roma 2014

pubblicato 20 Settembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 22:01

L’avevamo praticamente annunciato e dato per certo. Ed oggi ne abbiamo avuto conferma. Takashi Miike sarà celebrato dal Festival Internazionale del Film di Roma con il Maverick Director Award, un anno fa finito tra le mani di Tsui Hark e nel 2012 tra quelle di Walter Hill. Un premio dedicato ai cineasti che hanno sempre operato “fuori dagli schemi”, che Miike accompagnerà nella Capitale con l’anteprima mondiale del suo ultimo film, Kamisama no iutoori (As the Gods Will).

Miike, adorato da milioni di giovani spettatori in tutto il mondo per lo stile innovativo, provocatorio, estremo, ironico delle sue pellicole e per la straordinaria capacità di sperimentare e contaminare generi e formati, era già stato al Festival di Roma lo scorso anno. E non con uno bensì con due film, ovvero Mogura no uta, presentato in Concorso, e con Chikyu Kyodai, evento speciale fuori Concorso.

Marco Müller, Direttore del Festival Internazionale del Film di Roma, ha così commentato la scelta:

“Per la potenza sempre rinnovata dell’immaginazione creativa e il coraggio delle idee, Miike Takashi è un cineasta assolutamente fuori dalla norma. Ogni suo film è una corsa scatenata dentro un immaginario visionariamente poetico e sorprendentemente politico. Il senso del cinema e il piacere di filmare erano evidenti già dai suoi primi lavori (opere straight-to-video e film a piccolo budget); hanno potuto insinuarsi senza sforzo anche dentro la sua attuale velocità creativa (tre-quattro film all’anno), così che il suo stile si impone ogni volta, anche negli adattamenti dai manga di successo e nei film di commessa calibrati per diventare blockbuster (dai quali emergono momenti di straordinaria concentrazione figurativa). Prolifico, nomade, versatile, ostinato, perturbante (e a volte malinconico), Miike ha attraversato tutti i generi: quando li ha fatti deflagrare è stato per meglio ricomporli in mix imprevedibili. Sempre spiazzante (anche quando conosci la fonte o il soggetto, sarai sorpreso dalla direzione che prendono le immagini), Miike è probabilmente il meno accomodante fra tutti i registi maverick contemporanei”.

Considerato da Quentin Tarantino “uno dei più grandi cineasti viventi”, Miike ha sempre contribuito a ridefinire i limiti del visibile e a ripensare i confini esistenti fra pratiche “basse”, generi e vocazione autoriale con alcuni dei film più amati e discussi degli ultimi anni. Discepolo di Imamura Shohei e Hideo Onchi, dall’esordio del 1991 con Toppuu! Minipato tai – Aikyacchi Jankushon, Miike ha riscritto le regole del cinema popolare giapponese, dando vita a un universo ricco di emozioni violente e contraddittorie tutte in grado di cogliere, con sguardo critico e preciso, ossessioni e manie del mondo nipponico. La sua sterminata filmografia conta quasi un centinaio di titoli: da Audition (1999), film considerato uno dei “25 film più terrificanti degli anni ’90” e uno dei “20 film horror da vedere prima di morire”, fino a Il canone del male (2012) presentato in concorso al Festival di Roma, Miike segna la storia del cinema di genere con il suo inconfondibile approccio brutale, visivamente sempre geniale, colto e, soprattutto, privo di censure e moralismi.

Presente a Venezia in Orizzonti nel 2004 con Izo, visionaria parabola sulla presenza del male nella storia, torna tre anni dopo a Venezia in concorso con Sukiyaki Western Django, irriverente versione pop-punk del western all’italiana. Nel 2010 è di nuovo in concorso con 13 assassini, epopea samurai ambientata nel periodo Edo paragonata dai critici ai migliori film di Akira Kurosawa. Miike approda nel 2011 e nel 2013 al Festival di Cannes, dove presenta in concorso Hara-Kiri: Death of a Samurai e Straw Shield. Nel 2012 è al Festival di Roma con Il canone del male e l’anno successivo con The Mole Song: Undercover Agent Reiji, in competizione, e Blue Planet Brothers (fuori concorso).

Kamisama no iutoori, interpretato da Ryunosuke Kamiki, Shôta Sometani e Sota Fukushi, è un thriller a tinte horror tratto da un celebre manga di Muneyuki Kaneshiro e Akeji Fujimura. La trama ruota attorno ad un gruppo di studenti apparentemente normali che vivono un’esistenza banale fino a quando verranno improvvisamente spinti in una disperata lotta per la sopravvivenza. Il Festival di Roma 2014, che noi di Cineblog seguiremo giorno dopo giorno, prenderà vita il prossimo 16 ottobre.

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