Home Curiosità The Interview cancellato: Obama non è d’accordo e Sony risponde

The Interview cancellato: Obama non è d’accordo e Sony risponde

Il presidente Barack Obama crede che Sony Pictures lo avrebbe dovuto consultare prima di staccare la spina a ‘The Interview’.

pubblicato 20 Dicembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 19:31

La commedia The Interview dopo le minacce terroristiche confermate dall’F.B.I. è diventata inevitabilmente un caso nazionale, con Barack Obama che nella consueta conferenza stampa di fine anno ha commentato la decisione di Sony Pictures di annullare l’uscita del film all’indomani dell’attacco informatico che è stato perpetrato dalla Corea del Nord.

Il presidente ha dichiarato che secondo lui Sony ha fatto un errore annullando uscita in sala della commedia il giorno di Natale, aggiungendo che avrebbe voluto che lo studio si fosse consultato con lui prima di prendere la decisione.

Non possiamo avere una società in cui qualche dittatore può iniziare ad imporre la censura qui negli Stati Uniti. Perché se qualcuno è in grado di intimidire la gente al di fuori nel rilasciare un film satirico, immaginate che cosa comincerebbero a fare con un documentario che non gradiscono, o una notizia che a loro non piace o peggio ancora, immaginate se produttori e distributori ed altri cominciassero ad impegnarsi in una auto-censura, perché non vogliono offendere la sensibilità di qualcuno la cui sensibilità probabilmente ha bisogno di essere offesa. Questo non è quello che siamo. non è quello che l’America farebbe. Sony è una società. Essa ha subito danni significativi, minacce contro alcuni dipendenti, comprendo le preoccupazioni che hanno affrontato. Detto questo, sì, penso che abbiano commesso un errore. Non è quello che l’America avrebbe fatto. Vorrei che avessero parlato prima con me. Avrei detto loro “non entrate in uno schema in cui si viene intimiditi da questo tipo di attacchi criminali”. Non possiamo iniziare a cambiare il nostro comportamento e le nostre abitudini più di quanto non possiamo smettere di andare ad una partita di football perché potrebbe esserci la possibilità di attacchi terroristici. Cerchiamo di non entrare in quel modo di fare business. Io amo Seth (Rogen) e mi piace James (Franco), ma l’idea che si trattava di una minaccia per loro da una sorta di senso al regime di cui stiamo parlando qui.

Barack Obama ha poi aggiunto che gli Stati Uniti, “risponderanno proporzionalmente” all’attacco “in modi e tempi che abbiamo scelto“. L’FBI ha confermato oggi che la Corea del Nord è stata responsabile del massiccio attacco hacker che ha provocato la fuga di documenti interni di Sony, e-mail e filmati inediti di pellicole come Annie e Still Alice. Il presidente non ha approfondito la natura della rappresaglia degli Stati Uniti.

La Sony dopo il discorso del presidente ha risposto: “Non avevamo alternative” alla cancellazione dell’uscita di “The Interview”, ad affermarlo l’amministratore delegato di Sony Pictures, Michael Lynton, in un’intervista alla Cnn, “Non abbiamo commesso errori“.

La dichiarazione del presidente arriva poche ore dopo la rivelazione che il gruppo di hacker “GOP” ha rilasciato un’altro ultimatum a Sony Pictures, The Interview non dovrà mai essere rilasciato in qualsiasi modo o forma, comprese le versioni pirata. Tuttavia una successiva dichiarazione contraddittoria, presumibilmente ancora dal GOP, ha rivelato che Sony potrebbe ora rilasciare The Interview, ma solo se fosse rimossa la scena della morte di Kim Jong-Un che è trapelata ieri.