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Oceania: resoconto del panel Disney al Comic-Con 2016

Il film d’animazione “Oceania” della Disney fa tappa al Comic-Con 2016 con i registi Ron Clements e John Musker.

pubblicato 23 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 08:42

 

Moana è la protagonista del nuovo film d’animazione Oceania. La nuova principessa Disney è una coraggiosa adolescente polinesiana che intraprende un’audace missione per salvare il suo popolo. Il suo viaggio, un’avventura musicale radicata nella mitologia polinesiana e nella cultura delle isole del Pacifico, la porterà attraverso l’oceano dove farà amicizia con un semidio, salverà il mondo e soprattutto ritroverà le sue radici.

Ron Clements e John Musker, registi Disney che hanno lavorato ad alcuni classici del cosiddetto “Rinascimento Disney”, da Aladdin a La Sirenetta fino a La principessa e il ranocchio, hanno fatta tappa al Comic-Con per condividere qualche anticipazione su Oceania. I registi erano accompagnati dallo sceneggiatore Jared Bush (Zootropolis), il produttore Osnat Shurer (corti Pixar), il co-responsabile dell’animazione Amy Lawson Smeed (Frozen) e la graziosa Auli’i Cravalho che ha prestato la voce a Moana.

A seguire i punti salienti del panel Disney.

  • Oceania presenta un cambiamento rispetto alla maggior parte degli altri film con principesse Disney, non c’è nessuna storia d’amore in Oceania. L’attenzione è invece puntata sul viaggio dell’eroina Moana, un viaggio di responsabilizzazione e di scoperta di sé, che farà di lei un’eroina straordinaria per le giovani ragazze che impareranno ad ascoltare e valorizzare la loro voce interiore. La doppiatrice di Moana, l’esordiente Cravalho, la descrive sia come emancipata che potente, una ragazza che parte per cercare se stessa, come qualsiasi adolescente là fuori sta cercando di fare.
  • La musica di Moana sorprenderà poiché frutto di una collaborazione tra artisti brillanti come Lin-Manuel Miranda (il musical Hamilton), il chitarrista di “world music” Opetaia Foa’i e Mark Mancina (Il Re Leone).
  • Musker e Clements hanno iniziato lo sviluppo circa cinque anni fa, dopo aver letto della mitologia polinesiana restando incuriositi dall’onnipresente semidio Maui. Quando hanno presentato le loro prime idee alla Disney Animation e al direttore creativo John Lasseter (Toy Story), lui ha detto loro che potevano fare meglio e li ha spediti in un viaggio di ricerca per immergersi nelle culture di cui volevano scrivere. Così i due registi hanno visitato Fiji, Samoa e Tahiti, parlato con tutti quelli che potevano trovare, dagli abitanti dei villaggi agli antropologi. L’esperienza li ha portati ad una comprensione più profonda e in prospettiva delle isole del Pacifico e della loro storia così da instillare meglio quei valori quei valori in Oceania.
  • La cosa più preziosa per Clements è stata lo scavare in quello che è il modo di vivere su un’isola e come questo influenzi il tuo punto di vista del mondo. C’era un sentimento comune tra coloro che hanno parlato di avere relazioni profonde con l’oceano, quindi la creazione di un oceano antropomorfo al pari di un personaggio è stata fondamentale nel film.
  • Hanno imparato a conoscere l’antica abilità di navigazione polinesiana, viaggi stupefacenti condotti interamente senza l’aiuto della stelle per circa mille anni, poi c’è stata una “lunga pausa” della migrazione polinesiana, ancora non definitivamente spiegata dagli storici. Questo ha veramente modellato la storia che volevano raccontare con Oceania, diventando artefici di una propria teoria su come quelle migrazioni potrebbero essere iniziate di nuovo. Clemens ha spiegato: “E se ci fosse stata una persona in particolare che è stata determinante affinché le cose ripartissero?”.
  • Anche la frase “Conosci la tua montagna”, un principio fortemente sentito dalle persone con cui hanno parlato, ha contribuito all’essenza della storia di Oceania. Domina chi comprende il proprio passato e i propri antenati al fine di capire se stessi. Se non sai da dove vieni, allora non sai chi sei. Questo concetto costituisce la base emozionale del viaggio di Moana nel film.
  • I tatuaggi intricati di Maui sono una parte centrale del suo personaggio. Un tatuaggio in particolare, una piccola figura sul petto soprannominata Mini Maui, che rappresenta la sua coscienza e come tale diventa una sorta di zelante e fastidioso “grillo parlante”. Il tatuaggio ha richiesto animazione 2D su uno scenario in 3D, un compito difficile da realizzare con efficacia, quindi la Disney ha portato a bordo il  migliore, l’illustre Eric Goldberg (Aladdin, Hercules, la principessa e il ranocchio). Secondo Smeed gli animatori chiedevano di essere assegnati alle scene Mini Maui così da avere modo di lavorare con Goldberg.
  • A parte i tatuaggi, il torso nudo di Maui ha rappresentato una sfida unica, non spesso trattato in film Disney. Senza vestiti a nascondere la sua anatomia, la muscolatura dettagliata doveva essere animata insieme a tutti i suoi movimenti.
  • La varietà di personaggi “elementali” ha fornito un’altra interessante assortimento di sfide per l’animazione, che ha portato alla costante collaborazione con il dipartimento degli effetti. Il cattivo è un mostro di lava rappresentato in un crescendo di vortici di oscurità, mentre l’oceano è di per sé un personaggio centrale, che richiede l’animazione dell’acqua stessa per evocare una serie di sentimenti.
  • Bush non è stato il primo scrittore in tutto lo sviluppo di Oceania. E’ salito a bordo un anno fa, quando il film era stato già creato con 700 bozze già scritte. Bush ha elogiato processo di collaborazione iterativo della Disney, che incoraggia i creatori spingendoli a rielaborare il loro lavoro fino a quando la storia non raggiunge la perfezione.
  • Tutti adorano Cravalho, che sembra essere la vera incarnazione del suo carattere, vivace e audace. Il suo essere arguta e birichina ha veramente portato Moana alla vita. La  stessa Cravalho era chiaramente entusiasta di essere presente e soprattutto nel raccontare il suo primo viaggio a Disneyland di soli pochi mesi fa, dove ha avuto un esplosione di gioia incontrando tutte le principesse Disney.
  • Tala, la nonna di Moana, introduce il film in una splendida sequenza che ricorda l’apertura di Hercules. Lei spiega come sono diventati un popolo di navigatori, come hanno esplorato il mondo, fino a quando il dio Maui ha rubato una sorta di gioiello conosciuto come il “Cuore di Tahiti”, che ha portato ad una oscurità che tutto consuma. Lei più di chiunque altro sente la perdita di ciò che la loro gente un tempo rappresentava e guarda a Moana come tramite per realizzare un’antica profezia, riportandoli ai navigatori che erano una volta.
  • Pua, l’animale amico di Moana, è un maialino veramente adorabile. Un video di lui che rimbalza e rotola ha conquistato il pubblico presente, con Bush che per scherzo ha commentato: “la parte più triste del film è quando viene mangiato”.
  • Il gallo Hei Hei, un altro dei compagni di Moana, era stato originariamente concepito come un bastardo totale, una sorta di cane da guardia dal padre di Moana. Qualcosa circa questo personaggio antagonistico non funzionava così hanno finito per cambiare una piccola cosa che ha fatto la differenza: hanno fatto Hei Hei molto, molto stupido.
  • Dal giorno in cui Shurer ha iniziato a lavorare al film voleva vedere Dwayne Johnson interpretare Maui. E’ il ruolo perfetto per lui: lui è mezzo samoano e profondamente legato a quella cultura, ha grandi tempi comici e Shurer aggiunge con un sorriso: “Ed è anche un po’ semidio”.

 

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Fonte: Collider