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Stay Alive: restare vivi con codesta schifezza?

Stay Alive (Stay Alive, USA, 2006) di William Brent Bell; con Jon Foster, Samaire Armstrong, Frankie Muniz Jimmi Simpson.Recensione in ritardo, ma doverosa: se questa pellicola è nelle sale in seconda visione o si appresta ad uscire tra poco in dvd, siete avvisati su cosa state per vedere…Ma ci sono ancora produttori che credono in

29 Aprile 2007 13:51

Stay Alive (Stay Alive, USA, 2006) di William Brent Bell; con Jon Foster, Samaire Armstrong, Frankie Muniz Jimmi Simpson.

Recensione in ritardo, ma doverosa: se questa pellicola è nelle sale in seconda visione o si appresta ad uscire tra poco in dvd, siete avvisati su cosa state per vedere…

Ma ci sono ancora produttori che credono in film del genere? Ci sono registi che sono disposti a sputtanarsi sin dall’inizio la carriera? Ci sono sceneggiatori che scrivono robe del genere e dopo riescono ancora a definirsi tali? Stay Alive, tanto è noioso e stupido, non può neanche aspirare alla sublime categoria del trash. Dura 85 minuti, ma davvero dilatati, così dilatati da sembrare eterni. A metà tra un Uwe Boll qualunque e l’idea che sta dietro alla serie Nightmare (leggete bene: solo l’idea, punto e stop), il filmaccio di William Brent Bell è l’anti-cinema.

Non si può non capire che il pubblico capisce oggettivamente in casi come questo cos’ha di fronte: non c’è nessuno che lo voglia salvare, perchè assolutamente non si può. Semplicemente vietato ai minori di 13 anni in patria, quindi le conclusioni potreste anche tirarle da soli, ma siamo qui per ribadirlo: non c’è un minimo di violenza e il sangue si raccoglie in un bicchierino per amaro. Non è un horror violento, e quindi i fan del genere stiano alla larga, non è un horror basato sulla tensione, anche perchè la trama è talmente trita e ritrita, piena di voragini nello script e talmente noiosa che non si può non sbadigliare, e non è nessun altro tipo di genere. E allora possiamo dire di star parlando semplicemente del nulla?
Non c’è regia, non ci sono dialoghi, non c’è colonna sonora, non c’è montaggio, non c’è fotografia. E non ci sono attori: almeno due vengono da alcune serie televisive e davanti ad una macchina da presa cinematografica sono assolutamente spaesati, il protagonista è stato scelto per fare esclusivamente la scena davanti allo specchio in cui sta a petto nudo, e la dark-un-po’-nerd è imbarazzante. Mentre la pellicola volge al termine e lo spettatore inizia a risvegliarsi pian pianino, arriva il finale. Che nella sua prevedibilità fa letteralmente cadere i maroni. Davvero agghiacciante, e non per la paura, che qui non è di casa. E dubitiamo che la versione “unrated” sia migliore…

Voto Gabriele: 1