Home Torino Film Festival Gemma Bovery: l’ossessione per Flaubert di panettieri intellettuali

Gemma Bovery: l’ossessione per Flaubert di panettieri intellettuali

Uno sguardo alla commedia francese che porta in Normandia l’ironica e appassionata ossessione per i personaggi del romanzo di Gustave Flaubert

di cuttv
pubblicato 27 Gennaio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 18:39

Non si fa nessuna fatica a credere che una giovane inglese con le fattezze della bella Gemma Arterton riesca a portare scompiglio in un piccolo villaggio della Normandia, ma per stravolgere la vita di un intellettuale-panettiere portato in scena con la verve di Fabrice Luchini, la nuova commedia francese di Anne Fontaine ricorre a niente di meno che Gustave Flaubert.

Gemma Bovery in realtà si nutre solo delle suggestioni del capolavoro letterario, ispirandosi all’omonima graphic novel realizzata dal fumettista inglese Posy Simmonds, già vignettista del Guardian e matita di “Tamara Drewe”, adattata per lo schermo dal critico e sceneggiatore Pascal Bonitzer con la stessa regista Anne Fontaine.

Dopo la controversa storia di amicizia di Two Mothers, la regista francese passa ad un tema non meno complesso come il desiderio, risvegliato dalla passione per la letteratura e la fervida immaginazione di Martin/Luchini, nelle vesti di un intellettuale parigino riciclatosi come panettiere in Normandia, e la sensualità della moderna Madame Bovary.

Una passione tenuta viva da una fervida lettura, destinata a tramutarsi in ossessione con l’arrivo in paese di una coppia di inglesi, dai nomi curiosamente familiari di Gemma (Gemma Arterton) e Charles Bovery (Jason Flemyng), con comportamenti che ricordano quelli del romanzo, e un destino che il povero panettiere fa di tutto per scongiurare.

Purtroppo per lui però la bella Bovery non ha letto i classici della letteratura e intende vivere la propria vita come più le piace, senza contare al presenza di un bel giovanotto (Niels Schneider) a complicare i piani del panettiere ossessionato.


Una commedia che punta sul personaggio ed il talento di un umorista come Fabrice Luchini, già diretto dalla Fontaine in La fille de Monaco (2008), secondo la quale

“Il panettiere depresso ha un che di Woody Allen francese, la sua stravaganza suscita del divertimento. Volevamo che fosse lui a vivere la storia in primo piano, e che tutto l’intrigo si svolgesse attraverso il suo sguardo”

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La commedia, prodotta da Matthieu Tarot e Philippe Carcassonne per Albertine Productions, CINE @ e Gaumont, dopo la prima mondiale che ha aperto la 32° edizione del Torino Film Festival, arriva nelle nostre sale dal prossimo 29 gennaio, distribuita da Officine UBU. Oltre alla nostra recensione in anteprima, oggi potete anche approfittare di questa piccola gallery, del poster e del trailer italiano.

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Via | Officine UBU – Facebook

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