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The Ring 3: Recensione in Anteprima

“The Ring 3” scopri la trama il trailer e i commenti; c’è un filmato nel filmato assolutamente inedito tutto da decifrare. Prima dello scadere dei 7 giorni.

pubblicato 15 Marzo 2017 aggiornato 30 Luglio 2020 01:01

Scelta rischiosa, quella intrapresa dalla Paramount con The Ring 3. Riportare in vita Samara 12 anni dopo la seconda e deludente ultima volta, resasi necessaria dopo il boom del remake targato Gore Verbinski, è stato un azzardo, affidato ad un 43enne spagnolo ai più sconosciuto. F. Javier Gutierrez, a lungo ancorato al remake de Il Corvo, poi abbandonato. Un terzo capitolo, questo Rings, che occhieggia più al reboot/remake che al sequel, con un cast nuovo di zecca e il solito filmato che uccide 7 giorni dopo la sua visione.

Dal 2002 ad oggi, è evidente, anche la tecnologia è cambiata, con i vhs di un tempo ormai pezzi d’antiquariato da accatastare tra i mercatini dell’usato. Ed è proprio da queste bancarelle che The Ring 3 prende forma, dopo un iniziale incidente aereo che fa tornare la demoniaca bimba dai capelli lunghi e bagnati a mietere vittime. Un professore universitario scova un vecchio videoregistratore, ceduto dalla famiglia di un ragazzo morto nell’incidente aereo sopra menzionato, lo acquista e con enorme sorpresa trova una videocassetta al suo interno. ‘Guardami‘, lo esorta l’etichetta. Il professore non se lo fa ripetere due volte e il resto è storia, con l’immancabile telefonata che lo avvisa. Sette giorni. Eppure il tempo passa e l’uomo sopravvive, perché così intelligente da scoprire il trucchetto della ‘copia’ salvifica, a tal punto da istituire un corso per carpire i segreti di quel filmato e della sua protagonista.

Convinto che il vhs sia una sorta di porta verso l’aldilà, l’uomo coinvolge i suoi studenti in una vera e propria catena umana di ‘spettatori’, in modo da poterne studiare le reazioni, settimana dopo settimana. Tra questi spicca il biondo Holt, felicemente fidanzato con Skye, rimasta a casa e in attesa di rivederlo dopo settimane di lontananza. Peccato che l’annunciato appuntamento diventi una corsa a tappe contro il tempo, perché i 7 giorni di Holt stanno per scadere e la morte è alle porte, con la povera Skye, abbagliata dalle visioni, costretta al sacrificio e alla ricerca di una terrificante verità.

Il film nel film. Questa l’idea pseudo ‘originale’ partorita dalle menti di David Loucka, Jacob Estes e Akiva Goldsman, sceneggiatori di Rings. Oltre al celebre filmato che tutti noi abbiamo imparato a conoscere, infatti, in The Ring 3 prende vita un nuovo spaventoso video, che dal nulla diventa realtà grazie all’eletta Skye. Un file completamente inedito, che semina nuovi indizi e misteri, a cui i due protagonisti Matilda Anna Ingrid Lutz ed Alex Roe dovranno dar risposta. Un impianto di scrittura assolutamente identico a quanto visto nel 2002, ma con meno forza visiva e molte più incongruenze di sceneggiatura. Gutierrez riprende le redini del passato di Samara, già svelato e abbondantemente incrociato nei precedenti due capitoli, per poi ampliarlo a stagioni ancor più lontane, lasciando tutti i suoi personaggi in balia di caratterizzazioni prive di contenuto e interesse.

Cupo e piovoso, Rings procede insensatamente verso soluzioni improvvise, solo nel finale ‘motivate’ da una verità che nelle intenzioni dei produttori avrebbe dovuto garantire nuova linfa vitale al franchise (ma gli incassi hanno deluso). Trovata spiazzante, e perché no forse persino riuscita, se non fosse per le quasi due ore precedenti che si trascinano tra continui deja-vu e forzati step di scrittura. Bella e poco altro l’italianissima protagonista Matilda Lutz, lo scorso anno vista ne L’estate addosso di Gabriele Muccino, mentre tanto Vincent D’Onofrio, qui cieco alla Daredevil, quanto Johnny Galecki, pazzo professore che scatena la nuova furia assassina del demone, si ritrovano ingabbiati all’interno di due stereotipi di genere privi di reale attrattiva.

Con Ring 0: Birthday, terzo capitolo del franchise originale, i giapponesi avevano intrapreso la strada del prequel, qui cavalcata a spizzichi e bocconi da una Paramount incapace di trovare una precisa direzione. Perché The Ring 3 è prequel, sequel, reboot e al tempo stesso remake. Un calderone di opzioni mal amalgamate rese digeribili da una messa in scena funzionale al racconto ma raramente spaventosa, spesso poco credibile e alla lunga tediosa. Perché già vista e in parte raccontata.

[rating title=”Voto di Federico” value=”4.5″ layout=”left”]
The Ring 3 (Rings, Usa, 2017, horror) di F. Javier Gutierrez; con Matilda Anna Ingrid Lutz, Alex Roe, Johnny Galecki, Vincent D’Onofrio, Aimee Teegarden, Bonnie Morgan, Chuck David Willis – uscita giovedì 16 marzo 2017.