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I Mostri: restaurati in anteprima a Venezia Classici

I Mostri di Dino Risi tornano a “spaventare” Venezia Classici con la versione restaurata di vizi e costumi popolari dell’italiano medio

di cuttv
pubblicato 6 Settembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 13:03

Come anticipato, tra i capolavori restaurati di Venezia Classici, per il grande schermo della 72. edizione della Mostra del Cinema di Venezia, ci sono anche I mostri di Dino Risi.

La lucida antologia (e antropologia) del malcostume dell’italiano medio, moralista e immorale, sedotto dalle lusinghe della società del benessere, il carattere narcotizzante della televisione e i valori effimeri del consumismo, condensato in venti episodi di diversa, lunghezza e cattiveria che contano vere perle di cinica ironia, da “L’educazione sentimentale” di Tognazzi Ugo a Ricky bambino, a “La nobile arte” di un pugile suonato che si ritrova in spiaggia e in carrozzella con il suo scaltro manager.

Un viaggio tristemente lungimirante nei vizi quasi atavici dell’Homo italicus, furbo, edonista, opportunista, cialtrone, disonesto e mostruoso, nella Roma dei primi anni sessanta, quanto oggi.

“L’orrenda attualità del povero proletario che lascia i figli malati e la moglie per andare a vedere “àmagggica”.

L’universo di sconcertante attualità di padri di famiglia e vicini di casa, prelati e deputati, playboy e vecchi sporcaccioni, incarnato dalle grottesche manifestazione di vizi e costumi popolari, messi in scena da una coppia di mattatori scatenati del calibro di Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, affiancati da i giovani Mario Brega e Lando Buzzanca, insieme a Gabriella Ferri o lo stesso produttore Mario Cecchi Gori, con la complicità di una sceneggiatura leggera ma efficace, scritta e sceneggiata dallo stesso Dino Risi con Agenore Incrocci, Ruggero Maccari, Elio Petri, Furio Scarpelli ed Ettore Scola.

I mostri restaurati dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con RTI-Mediaset, Lyon Film e Surf Film presso il Laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna, grazie alla campagna di crowdfunding sul sito MakingOf.it, proiettati in anteprima mondiale nella sezione Venezia Classici, in Sala Volpi, martedì 8 settembre alle ore 14.45, in replica, mercoledì 9 settembre alle ore 9.00.

Proiezioni ufficiali che lunedì 7 settembre 2015, saranno precedute da una serata-evento, gratuita, aperta a tutti e a ingresso libero, all’interno della nuova sezione “Il Cinema nel Giardino” che prevede alle ore 21.00 l’incontro con Arturo Brachetti e alle ore 22.00, la proiezione del film in lingua originale con sottotitoli in inglese.

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I mostri (Italia, Francia, 1963, 118′, commedia grottesca) di Dino Risi, con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Lando Buzzanca, Ricky Tognazzi, Mario Brega, Gabriella Ferri, Mario Cecchi Gori, Marisa Merlini.

[quote layout=”big” cite=”Dino Risi]I mostri è un film riuscito, alla fin fine, una serie di ritratti esemplari pieni di una sfiducia nell’umanità che veniva dal boom, delle trasformazioni dell’Italia di quegli anni. Con abbastanza preveggenza, anche, perché allora dominava ancora l’euforia.[/quote]

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«[…] Anzi, adesso non si chiama più nemmeno Parlamento, … si chiama Pappamento, si chiama … Eh … tu ridi … eh … c’è mica tanto da ridere, sai, … ci sarebbe da piangere … altro che storie. Perché, vedi, quelli che dovrebbero pensare agli interessi pubblici pensano invece agli interessi propri. Perché purtroppo c’è questa tendenza alla disonestà, questa tendenza alla malafede.[…]».

I mostri: episodi cast e trama

“L’educazione sentimentale”
Ugo Tognazzi (il padre), Ricky Tognazzi (Paoletto), Mario Frera (collega del padre, non accreditato)
A Roma, un padre insegna al figlio i vari modi di “fare i furbi” e di approfittare degli altri per fare il proprio comodo. Dieci anni dopo, il giornale riporta la notizia: «Uccide il padre dopo averlo derubato».

“Il mostro”
Ugo Tognazzi (un poliziotto), Vittorio Gassman (un poliziotto)
A Roma, un uomo che ha ucciso i cinque figli e si è rifugiato nella sua baracca sulla Pontina, esce finalmente ammanettato tra due agenti: lui ha un’aria normale, gli agenti sono di una bruttezza mostruosa.

“Come un padre”
Ugo Tognazzi (Stefano), Lando Buzzanca (il marito geloso)
Stefano consola un amico che, sposato da tre mesi, gli è venuto in casa di notte per chiedergli aiuto e consiglio: sospetta che la moglie, Luciana, lo tradisca. Stefano gli promette di parlare con la moglie l’indomani; congedato l’amico, torna a letto a dormire accanto a Luciana.

“Il povero soldato”
Ugo Tognazzi (il soldato Battacchi), Mario Laurentino (il redattore capo)
Il soldato Battacchi, originario di Vicenza, è al centro dell’attenzione della stampa e del pubblico perché sua sorella, una squillo, è stata trovata uccisa a Roma. Affranto, il soldato, dopo aver riconosciuto il cadavere, si reca nella redazione di un giornale per proporre l’acquisto del diario della sorella, con i nomi dei suoi clienti: chiede tre milioni e mezzo.

“La giornata dell’onorevole”
Ugo Tognazzi (l’onorevole), Carlo Kechler (altro onorevole anziano), Ugo Attanasio (il generale Olivazzi), Gabriella Ferri (l’amica dell’onorevole, non accreditata)
Un onorevole democristiano toscano, che frequenta un convento di frati, viene avvertito che il generale Olivazzi ha scoperto una truffa ai danni dello stato organizzata da un alto funzionario. Per non smentire la propria conclamata integrità, l’onorevole lascia che il generale Olivazzi faccia anticamera per un’intera giornata, così che la truffa possa essere perfezionata con la firma del contratto prima che il generale possa parlargliene: e lo scomodo generale verra messo in pensione.

“Latin Lovers” (amanti latini)
Ugo Tognazzi (un latin lover), Vittorio Gassman (un latin lover), Luciana Vincenzi (la ragazza)
Due giovanotti su di una spiaggia prendono il sole accarezzando distrattamente una bella ragazza che sta loro in mezzo. Quando la ragazza si alza e se ne va, senza che i due se ne accorgano, sono le mani dei giovanotti a intrecciarsi, frementi.

“Testimone volontario”
Ugo Tognazzi (Pilade Fioravanti), Vittorio Gassman (l’avvocato D’Amore), Marisa Merlini (la moglie di Pilade), Carlo Ragno
Pilade Fioravanti, contro il parere della moglie, si reca volontariamente a testimoniare in un importante processo per omicidio, affermando di aver viaggiato in treno con l’imputato. Ma l’avvocato difensore D’Amore infirma la deposizione di Pilade, mettendo in piazza tutti i più piccoli nei della sua vita privata. La sua deposizione viene contestata e fatta apparire inattendibile. Il teste dovrà andarsene umiliato, amaramente pentito di aver voluto fare il proprio dovere.

“L’agguato”
Ugo Tognazzi (il vigile urbano), Mario Cecchi Gori (primo automobilista multato, non accreditato)
Un vigile, appostato dietro un’edicola, senza farsi mai notare appioppa multe a tutti gli automobilisti che si fermano a comprare il giornale in sosta vietata.

“Vernissage”
Ugo Tognazzi (l’impiegato), Isabella Biancini (la prostituta, non accreditata)
Un piccolo impiegato acquista trionfante la sua prima automobile, una 600, e per inaugurarla, prima di andare a mostrarla ai suoi che lo aspettano a casa, fa salire una prostituta.

“Scenda l’oblio”
Ugo Tognazzi (lo spettatore), Luisa Rispoli (sua moglie)
Un signore, al cinema con la moglie, assiste alla drammatica scena di una fucilazione di civili da parte di soldati tedeschi, davanti a un muro. È solo il muro ad attrarre la sua attenzione: pensa di farne uno uguale nella propria villa.

“L’oppio dei popoli”
Ugo Tognazzi (il marito tradito), Michele Mercier (la moglie infedele), Marino Mase (l’amante)
Un marito è talmente assorto nella contemplazione di tutto quello che passa in Tv, che la moglie può approfittarne per ricevere in casa l’amante.

“La nobile arte”
Ugo Tognazzi (l’ex pugile Guarnacci), Vittorio Gassman (pugile Artemio Antinori), Mario Brega (1° allibratore), Nino Nini (2° allibratore), Ottavia Pannunzi (Giovanni Bordignon), Lucia Modugno (moglie di Altidori)
Guarnacci, pugile suonato ridotto in miseria e sfuggito come la peste dai managers, cerca di rimettersi nel giro convincendo un collega, che fa il cameriere in uno stabilimento balneare, un certo Antinori, a sostenere un incontro con il campione del momento: basterà che regga una ripresa per incassare la borsa. Antinori ci riesce, ma sopravvive rimbambito e immobilizzato su di una carrozzella, portato in giro per la spiaggia dallo stolido e scaltro Guarnacci.

“La raccomandazione”
Vittorio Gassman (attore)
La raccomandazione: un attore navigato e snob telefona svogliatamente a un impresario suo conoscente, per raccomandargli un modesto attore di teatro che a lui si era rivolto in cerca di aiuto e che era stato accolto con ipocrite manifestazioni di stima. Nel corso della stessa telefonata il protagonista, riflettendo sulla fama di jettatore del collega da raccomandare, finirà per segnalare un altro attore.

“Presa dalla vita”
Vittorio Gassman (capo banda di balordi)
un regista, facilmente riconoscibile come Vittorio De Sica, fa rapire una povera signora anziana da una banda di balordi per utilizzarla, suo malgrado, in una scena di un suo film.

“Che vitaccia”
Vittorio Gassman (baraccato romano)
Un baraccato romano, padre di una famiglia numerosa e indigente, si dispera per le condizioni economiche in cui versa e che non gli consentono nemmeno di provvedere alle cure di un figlio malato. Appena fuori del tugurio però spende gli ultimi spiccioli rimasti per recarsi allo stadio e tifare la sua squadra di calcio, la Roma.

“I due orfanelli”
Vittorio Gassman (mendicante cieco), non accreditato (Michelino, giovane mendicante cieco), Daniele Vargas (Prof. Pinzuto, chirurgo oftalmico)
Due mendicanti chiedono l’elemosina sulla scalinata della Basilica parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Uno dei due sfrutta biecamente la cecità del suo giovane e ignaro compare anche a costo di sfuggire all’aiuto disinteressato di un famoso chirurgo oftalmico, che sarebbe disposto a ridare gratis la vista al cieco.

“Il sacrificato”
Vittorio Gassman (Roberto), Rica Dialina (Giuliana), Françoise Leroy (seconda amante di Roberto)
Un logorroico dongiovanni Roberto cerca di scaricare l’amante facendole credere di compiere un sacrificio per il suo bene; in realtà l’uomo intende essere più libero di coltivare un’altra relazione clandestina, naturalmente all’insaputa della moglie.

“La musa”
Vittorio Gassman (presidentessa giuria), Salvatore Borgese (vincitore del premio)
la giuria di un concorso letterario cede alle insistenze caparbie e alle motivazioni circostanziate della sua presidentessa (Vittorio Gassman, in un ruolo femminile) e assegna il primo premio a un autore sconosciuto e semianalfabeta che si rivelerà essere l’amante della presidentessa stessa.

“La strada è di tutti”
Vittorio Gassman (pedone e pirata della strada)
Un pedone quando attraversa le strisce (indugiando di proposito) chiede prudenza e invita con veemenza al rispetto gli automobilisti, ma una volta in macchina si produce negli stessi comportamenti irriguardevoli dei diritti e della sicurezza dei pedoni.

“Il testamento di Francesco”
Vittorio Gassman (frate predicatore), Riccardo Paladini (annunciatore telegiornale)
Un uomo dall’aspetto molto curato e dal linguaggio forbito è seduto nella sala trucco di uno studio televisivo e tormenta il truccatore esigendo, con pretesti logorroici, continui ritocchi al suo maquillage. Una volta in onda lo si scoprirà essere un frate intento a predicare contro la vanità all’interno di una rubrica religiosa.

I mostri: curiosità

Il soggetto e la sceneggiatura del film sono firmati dallo stesso Dino Risi con Agenore Incrocci, Ruggero Maccari, Elio Petri, Furio Scarpelli ed Ettore Scola.

Il film è articolato su una sequenza di 20 episodi del tutto disgiunti tra loro, per la durata complessiva di 118 minuti; ogni episodio è di durata e struttura assai diversa dagli altri ma tutti riferibili a un contesto temporale e geografico uniformi: la Roma dei primi anni sessanta.

L’ex pugile interpretato da Vittorio Gassman nell’ultimo episodio, fa il verso al sui celebre personaggio di Peppe er Pantera ne I soliti ignoti. Tognazzi tornerà presto nei panni del manager senza scrupoli, in uno sketch di Carosello dove a far le spese sarà un Raimondo Vianello in guantoni. Nel medesimo episodio recita anche il caratterista e pugile dilettante Mario Brega.

Nell’episodio “L’educazione sentimentale”, il ruolo del bambino è interpretato da Ricky Tognazzi che lo stesso Ugo Tognazzi ha voluto vicino a lui nello schizzo. Il ruolo della madre è del resto stato interpretato da Pat O’Hara, la madre di Ricky, separato da Ugo Tognazzi.

Nell’episodio “La Musa” l’abbigliamento con tanto di perle del personaggio femminile ‘indossato’ da Vittorio Gassman è ispirato a Maria Bellonci, ideatrice del Premio Strega (nell’episodio appare anche la celebre “lavagna” su cui gli “Amici della Domenica” assegnano i voti ai candidati allo Strega).

Nello stesso episodio il giovane scrittore analfabeta è interpretato da Salvatore Borgese, interprete di numerosi spaghetti-western al fianco di Terence Hill e Bud Spencer.

Nell’episodio “L’agguato”, una delle vittime del vigile urbano è lo stesso produttore del film, Mario Cecchi Gori.

Nell’episodio “La giornata dell’onorevole”, il protagonista è ispirato a Giorgio La Pira, sindaco democristiano di Firenze, noto per dimorare in un convento e indossare calzini bianchi.

L’episodio “Il povero soldato”, con la scoperta del “diario segreto” della sorella uccisa, è una palese allusione al Mistero di via Veneto appena avvenuto.

Il film fu censurato in Spagna.

Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

Il regista Leonardo Pieraccioni rende omaggio a “I mostri” nel suo film ” d’artificio”.

Il film fu trasmesso per la prima volta in RAI nell’estate del 1977, in un ciclo dedicato agli sceneggiatori Age & Scarpelli.

I mostri: Colonna sonora

Abbronzatissima – cantata da Edoardo Vianello (episodio: Latin lovers)

Cosa vuoi da me – cantata da Michele (episodio: La nobile arte)

Se mi perderai – cantata da Nico Fidenco (episodio: La nobile arte)

I tuoi capricci – cantata da Neil Sedaka (episodio: La nobile arte)

Io che amo solo te – cantata da Sergio Endrigo (episodio: La nobile arte)

Alla mia età – cantata da Rita Pavone (episodio: L’educazione sentimentale)

Tornerai…Suzie – cantata da Nico Fidenco (episodio: L’oppio dei popoli)

Samoa Tamourè – cantata da i 4+4 di Nora Orlandi (episodio: Presa dalla vita e titoli di coda)

Edizioni musicali RCA Simphony; registrazioni e dischi RCA Italiana.

All’epoca (1963) la RCA Italiana pubblicò un 45 giri appositamente dedicato al film (numero catalogo: PM45-3236) contenente due canzoni: Samoa Tamourè / La nobile arte dirette da Armando Trovajoli.

Via | Wikipediakinopoisk.ru

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