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Fuga dal pianeta Terra: recensione in anteprima

Qualche divertente battuta e poco più in Fuga dal pianeta Terra, film d’animazione che si attarda su spunti e tematiche già ampiamente digerite, senza integrare alcunché di suo. Nemmeno sul fronte dell’intrattenimento

pubblicato 25 Aprile 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 12:10

Scorch Supernova è l’esploratore spaziale più celebre del pianeta Baab. Fuga dal pianeta Terra ha inizio proprio da una missione di recupero che vede Scorch in procinto di salvare alcuni neonati. Qui conosciamo il fratello Gary, vera anima di tutte le missioni, sebbene le gestisca da una postazione in remoto, solo… troppo nerd per riuscire a prendersene il giusto merito. Le cose cambiano quando il capo della BASA (la NASA di Baab) intercetta una richiesta di soccorso proveniente dal Pianeta Oscuro, così chiamato poiché ai limiti della galassia; il classico posto da dove nessuno è mai ritornato per poterlo raccontare.

Esatto, si tratta della Terra. In fondo asseconda un po’ lo spirito del tempo tale ribaltamento: non più la fuga da una pianeta alieno per tornare sulla Terra, bensì il contrario. A ‘sto giro gli alieni siamo noi. Un topos già abbastanza consolidato, è vero, quello dell’alieno come creatura pacifica, nella peggiore delle ipotesi disinteressato all’uomo; al contrario, quest’ultimo, unico nell’Universo ad essere capace di cattiverie indicibili. La differenza, in questo film di Cal Brunker, sta nella prospettiva, che stavolta passa totalmente dalla parte dell’alieno.

Al netto di qualche episodio umoristico ben congegnato, ciò che manca a Fuga dal Pianeta Terra è ben altro. Chi scrive trova poco ispirato lo stile e l’uso dei colori, soprattutto (ma non solo) in chiave visiva; quale che sia il significato di tutti quei colori sgargianti che riguardano Baab ed i suoi abitanti, si tratta di una policromia noiosa, alla quale peraltro si accompagna un character design stilisticamente povero, forse perché eccessivamente infantile. La qual cosa non è problema di per sé, purché ci s’intenda sul target, che, al contrario, non sembra rivolto a bambini sotto gli otto anni. Nessun giudizio di merito in tal senso, solo che non riesco ad apprezzare tale scelta, che peraltro risente di questa ahimè fastidiosa saturazione dei toni. In un film d’animazione conta anche questo.

Altro punto parzialmente disatteso sta nella componente avventurosa, che promette discretamente nelle prime sequenze, salvo poi svolgersi per lo più in interni. Un’ambientazione, perciò, che soffoca qualsivoglia premessa di stampo esplorativo; la “fuga” di cui al titolo si rifà perciò alla stagione dei vari film a tema carcerario, dove non c’è spazio per l’avventura in senso stretto, la stessa che un pubblico più giovane tende certamente ad apprezzare di più qualora si svolga in spazi aperti. Né il film aspira, chiaramente, a chissà quale complessità; un doppio binario che ne penalizza la resa, perché così non si riesce a trarre i giusti riferimenti né in chiave comica né in termini di mera esperienza.

Quanto al messaggio, in certi contesti quasi sempre significativo, vi è il monito a non confondere la gloria, o popolarità che di si voglia, con il reale valore. Oltre che incoraggiare all’uso del cervello quale serio rimedio ai soprusi e soperchierie del bulletto di turno. Un’opera perciò la cui morale è alla portata di un pubblico già imbevuto di certa retorica, non per forza fuorviante, il cui limite concreto rimane però nella sua capacità d’intrattenere. Qui Fuga dal pianeta Terra, al netto di quanto fino ad ora evidenziato, presta il fianco a limiti che non riguardano singoli elementi in esso contenuti bensì all’insieme.

Magari il concetto di viaggio non infiammava più di tanto come idea e quindi non costituiva la premura degli autori. Scelte. Da questa parte ci si limita a prendere però atto di uno sforzo alla cui base vi è un’ambizione scarsa a tal punto da informare pressoché ogni aspetto di un lavoro già visto e digerito. Peccato senza dubbio meno accettabile rispetto ad altre mancanze, portatore com’è di un lavoro la cui discreta computer grafica nulla può fare davanti ad uno stile così poco ispirato ed ad una scrittura piuttosto raffazzonata. C’è un motivo per cui Fuga dal pianeta Terra arriva da noi a distanza di tre anni dall’uscita americana.

[rating title=”Voto di Antonio” value=”4.5″ layout=”left”]

Fuga dal pianeta Terra (Escape From Planet Earth, USA, 2013) di Cal Brunker. Con Brendan Fraser, Rob Corddry, Ricky Gervais, Jonathan Morgan Heit, Jessica Alba, Sofía Vergara, Paul Scheer, Sarah Jessica Parker e James Gandolfini. Nelle nostre sale da giovedì 28 aprile.