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Ghostbusters di Paul Feig: Recensione in Anteprima

Un Ghoostbusters tutto al femminile. Le Acchiappafantasmi di Paul Feig sbarcano in sala.

pubblicato 18 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 09:46

Ci sono voluti quasi 30 anni di attesa, di script presentati e bocciati, riscritti e stracciati, di litigi più o meno pubblici tra Bill Murray e Dan Aykroyd, ma alla fine i Ghostbusters sono tornati. Anche se in ‘gonnella’. Onde evitare l’ennesimo reboot copia-e-incolla con vincente effetto ‘revival’ a traino (vedi Jurassic World e Star Wars VII, solo per citarne due), in casa Sony hanno sposato la coraggiosa e al tempo stesso rischiosa idea di un rilancio tutto al femminile dei Ghostbusters, con 4 donne chiamate a salvare New York da un’invasione ‘spettrale’. E chi chiamare per dirigere una simil impresa se non Paul Feig, Re della ‘new girl-comedy’ da lui fatta esplodere grazie a Le amiche della Sposa?

Ancor prima di uscire in sala fortemente criticato dai fan della saga originale diretta da Ivan Reitman, questo Ghostbusters ha il merito di aver ‘osato’ qualcosa di inedito dal punto di vista del ‘riavvio’ cinematografico, ribaltando i ‘generi’ e virando ancor più vistosamente verso l’aspetto ‘comedy’. Un rischio enorme per lo studios, visto l’amore incondizionato che milioni di fan riversano ancora oggi nei confronti del titolo originale, da molti considerato cult cinematografico numero uno degli anni ’80. Ma non avrebbe probabilmente avuto senso riproporre qualcosa di ‘identico’, vista l’evoluzione a cui è andata incontro la comicità su grande schermo in questi ultimi anni, con l’ovvia conseguenza di uno spaesamento che può prendere due sole strade: quella del ‘fastidio’, vista la palese diversità dalla versione del 1984, anche se abbondantemente omaggiata; e quella del divertimento duro e puro, figlio di un nuovo primo capitolo di una saga che ha provato a ‘reinventarsi’ dopo 3 decenni di sfiancanti isterismi produttivi.

Perso Harold Ramis nel 2014, sceneggiatore dei primi due capitoli e soprattutto mitico dott. Egon Spengler, Reitman ha abbandonato la presa su un 3° episodio da lui saggiamente affidato a Feig e a Kate Dippold, con tutti i protagonisti del primo Ghostbusters ovviamente degnamente omaggiati. Dall’inizialmente titubante Bill Murray al produttore esecutivo Dan Aykroyd, passando per Ernie Hudson, Annie Potts e Sigourney Weaver, il regista ha concesso piccoli camei a tutti, perdendo per strada solo Rick Moranis, contrario al reboot fino all’ultimo. Per Ramis, invece, spazio ad un busto celebrativo e non solo, vista la presenza in due scene del figlio, della figlia e della nipotina. A prendere il posto dei veri Acchiappafantasmi, come detto, quattro donne interpretate da Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones. Attrice feticcio di Feig la prima, anche la Wiig aveva già lavorato con il regista ne Le Amiche della Sposa, mentre la McKinnon e la Jones sono state entrambe pescate dalla ricca fucina di talenti del Saturday Night Live.

Al loro fianco, colpo di genio, Chris Hemsworth, insuperabile Thor per la Marvel e in questo caso segretario ‘bello’ ma senza cervello. Un uomo oggetto, un centralinista alla Janine Melnitz di 32 anni fa che non ne indovina una giusta, nascondendo dietro il proprio scultoreo fisico e il perfetto volto la propria spaventosa idiozia. Ad Hemsworth il plauso per essersi preso degnamente in giro, per una sceneggiatura che vede due amiche per la pelle, Erin Gilbert e Abby Yates, ritrovarsi dopo anni di lontananza a causa di un loro vecchio libro sul paranormale tornato d’attualità on line. Una passata macchia da cancellare per la Yates, stimata scienziata con cattedra in fisica dietro l’angolo che dovrà ricredersi dinanzi alla visione di un vero ‘spettro’. Perché un pazzo sta seminando in tutta New York curiosi macchinari in grado di aprire portali con il mondo dei morti, scatenando un tornado di apparizioni mai viste prima. E chi chiamerai, se non le Acchiappafantasmi?

Meno spazio alla parte ‘scientifica’ ed ‘action’, con porte spalancate ad un tipo di comicità per famiglie, mai volgare e davvero per tutti i gusti. Feig ha così costruito il suo Ghostbusters, evidentemente differente dal primo capitolo del 1984 ma non per questo censurabile. L’irripetibile film di Reitman era di fatto perfetto sotto tutti i punti di vista, partendo dai protagonisti per arrivare allo script, tanto dall’essere invecchiato straordinariamente bene. Ruoli forse troppo flebili per le 4 protagoniste, con la Wiig una spanna sopra tutte, la ‘scienziata’ McKinnon trionfante negli eccessi e la Jones piacevole sorpresa, mentre la McCarthy si tiene a bada provando ad indossare abiti differenti e per lei meno ‘esagerati’ del solito. A tratti demenziale e complessivamente ben amalgamato con gli effetti speciali, questo Ghostbusters guarda all’effetto nostalgia senza però cedere all’usato sicuro, provando a rilanciare il ‘fenomeno Acchiappafantasmi’ sfruttando l’inedito ‘girl-power’ di questi ultimi anni, con eroine action e applaudite comiche che fortunatamente spuntano sempre più come funghi tra apprezzamenti della critica e abboccamenti da parte del pubblico.

[rating title=”Voto di Federico” value=”6.5″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Antonio” value=”4″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Carla” value=”3″ layout=”left”]

Ghostbusters 3D (Usa, 2016, action, comedy) di Paul Feig; con Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon, Leslie Jones, Charles Dance, Michael K. Williams, Chris Hemsworth, Andy Garcia, Matt Walsh, Pat Kiernan, Dan Aykroyd, Bill Murray, Ernie Hudson, Annie Potts, Elizabeth Perkins, Michael Kenneth Williams – uscita giovedì 28 luglio 2016.