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Severance: recensione in anteprima

Severance – Tagli al personale (Severance, Germania / Gran Bretagna, 2006) di Christopher Smith; con Andy Nyman, Tim McInnerny, Laura Harris, Levente Törköly, Toby Stephens, Claudie Blakley.Ma guarda cosa ti tira fuori di punto in bianco il regista di Creep! Mettiamo le cose in chiaro: Creep era stato definito dalla critica un’assoluta schifezza, mentre aveva

17 Settembre 2007 12:59

Severance – Tagli al personale (Severance, Germania / Gran Bretagna, 2006) di Christopher Smith; con Andy Nyman, Tim McInnerny, Laura Harris, Levente Törköly, Toby Stephens, Claudie Blakley.

Ma guarda cosa ti tira fuori di punto in bianco il regista di Creep! Mettiamo le cose in chiaro: Creep era stato definito dalla critica un’assoluta schifezza, mentre aveva qualche carta da giocarsi. Dopotutto era un thriller breve che, almeno all’inizio, sapeva ben giocare con l’ambientazione claustrofobica della metropolitana e, dal momento in cui usciva fuori il killer-mostro sinceramente un po’ ridicolo, ti sparava un po’ di sano gore per rimediare all’inevitabile stanchezza del racconto. In ogni caso, Christopher Smith non si era creato una grande fama.

Ed è a questo punto, due anni dopo, che esce questo Severance. La pubblicità le spara grosse: il film dovrebbe essere più divertente de L’alba dei morti dementi e più teso di The Descent, ma è anche un film rivolto a chi ha amato il mix di horror e umorismo di Un lupo mannaro americano a Londra. Ma, per una volta, diamo atto alla distribuzione di aver indovinato il modo più giusto per vendere il film al pubblico, non facendolo passare per un puro horror. Non è così infatti, ma è una commedia con spunti molto british per quanto riguarda l’umorismo; e la cosa interessante è che ha il coraggio di abbondare col sangue, tra decapitazioni e mutilazioni.

Severance è un simpatico delirio che fa ridere e diverte, ma che sa anche stupire. Tra l’altro, soprattutto nell’ultima parte, è capace di creare una tensione abbastanza notevole che spesso neanche si trova negli horroretti che abbiamo sopportato lungo questa estate priva di veri brividi. Smith non gira affatto male, e gli attori si rivelano simpatici, ironici e capaci di affrontare con professionalità sia le parti brillanti che le parti horror. Decisamente simpatico e onesto, e più vicino a L’alba dei morti dementi che ad un Maial Zombie qualunque.

Voto Gabriele: 7