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CineBlog consiglia: L’esorcista e L’Aldilà

Certo, consigliare L’esorcista in tv è come insultare William Friedkin e tutti coloro che hanno lavorato al film, visto che la versione che andrà in onda non sarà sicuramente la versione integrale ma avrà ulteriori tagli (presumo, ma non ne dubito). Però si può anche provare a dargli un’occhiata per vedere che “lavoro” è stato

25 Agosto 2007 13:33

Certo, consigliare L’esorcista in tv è come insultare William Friedkin e tutti coloro che hanno lavorato al film, visto che la versione che andrà in onda non sarà sicuramente la versione integrale ma avrà ulteriori tagli (presumo, ma non ne dubito). Però si può anche provare a dargli un’occhiata per vedere che “lavoro” è stato fatto sul povero film…

Non starò qui a ripetere perchè L’esorcista va visto a prescindere e perchè abbia segnato profondamente un genere (quanti film demoniaco-satanici sono usciti subito dopo? E quante parodie e omaggi?). Però è un film che ancora oggi riesce a fare il suo lavoro, sicuramente meno di ieri, ma resta efficace anche perchè trova la sua forza nella costruzione della storia e della suspense.

Friedkin non è un mestierante a caso, e la sceneggiatura di William Peter Blatty, dal suo stesso romanzo, è degna, e le cose che (mi) restano in testa del film sono, a caldo: il tema musicale di Mike Oldfield (Tubular Bells), il prologo e il cattivissimo finale, il viso bianchissimo del demonio stampato su uno sfondo nero e il suo viso che si vede per pochi secondi nella scena in casa con Ellen Burstyn, la bravura degli attori. E, su tutti, una Linda Blair terrificante (che tornerà nel sequel) che è entrata nella storia del cinema.
Stanotte, 01.50, Italia 1
Ma si continua…



Certo, consigliare L’aldilà… e tu vivrai nel terrore! in tv è come insultare Lucio Fulci e tutti coloro che hanno lavorato al film, visto che manco ci sarà il mitico prologo in color seppia (ultra-sadico ed ultra-cult). Però si può anche provare a dargli un’occhiata per vedere che “lavoro” è stato fatto sul povero film… Stesso incipit di prima, copia-incollato: il concetto anti-censura è lo stesso.

Tornando al film, resta uno dei migliori (se non il migliore) horror di Lucio Fulci, che forse può sembrare un film con una mancanza di logica enorme e senza trama: ma chi continua a ripeterlo ancora oggi, non si sa cosa abbia visto. Il regista più artigianale e indipendente dell’horror italiano anni ’80 sfida l’amico-rivale Argento, e non è un caso che nella scena della ragazza cieca uccisa dal cane (l’idea è presa da Suspiria) Fulci giochi molto di più col gore rispetto al collega, non lasci pace all’occhio dello spettatore e arrivi lì dove Argento non era voluto arrivare.

Ma L’Aldilà, più che con Suspiria, è da confrontare con Inferno, col quale ha in comune anche Veronica Lazar (la Mater Tenebrarum del film di Argento): claustrofobia, delitti su delitti, sadismo, artigianalità ed eleganza, grande cinema italiano, un finale in cui tutto esplode. Già, il finale, che è davvero superbo, e dà prova di una poetica che non puà lasciare indifferenti. Grandi sequenze e grande cattiveria, tra ragni antropofaghi e acido che scioglie la carne, una bellissima ambientazione e una colonna sonora mitica e da riscoprire. Assolutamente da rivalutare.
Stanotte, 03.50, Italia 1