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Il buio nell’Anima: Recensione in Anteprima

Il buio nell’Anima (The Brave One, Usa, 2007) di Neil Jordan; con Jodie Foster, Terrence Howard, Naveen Andrews, Nicky Katt, Mary SteenburgenErica Bain vive e lavora a New York. Città che ama e che racconta quotidianamente, condividendo suoni e pensieri con il proprio pubblico, in un appuntamento radiofonico del programma “Street Walk“. Finito il lavoro

26 Settembre 2007 08:00

Il buio nell’Anima (The Brave One, Usa, 2007) di Neil Jordan; con Jodie Foster, Terrence Howard, Naveen Andrews, Nicky Katt, Mary Steenburgen

Erica Bain vive e lavora a New York.
Città che ama e che racconta quotidianamente, condividendo suoni e pensieri con il proprio pubblico, in un appuntamento radiofonico del programma “Street Walk“.
Finito il lavoro Erica ha un solo pensiero in testa: tornare a casa dal proprio amato, David Kirmani.

I sue si stanno per sposare, sono il ritratto della felicità, fino a quando una tragica sera, a Central Park, tre balordi li aggrediscono e li picchiano a sangue.
Erica finisce in coma. David muore.
Al suo risveglio la vita sarà completamente diversa da com’era prima, New York non sarà più la stessa, un altro uomo entrerà nella sua vita, e al posto dell’amore un altro sentimento si farà strada nel suo cuore, quello della vendetta…


Dopo lo splendido Breakfast on Pluto torna Neil Jordan con questo thriller dell’anima con protagonista un giustiziere della notte al femminile, Jodie Foster.
Jordan ci disegna un’america rancorosa, impaurita, “assassina nella sua assenza”, una New York etichettata come città più sicura degli states, ma in realtà ricca d’odio, di scarsa fiducia nella giustizia, di pericoli ad ogni angolo delle strade.
Una coppia felice, innamorata, pronta a sposarsi vede distrutta la propria esistenza da tre delinquenti qualsiasi.
La metà che sopravvive cerca di seguire la sottile linea della giustizia, ma vedendo questa totalmente inefficente decide di fare tutta da sola, di prendere la situazione in mano, di oltrepassare quella linea, di intraprendere una strada buia e senza via d’uscita,quella dell’illegalità.
Il rancore, la voglia di vendetta, il senso d’impotenza che si vuole eliminare, la rabbia, sono li a montarti dentro, a premerti nel petto, pronti ad uscire con fragore, attraverso la canna di una pistola.
Jodie Foster lo capisce, si ritrova in un vicolo cieco.
O segue la burocratica strada della legalità o quella del “fai da te”, aiutata dalla solita arma comprata illegalmente capace di darti forza, sicurezza, intraprendenza, sensazione di potere.
Dopo l’aggressione Erica vede la propria città con occhi completamente differenti.
Prima ogni angolo era splendido, era poesia, ora in ogni angolo si cela un balordo pronto a far del male a qualcuno.
Serve qualcuno che faccia pulizia, che cancelli questa feccia dalla faccia della terra, visto che la Giustizia, quella legale, ufficiale, non ci pensa.
Così ci pensa lei, Erica.
Semplicemente impeccabile la regia di Neil Jordan, capace di dare ad ogni inquadratura un sublime tocco di classe, avvolgente, straniante e al tempo stesso incalzante, come al solito brava, ma eccessivamente mascolina, Jodie Foster, la pellicola inizia fortissimo, con la vetta dell’aggressione girata magistralmente da Jordan, per poi perdersi leggermente nella parte centrale, causa una certa ripetitività degli eventi.
Dubbi anche sulle cause che portano Erica ad alimentare il “vuoto della propria anima”, vuoto lasciato dal senso di Giustiza andato oramai perduto, eccessivamente rapide e per questo poco credibili.
Una maggiore introspezione psicologica, qualche fattore scatenante in più e qualche “azione vendicativa” in meno avrebbero probabilmente giovato alla pellicola stessa.
Ottimo tutto il cast di contorno, il film finisce, senza osare quando poteva farlo, vedi Seven di Fincher, quasi con il giustificare la giustizia “fai da te”, quella in cui si crede di essere nella ragione di fronte ad un atto criminoso e irripetibile, da vendicare con la stessa arma, quella che si crede “giusta”.
In una società come quella di oggi dove male e bene convivono abitualmente, dove immagini di morte, ingiustizia, violenza e terrore dominano quotidiani e telegiornali, dove chiunque ha l’opportunità di trasformarsi in giustiziere della notte, con una semplice pistola acquistata abusivamente, Jordan dipinge un affresco contemporaneo, attuale e per questo terribilmente inquietante, capace di trasformare un’innamorata, felice e gioiosa ragazza, in una macchina di morte assetata di giustizia, in una donna piena d’odio, d’astio, di rancore in una Lady Vendetta dei giorni nostri.

Voto Federico: 6,5
Voto Gabriele: 4