Home Festival di Venezia Incontro con Peter Greenaway

Incontro con Peter Greenaway

Sono davanti ad uno dei Maestri dell’arte cinematografica. Qui a Venezia per presentare il suo film in concorso Nightwatching, Greenaway entra in sala accolto con lo stesso calore con cui sono stati accolti gli altri Maestri presenti quest’anno a Venezia. Nightwatching (sinossi) Nel 1642 il celebre e ricco pittore olandese Rembrandt accetta con riluttanza di

8 Settembre 2007 17:05



Sono davanti ad uno dei Maestri dell’arte cinematografica. Qui a Venezia per presentare il suo film in concorso Nightwatching, Greenaway entra in sala accolto con lo stesso calore con cui sono stati accolti gli altri Maestri presenti quest’anno a Venezia.

Nightwatching (sinossi)
Nel 1642 il celebre e ricco pittore olandese Rembrandt accetta con riluttanza di dipingere la Milizia civica di Amsterdam in un ritratto di gruppo, conosciuto in seguito come La ronda di notte. Mentre lavora al dipinto scopre che gli ufficiali della Milizia, per lo più comuni cittadini e mercanti che giocano a fare i soldati dopo la fine della guerra con la Spagna, stanno cospirando e tramando, per fini di lucro, nella città più ricca d’Europa. Il pittore scopre un assassinio e la sua fortuna cambia. La moglie Saskia muore. Rembrandt sfida i suoi committenti con il quadro J’accuse, un vero e proprio atto di accusa su tela contro il tradimento della Milizia. I cospiratori negano le accuse pubblicamente e in segreto mettono in atto un piano per vendicarsi di lui, screditandolo. (…) La ronda di notte, eccezionale per quanto riguarda i giochi di luce, è il quadro di Rembrandt più celebrato, nonostante la campagna propagandistica attuata con successo dai detrattori del pittore. Solo ora, però, si è scoperta la reale importanza del dipinto che se da una parte ha contribuito a consolidare la reputazione di Rembrandt come il pittore forse più celebrato di tutti i tempi in Europa, dall’altra ha creato le circostanze che determinarono la sua rovina sociale e finanziaria.

Perché ha scelto di raccontare la storia di “La ronda di notte” di Rembrandt ?
Io sono venuto a conoscenza del mondo dell’arte perché ho una formazione in quanto pittore… infatti mi sto ancora chiedendo come mai sia diventato un cineasta. Rembrandt non è uno dei miei pittori preferiti, anzi ho con lui un rapporto di odio/amore. “La ronda di notte” è il quarto dipinto più famoso al mondo, dopo tre italiani: “La Gioconda” e “L’ultima cena” di Leonardo, la “Cappella Sistina” (considerata nel suo insieme come quadro) di Michelangelo. E’ un quadro profondamente radicato nella tradizione e molto studiato: si dice che al suo interno siano nascosti ben 51 misteri e sono secoli che i critici cercano di scoprirli. La figura di Rembrandt è poi molto affascinante, a solo 23 anni era famoso e ricchissimo, una sorta di Bill Gates e Mick Jagger. Era molto alla moda e conteso da molti. Dopo aver dipinto “La ronda di notte” inizia il suo declino e a distanza di pochi anni era praticamente a pezzi. Probabilmente Rembrandt è uno dei pittori più importanti, non è misogino, è figurativo e non dà giudizi. E’ un artista che vale la pena di esaminare.

Quali sono i suoi pittori preferiti?
Io sono affascinato dai pittori olandesi della prima metà del ‘600, in particolare Vermeer. Rembrandt e Vermeer, insieme a Caravaggio e Velásquez sono i primi cineasti della storia: loro hanno scoperto il potere delle luci molto prima dei fratelli Lumière

Signor Freeman, visti i suoi lavori precedenti, secondo lei è stato scelto da Greenway per dare al personaggio una vena anche comica?
Sono rimasto molto stupito quando Peter mi ha contattato per questo ruolo. Ho dato al personaggio quel senso dell’umorismo necessario per renderlo un uomo comune: Rembrandt doveva apparire come un uomo comune, bisognava dargli un aspetto tridimensionale, non doveva essere raffigurato come un dio.

Nella sua cinematografia l’uso delle luci è molto importante. Come si sviluppa il suo lavoro con il direttore della fotografia?
Ho una equipe di lavoro con cui collaboro da molti anni, non solo il direttore della fotografia, ma anche i musicisti (la musica è molto importante nel mio cinema), i cameraman: loro mi conoscono molto bene e sanno esattamente cosa voglio e come si devono muovere. Ho anche un produttore che mi permette di realizzare i film che voglio.

Considera questo suo lavoro più rivolto al grande pubblico rispetto ai suoi precedenti?
In realtà ho sempre avuto il desiderio di fare film mainstream… certo è difficile essere capace di farmi capire da tutti.

Festival di Venezia