Home Curiosità Storie di cavalli e di Uomini: amore e morte dall’Islanda al cinema

Storie di cavalli e di Uomini: amore e morte dall’Islanda al cinema

Il legame tra l’uomo e la natura nella selvaggia terra d’Islanda, al cinema con le storie di amore e morte di uomini e cavalli

di cuttv
pubblicato 9 Novembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 11:12

Elaborando i racconti della tradizione orale islandese come frammenti della gente che popola la sua terra, con la medesima anarchia usata dal Decameron di Pasolini o il teatro di Dario Fo, Benedikt Erlingsson racconta e dirige Storie di cavalli e di uomini (Hross ì Oss – Of horses and men, Islanda, Germania, Norvegia 2013), intrecciando con affilata ironia trame di amore e morte, sesso e rivalità, dramma e dark humour.

Con la telecamera puntata sul legame imprenscindibile tra uomini e natura e il loro tentativo di imbrigliare gli elementi nalla maestosa, selvaggia e irrequieta terra islandese, l’opera prima di Benedikt Erlingsson, attraverso gli occhi dei loro cavalli, guarda le gioie della piccola comunità che spia il prossimo con il cannocchiale, dal vecchio ubriacone che cavalca in mezzo al mare fino a una nave carica di vodka al giovane che si rifugia nel ventre del suo cavallo per salvarsi da una tormenta di neve, mentre uno stallone monta una giumenta senza curarsi dell’imbarazzo del suo padrone ancora in sella.

Kolbeinn (Ingvar Eggert Sigurdsson) ama Solveig (Charlotte Boving) e Solveig ama Kolbeinn, ma Kolbeinn è innamorato del suo bene più prezioso: la sua giumenta Grána. E Grána è ossessionata dallo stallone Bruno. La primavera sta arrivando e l’intera comunità segue gli sviluppi della storia. Non può andare a finire bene.

Vernhardur ama la vodka e il cavallo Jarpur ama Vernhardur, il suo padrone. A bordo di un peschereccio russo c’è un tipo di nome Gengis che non ha con sé vodka, ma ama i cavalli come Jarpur. Non può andare a finire bene.

Grimur ha una passione per le antiche mulattiere, ma Egill ama le recinzioni in filo spinato. Grimur possiede un cavallo e un paio di pinze e Egill possiede un trattore. Non può andare a finire bene.

Johanna ama Raudka, la sua cavalla, ma Raudka è innamorata della libertà. Nella brughiera, vicino a un cottage, giace un uomo anziano ferito. Forse in questo caso può andare a finire bene.

Juan Camillo ama la vita e la natura e sta cercando Dio nelle highlands islandesi, ma il cavallo Vecchio Rosso è stanco e ha bisogno di riposare. Come andrà a finire?

Beh, tutto trova la sua conclusione in autunno, quando i cavalli vengono riuniti e uomini e cavalli diventano un coacervo indissolubile di euforia.

In ogni caso, Storie di cavalli e di uomini, prodotto da Hrossabrestur (IS), Mogador Film (DE) e Filmhuset AS (NO), dopo diversi festival e premi, arriva nelle nostre sale dal prossimo 19 novembre distribuito da P.F.A. Films Srl.

Storie di cavalli e di uomini: Festival e premi

“Storie di cavalli e di uomini” è stato selezionato dall’Islanda per competere agli Oscar per il miglior film straniero del 2014 e ha avuto la sua première internazionale nel settembre 2013 al San Sebastián Film Festival, dove il regista Benedikt Erlingsson ha ottenuto il prestigioso “Kutxa-New Directors Award”. Nell’ottobre dello stesso anno, Erlingsson ha vinto anche il premio per il Miglior Regista al Tokyo International Film Festival. Inoltre, a novembre, ha trionfato al Festival international du film d’Amiens, dove si è aggiudicato il premio della città di Amiens e il riconoscimento come miglior attrice, andato a Charlotte Boving. “Storie di cavalli e di uomini” è stato selezionato anche al Palm Springs International Film Festival e allo Scandinavian Film Festival di Los Angeles nel gennaio del 2014. Nello stesso anno ha stravinto gli Edda Awards, gli Oscar islandesi, vincendo come miglior film e nelle categorie di: miglior regista (Benedikt Erlingsson), miglior sceneggiatore (sempre Benedikt Erlingsson), attore dell’anno (Ingvar E. Sigurdsson), miglior fotografia (Bergsteinn Bjorgulfsson) e migliori effetti speciali (Jorundur Rafn Arnarson).

Inoltre, il film è stato premiato ai seguenti festival:
Kutxa-New Directors Award, San Sebastián Film Festival 2013 .
Best Direktor, Tokyo film Festival 2013
The Grand Jury Prize, Les Arcs Festival 2013
Tridens Competition; Best Film of Feature Debuts, Tallin Festival 2013
Miglior film, miglior fotografia e premio FIPRESCI, Tallin Festival 2013
The Audians Prize, Tormsø filmfest 2014

“Storie di cavalli e di uomini” è stato inoltre selezionato nei seguenti festival italiani:
Bifest 2014, nella sezione Panorama Internazionale Trieste Film Festival 2015, nella sezione Born in Trieste, dedicata a film che hanno iniziato il loro percorso produttivo nell’ambito degli incontri di produzione When East Meets West.

Storie di cavalli e di uomini: note di Regia

Questa non è una storia semplice. Non so se il titolo inglese del film, “Of Horses and Men”, possa dare allo spettatore la giusta chiave di lettura. La parola che lì manca, “Storie”, è la chiave. E naturalmente, bisogna poi aggiungere che qui al nord, anche le donne sono “uomini”.

È importante aggiungere inoltre che nessun cavallo è stato ferito durante le riprese del film. Viene dichiarato alla fine dei titoli di coda ed è assolutamente vero. I componenti del cast e della troupe sono tutti proprietari di cavalli e amano i cavalli, sono come dei figli per loro, e per noi. Devo ammettere, però, che ci sono stati alcuni interpreti umani che sono stati traumatizzati durante le riprese del film, ma ho saputo che sono ancora in vita, o almeno lo erano mentre scrivevo queste poche righe.

Benedikt Erlingsson

Via | P.F.A. Films Srl