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Venezia 2015: Alfonso Cuarón presiederà la Giuria alla prossima Mostra del Cinema

Sarà Alfonso Cuarón il Presidente di Giuria alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, a due anni dal travolgente fenomeno Gravity, che iniziò la sua corsa proprio al Lido

pubblicato 11 Maggio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 16:00

Parte da qui l’edizione numero settantadue della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, riprendendo una delle pagine recenti più edificanti, quella che riguarda Alfonso Cuarón. Sarà infatti il cineasta messicano il Presidente della Giuria che assegnerà il Leone d’Oro; lo stesso che appena due anni or sono cominciò la sua cavalcata verso i sette Oscar proprio dal Lido, dove Gravity fu mostrato al grande pubblico in anteprima mondiale. Ma il legame di Cuarón con Venezia ha radici ancora più profonde, dato che anche altri due tra i suoi film più fortunati sono passati da lì per poi approdare al consueto appuntamento annuale indetto dall’Academy: Y tu mamá también (2001, miglior sceneggiatura) e I figli degli uomini (2006, miglior sceneggiatura e miglior montaggio), entrambi presentati alla Mostra.

Ad ogni modo, il percorso di Cuarón comincia da più lontano. Grazie all’esordio in patria con Sólo con tu pareja (1991), ottiene non solo l’incasso messicano maggiore del 1992 ma anche l’Ariel Award come co-sceneggiatore. Sydney Pollack lo nota e lo chiama a dirigere un episodio di Fallen Angels, Murder, Obliquely, serie TV che nel suo roster di registi conta pure nomi come Steven Soderbergh, Jonathan Kaplan, Peter Bogdanovich e Tom Hanks. Ma non finisce qui, perché quel singolo episodio, nel cui cast figurano Laura Dern e Alan Rickman, fece vincere a Cuarón nel 1993 il Cable ACE Award per il miglior regista.

È così che il messicano si guadagna il suo debutto nel cinema americano con A Little Princess (La piccola principessa, 1995), adattamento di un libro per ragazzi accolto con molto favore, tanto che per questa sua prima prova statunitense Cuarón si aggiudica l’L.A. Film Critics New Generation Award, oltre che due candidature agli Oscar per la miglior fotografia e la miglior scenografia. Segue Great Expectations, siamo nel 1998, trasposizione del capolavoro di Charles Dickens con Gwyneth Paltrow, Robert De Niro, Anne Bancroft ed Ethan Hawke.

Troppa lingua inglese per il nostro, che nel 2001 torna a casa e dirige quella che ad oggi è senz’altro una delle sue opere migliori. Con Y tu mamá también (2001), Cuarón torna ad un cinema dal budget decisamente più contenuto, oltre che alla lingua madre, beccandosi un’altra candidatura agli Oscar per la miglior sceneggiatura originale e due ai BAFTA per il miglior film straniero e di nuovo la migliore sceneggiatura. Risale dunque al 2003 la fugace ma per certi aspetti decisiva incursione nella saga di Harry Potter, dirigendo il terzo capitolo, ovvero Il prigioniero di Azkaban. Significativo perché segna un cambio di registro notevole, sublimando il tono dei due predecessori attraverso un mood più maturo, di tutta prima spiazzante, ma che a posteriori ha reso questo il capitolo preferito di tanti, compresa la Rowling.

A questo punto i tempi tra un film e l’altro per Cuarón cominciano a dilatarsi. Nel 2006 si ripresenta nuovamente con un film anglofono, ossia Children of Men (I figli degli uomini). Step ulteriore nel percorso del regista, il cui cinema assume una fisionomia sempre più netta, i riconoscimenti non tardano ad arrivare anche stavolta: tre nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale, la migliore fotografia e il miglior montaggio, più due BAFTA vinti per la migliore fotografia e la migliore scenografia.

Dopo essersi cimentato nella produzione de Il labirinto del fauno (2006), decide di imbarcarsi in una nuova avventura. Fonda infatti la casa di produzione Cha Cha Cha con i colleghi registi messicani Guillermo del Toro e Alejandro Gonzáles Iñárritu, con i quali ha prodotto il film di Iñárritu Biutiful (2010). Nel 2013, come già accennato, esce Gravity, che apre la 70. Mostra di Venezia; ha perciò inizio il viaggio che lo porta non solo ai 7 Oscar del 2014, ma anche al notevole incasso di 700 milioni di dollari a fronte dei 100 di budget. Nel 2014 Cuarón ha realizzato la serie televisiva fantascientifica Believe, di cui è regista dell’episodio pilota e produttore dell’intera serie per la Warner Bros. Television e la Bad Robot Productions di J.J. Abrams, e trasmessa sulla rete televisiva statunitense NBC.

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