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CineBlog consiglia: Un mercoledì da leoni

C’è chi dice che i ragazzi che lo guardano oggi per la prima volta non possono capire. Certo, vivere un film come Un mercoledì da leoni all’epoca, magari proprio da adolescenti, dev’essere stato il massimo. Cosa che accade anche con American Graffiti, che ha di certo un’impostazione diversa ed è un film diverso, ma l’effetto

19 Giugno 2007 04:00

C’è chi dice che i ragazzi che lo guardano oggi per la prima volta non possono capire. Certo, vivere un film come Un mercoledì da leoni all’epoca, magari proprio da adolescenti, dev’essere stato il massimo. Cosa che accade anche con American Graffiti, che ha di certo un’impostazione diversa ed è un film diverso, ma l’effetto che si aveva ieri rispetto a quello di oggi è diverso, in quanto decontestualizzato. Ma al di là di questo, il film di John Milius (forse più del comunque bellissimo film di Lucas) va assolutamente al di là dell’emozione e della nostalgia.

Tre amici, Jack (il Tommy Ross di Carrie!), Matt e Leroy, con l’amore per il surf nell’assolata estate del 1962, passano la giornata tra divertimento e le emozioni delle onde. Fino all’arrivo di quelle lettere: la partenza per il Vietnam (ma non per tutti, anzi) è vicinissima. Alla fine in guerra ci va solo Jack.

La sensazione di nostalgia di questo film generazionale va a unirsi alla sensazione di sublime che regala la potenza della natura, che nella grande onda finale trova il suo punto più alto: un addio, forse, non solo fra amici, ma anche ad un periodo e a quegli anni che molti spettatori non hanno vissuto in prima persona, ma che possono almeno immaginare di fronte alle immagini del film. Un film sull’amicizia, sulla disillusione, sulla caduta dei miti, prima dell’arrivo degli anni ’80. Stasera, 21:05, 7 gold