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Hardcore! – Le recensioni Straniere e Italiane

Le critiche al film action in soggettiva

di carla
pubblicato 19 Aprile 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 12:26

Dopo l’uscita nelle nostre sale, ecco le recensioni Straniere e Italiane di Hardcore! (in originale “Hardcore Henry”) diretto da Ilya Naishuller e interpretato da Sharlto Copley, Haley Bennett, Tim Roth, Danila Kozlovsky, Cyrus Arnold, Ilya Naishuller, Will Stewart, Darya Charusha, Svetlana Ustinova. Attualmente su RottenTomatoes il film ha raggiunto il 51% di voti positivi.

Bruce Diones – New Yorker: Questo spettacolo in prima persona-ha lo scopo di mostrare cosa succede quando una GoPro è legata ad una serie di stuntmen mentre corrono con il loro repertorio di straordinarie mosse d’azione.

Amy Nicholson – MTV: è nauseante, due volte. Voto: C

Christy Lemire – ChristyLemire.com: è nauseante e causa mal di testa. Voto: 1.5 / 4

Joshua Rothkopf – Time Out: Se i film d’azione sono destinati ad essere sorprendenti, Hardocore! può con orgoglio prendere il suo posto tra i giganti. Ancora meglio, ti permette di stare con loro. Voto: 5/5

Rafer Guzman – Newsday: grande inventiva e grande divertimento. Voto: 3/4

Bruce Kirkland – Toronto Sun: un sacco di divertimento per gli appassionati. Voto: 3.5 / 5

Michael Ordona – San Francisco Chronicle: Se si può accettare la logica da video-game della storia e far fronte alla chinetosi, “Hardcore” è spesso esilarante. Voto: 2/4

Peter Howell – Toronto Star: il POV in prima persona diventa rapidamente vecchio e la storia perde vapore. Voto: 2/4

Tom Russo – Boston Globe: Quando l’azione è nitida è spettacolare. Altre volte, può essere faticosa. Voto: 2/4

Ignatiy Vishnevetsky – AV Club: non aspira ad elevarsi al di sopra del suo espediente. Voto: C

Francesco Alò – Il Messaggero: Oggettivamente, questo film in soggettiva è una vera e propria bomba.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Hardcore è, prima di tutto, un esperimento cinematografico. Con i pregi e difetti di una “prima volta”. Coraggioso ardito, azzardato. Tanto da farti uscire dalla sala con più dubbi che certezze.