Home Animazione Home – A Casa: Recensione in Anteprima

Home – A Casa: Recensione in Anteprima

L’adorabile Oh per la Pasqua cinematografica italiana. Esce Home – A Casa

pubblicato 15 Marzo 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 17:23

Il 2014 della Dreamworks Animation è stato nero, nerissimo. I flop di Turbo e Mr. Peabody e Sherman hanno messo in ginocchio la compagnia, tanto da tagliare centinaia di posti di lavoro, mettere un tetto massimo ai budget schizzati a livelli folli con le ultime produzioni, abbandonare un paio di progetti e fatto slittare pellicole già annunciate. Anche gli ultimi due film usciti in sala, I pinguini di Madagascar e Dragon Trainer 2, hanno fatto bene all’estero ma deluso le attese sul suolo americano, con quest’ultimo beffato in sede Academy con l’Oscar animato assegnato un po’ a sorpresa al concorrente Disney Big Hero 6. Sono decisamente lontani i tempi in cui Shrek vinceva la prima storica statuetta animata. Prima ed ultima per lo studios guidato da Jeffrey Katzenberg, quasi ‘implorante’ nei confronti di Home – A casa, unico titolo Dreamworks Animation di questo 2015 da poco iniziato.

Adattamento cinematografico del libro di Adam Rex “The True Meaning of Smekday“, e un anno fa anticipato dal corto ad hoc ‘appiccicato’ a Mr. Peabody e Sherman, Home – A Casa segna probabilmente il cambio di rotta ‘definitivo’ da parte della Dreamworks. Perché proprio la major che con coraggio cambiò per sempre il mondo dell’animazione spingendola tra le braccia degli adulti grazie all’orco Shrek, tra cine-citazioni e doppi sensi, ha qui fatto un passo indietro verso un pubblico più piccolo. I protagonisti del 31esimo lungometraggio animato Dreamworks sono degli ottimisti alieni in fuga perenne da un mostruoso nemico mortale che da’ loro la caccia. I Boov, questo il lore nome, scelgono la Terra come nuovo Pianeta da colonizzare. Tendenzialmente solitari, senza famiglia, genitori e/o amici, i Boov sono ‘pacifici’ e allegri, con uno di loro decisamente ‘differente’ da tutti gli altri. Oh è un Boov che vuole compagnia ma non riesce ad integrarsi. Viene sempre snobbato, evitato, deriso. E’ un pasticcione, ne combina di tutti i colori senza neanche rendersene conto e per errore, vuoi o non vuoi, metterà in serio pericolo la propria razza e lo stesso Pianeta Terra ‘invitando’ ad un party l’intera Galassia. Arci-nemici compresi. Ricercato da tutti i Boov per venire una volta per tutte cancellato, Oh si aggrapperà alla stramba e inattesa amicizia con una bambina umana, l’unica rimasta ‘in libera circolazione’ sulla Terra, alla disperata ricerca di sua madre.

Molta fantasia, tanti rimandi alla propria storia cinematografica, un’animazione come al solito plastica, coloratissima e attenta ai particolari e secchiate di musica pop, avendo pennellato i lineamenti della protagonista Tip sul volto di Rihanna. La bimba delle Barbados a dir poco ribelle, coraggiosa, dalla pelle scura e i capelli ricci è stata infatti doppiata dalla celebre cantante, che non solo presta la propria voce alla piccola ma anche parte della propria discografia. C’è parecchia Rihanna nella colonna sonora del film (3 gli inediti realizzati), tanto da riuscire a far ballare persino gli alieni, e con Jennifer Lopez, altra popstar, doppiatrice della madre Lucy, rapita dai Boov per essere spostata insieme all’intera popolazione della Terra in Australia.

Messe in cascina non poche trovate assai divertenti e decisamente originali, Tim Johnson, regista dell’indimenticabile Z la Formica, primo storico cartoon Dreamworks, si è poi concentrato sul vero mattatore di Home, ovvero l’adorabile Oh. Occhioni grandi, pelle in grado di cambiare colore in base alle emozioni, 4 dita per mano, non poche ‘zampe’ e una voglia matta d’affetto, Oh è un piccolo gioiello animato, perché buffo e travolgente nella sua caratterizzazione. E’ ovviamente lui, da ricercato/traditore ad eroe, a portarsi l’intera pellicola sulle spalle, battendo alla distanza il fifone, idiota e saccente Captain Smek, ‘leader’ dei Boov doppiato in lingua originale da Steve Martin e palesemente ideato pensando al mitologico Re Julien, lemure di Madagascar. Stessa stupidità, ironia da involontaria idiozia e indole al comando.

Ciò che manca, in questo progetto realizzato principalmente per piacere e colpire i più piccoli, è quel sano tocco di ‘follia’ e irriverenza che 15 anni fa tramutò la Dreamworks Animation nell’unica vera rivale della Pixar, ampliando ancor di più l’ipotetico bacino d’utenza grazie al coinvolgimento attivo degli adulti. La ricerca e l’importanza della famiglia, da accudire, proteggere e mai dimenticare anche nei momenti di maggiore difficoltà; la nascita di un’amicizia nei confronti di un ‘diverso’ che inizialmente faceva paura, per poi scoprirlo ancor più umano di noi; il saper accogliere chi viene da lontano, e non perché ‘invasore’ bensì perché in fuga da un male più grande e potente di lui. Temi tante volte riproposti nel corso dell’animazione moderna ed oggi quanto mai attuali qui presi e miscelati con brani pop, bolle di sapone, macchine volanti, monumenti fluttuanti, gigantesche navi spaziali e momenti di forzata commozione finale, tra ritrovanmenti e presunti addii.

Assolutamente lineare nel suo svolgimento, con spassosi flashback alieni in arrivo dal passato di Oh purtroppo limitati, Home – A Casa spinge la DreamWorks Animation verso una cinematografia volutamente ‘infantile’ e forse più sicura di far centro, con un merchandising pronto ad esplodere ed un ipotetico sequel tutt’altro che impensabile. Box office permettendo.

Voto di Federico: 6.5

Home – A Casa (Home, cartoon, 2015, Usa) di Tim Johnson; con Jim Parsons, Jennifer Lopez, Rihanna, Steve Martin, Matt Jones, Dominique Monfery – uscita giovedì 26 marzo 2015.

Animazione