Home Notizie Strage a Denver: Batman – The Dark Knight Rises: quando il mito si fa sangue

Strage a Denver: Batman – The Dark Knight Rises: quando il mito si fa sangue

Quasi 20 morti e la ‘maledizione’ di Batman che torna a farsi viva, 4 anni dopo la morte di Heath Ledger.

pubblicato 20 Luglio 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 23:43

4 anni fa fu la tragica morte di Heath Ledger ad accendere i riflettori su The Dark Knight. Sconvolti dalla notizia e perché no incuriositi dal poter ammirare in sala l’ultima (in realtà la penultima) prova del giovane attore, gli americani si accalcarono in sala. E fu record. 158,411,483 dollari in 3 giorni. Il più grande debutto di sempre, inflazione esclusa. 3 anni prima Batman Begins non andò oltre i 48,745,440 dollari. Con il secondo capitolo nolaniano, Batman triplicò gli incassi. Perché semplicemente magnifico? Vero, verissimo, ma molto probabilmente anche per il clamore mediatico che suscitò la tragica morte dell’attore australiano, premiato pochi mesi dopo con un più che meritato Oscar postumo.

Nelle ultime ore, come ormai tutti saprete, la maschera dell’Uomo Pipistrello è tornata a macchiarsi di sangue. Un folle ha ucciso quasi 20 persone ad una delle affollatissime anteprime di mezzanotte de Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno. Decine di feriti. Sono morti anche dei bambini. I media di mezzo mondo sono tornati ad occuparsi dell’eroe mascherato DC Comics, puntando il dito contro la violenza del cinefumetto targato Christopher Nolan.

Che può aver creato ‘emuli’? Difficile a dirsi, visto che il film non era ancora approdato in sala, e soprattutto perché spesso non c’è spiegazione alla follia. Un folle è folle, che tiri una statuetta del Duomo ad un Premier, che massacri decine di compagni di scuola in un Liceo o che ammazzi famiglie e spettatori qualunque in fila fuori da un cinema.

Eppure…

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Eppure c’è già chi ha ‘strumentalizzato’ la strage accusando Batman, la Warner, Nolan e la sempre più ‘cupa’ immagine dei cinecomics, che proprio con questa magnifica trilogia dell’Uomo Pipistrello avevano svoltato. Maturando, diventando dark, violenti, apocalittici, o forse molto più semplicemente ‘reali’.

Perché la nostra esistenza è tutto questo. La vita non è un musical, come Hollywood spesso ci ha ‘mostrato’, ne’ una sboccata commedia per le vie di Las Vegas, ma anche se non soprattutto dolore, rancore, follia omicida, sangue e violenza. Se 4 anni fa la mannaia della morte ‘giovò’ al Cavaliere Oscuro, in quest’occasione il box office potrebbe invertire la rotta.

Le immagini delle ambulanze, degli elicotteri della polizia, dei bambini in lacrime e dei teloni contenenti cadaveri hanno scioccato il mondo, da settimane in attesa di tornare a Gotham City ma risvegliatosi all’interno dell’amara quotidianità, che fa spesso rima con pazzia, inspiegabile, immotivata, insensata e terribilmente ‘armata’, soprattutto in un Paese in cui quasi chiunque può svegliarsi, fare colazione e correre ad acquistare una pistola.

Gli incassi probabilmente caleranno, rispetto alle previsioni boom di 24 ore fa (28 i milioni raccolti con le sole anteprime, +10 su The Avengers), perché molti spettatori, ancora storditi dalla strage, potrebbero disertare i cinema a causa degli ‘ipnotici’ canali all-news che continueranno per giorni a sorvolare Denver, così come l’Academy, la vecchia, bacchettona e ‘repubblicana’ Academy, potrebbe stendere un velo di lutto sulle possibilità che The Dark Knight Rises possa andare incontro a qualche nomination agli Oscar.

Ipotesi al momento che fanno il giro della rete, tra i fan di Batman, i detrattori dell’ultima ora e gli immancabili apocalittici che gridano alla tragedia annunciata, dopo anni ed anni di cinecomic sempre più ‘oscuri’. Ipotesi roboanti, rumorose, isteriche e spesso anche affascinanti, perché a tratti ‘complottistiche’ nei confronti del titolo Warner, ma innegabilmente ‘fuori luogo’ e inopportune, perché nelle ultime ore quasi 20 persone sono morte, senza un perché e senza neanche rendersene conto, poco prima di vedere un film, dopo aver pagato un biglietto, e sognato un’emozione cinematografica lunga quasi 3 ore. Che è purtroppo per tutti noi impazzita, sfondando la quarta parete, per riportarci all’amara follia quotidiana. Che fa sempre più rima con Gotham City.