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The Lesson – Scuola di Vita: trailer italiano di etica internazionale

Al cinema con la lezione di vita di Kristina Grozeva e Petar Valchanov

di cuttv
pubblicato 5 Marzo 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 08:08

Nel nostro mondo profondamente disonesto è facile tracciare confini, molto meno rispettarli, soprattutto quando separano quello che è giusto da quello che non lo è.

Una grande lezione di vita che l’opera prima di Kristina Grozeva e Petar Valchanov, porta sul grande schermo con le vicende etiche dell’insegnate interpretata da Margita Gosheva e la vita che a volte ci obbliga a mettere in discussione tutto ciò in cui crediamo.

In una piccola cittadina bulgara, Nadia è una professoressa di inglese, ma, prima che la lingua e la letteratura, ai suoi studenti vorrebbe insegnare l’onestà e il rigore morale. E così, quando uno di loro viene derubato, Nadia non ammette che l’azione resti impunita ed esige che il colpevole salti fuori. Ma la scoperta di uno sfratto imminente la forzerà a cambiare prospettiva e, messa alle strette, si scoprirà disposta a tutto pur di ottenere i soldi di cui ha bisogno. Per rendersi così conto che il confine tra il giusto e l’ingiusto è meno netto di quanto potremmo credere.

Il film sceneggiato e diretto da Kristina Grozeva e Petar Valchanov, è una produzione della bulgara e greca Abraxas Film e Graal S.A.

Dopo numerosi riconoscimenti nei festival di tutto il mondo (tra cui il prestigioso premio alla migliore opera prima al Festival di San Sebastian), la calorosa accoglienza all’ultima Mostra internazionale d’arte Cinematografica di Venezia e la presentazione dell’anteprima italiana del Trieste Film Festival 2015, The Lesson – Scuola di Vita (Urok), arriva nelle sale italiane con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, dal prossimo 17 marzo.

THE LESSON – Scuola di Vita: Note di regia

Alcuni anni fa venne riportato in televisione che, in una cittadina bulgara, una donna aveva rapinato una banca. Tutti sospettavano che fosse stata una tossicomane, una criminale…
Nessuno poteva immaginare che la rapinatrice della banca fosse in realtà una rispettabile insegnante con due lauree. La frase “Insegnante rapina una banca!!!” era una contraddizione in sé, e per questo volevamo di saperne di più. Questo evento, accaduto nella nostra realtà, ci aveva lasciato una profonda traccia e aveva fatto sì che ci chiedessimo – quale è la ragione che spinge una persona rispettabile a diventare una criminale?
Volevamo raccontare la storia in modo crudo. Ci siamo adoperati per cercare di raccontarla in modo estremamente veritiero, per creare un film che raccontasse una storia amaramente realistica. Abbiamo scavato a fondo nel mondo interiore dell’insegnante, smuovendo i suoi conflitti interiori e facendo emergere la lotta con la sua stessa moralità.
Uno dei compiti di noi registi è stato sviluppare dei caratteri ricchi e complessi. Assieme al Direttore della Fotografia Krum Rodriguez, abbiamo deciso che la telecamera doveva passare inosservata, avere uno stile contemplativo, attento ai dettagli e alle azioni dei protagonisti, senza dare nulla per scontato. Il film è stato girato in una vera città di provincia. Molte delle comparse erano persone reali, non attori. Gli attori principali hanno dovuto confondersi con loro in modo naturale e recitare con attori non professionisti per ricreare delle interpretazioni il più autentiche e realistiche possibili. Il nostro obiettivo era fare sì che il pubblico non fosse in grado di distinguere gli attori professionisti dai non-­‐‑attori. Sotto questo punto di vista, Margita Gosheva è stata una vera scoperta. Dopo che ha letto il copione, abbiamo deciso di cambiare alcune battute e alcune scene, ma il lavoro maggiore è stato realizzato direttamente sul set quando la Gosheva è stata messa alla prova con una vera classe di 30 ragazzi. Il senso di autenticità e di realismo era visibile in ogni elemento in scena – make-­‐‑up, costumi, scenografia, luci e suoni.
Inizialmente abbiamo girato solo alcuni episodi, come se si trattasse di un teaser al film e, nel frattempo, cercavamo i fondi economici necessari per poter produrre l’intero film; ma il cast e lo staff erano così coinvolti dalla storia che non hanno voluto interrompere le riprese finché
non abbiamo girato l’ultima scena. Tutti noi abbiamo lavorato con paghe dilazionate e dobbiamo davvero ringraziare tutto il cast e lo staff per essersi dedicati pienamente alla realizzazione del film nonostante il poco tempo che avevamo a disposizione e le difficili condizioni in cui ci siamo trovati a lavorare a causa del nostro budget ridotto.
Il film non ha ricevuto nessun finanziamento economico da parte del Bulgarian Film Center – così come era accaduto in precedenza per il precedente film “JUMP” (il quale continua a ricevere numerosi premi in altrettanti festival e che lo scorso anno ha ricevuto una nomination all’European Film Awards). Per entrambi i film ci siamo autofinanziati e abbiamo cercato investitori privati che fossero disposti a rischiare i loro soldi.
Siamo stati costretti a realizzare film senza il supporto dell’unico ente nazionale di finanziamento presente in Bulgaria. Nonostante ciò, abbiamo lottato per continuare a realizzare i nostri film. The Lesson è il primo lungometraggio che va a comporre una futura trilogia. Le tre storie narrate sono state ispirate dalle vita reale, ma non è nostra intenzione raccontare delle storie biografiche. Le tre storie di vita sono state semplicemente uno spunto per avviare il processo creativo. L’elemento che accomuna le tre storie è il tema della silenziosa ribellione delle persone semplici che combattono la logica mercantile, crudele e cinica del mondo in cui viviamo.