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Da “Uomini che odiano le donne” a “L’uomo di neve”: il Noir Nordico al cinema

Il noir nordico torna sugli schermi italiani con l’uscita del thriller “L’uomo di neve” nei cinema il 12 ottobre con Universal Pictures.

pubblicato 6 Ottobre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 01:33

 

Jo Nesbo è uno degli scrittori più amati e popolari di quello che viene definito “Noir Nordico” o “Noir Scandinavo”, e da un suo romanzo “The Snowman” è stato adattato il thriller L’uomo di neve che Universal Pictures porta nei cinema italiani il 12 ottobre.

Il cosiddetto “Noir Nordico” è un genere che comprende letteratura poliziesca di autori scandinavi caratterizzata tipicamente da uno stile di scrittura di stampo realistico, diretto e privo di metafore.

Il clima rigido e il suggestivo paesaggio scandinavo ben si prestano come scenari ideali in cui raccontare di omicidi misteriosi e intricate indagini, diventando al contempo specchio dei tormentati personaggi coinvolti in trame dagli inquietanti e scioccanti risvolti. Questo peculiare genere letterario / cinematografico / televisivo è riconducibile al cosiddetto “giallo” e incorpora all’interno delle trame tematiche sociali sempre molto attuali come misoginia, xenofobia e ineguaglianza sociale.

Il “Noir Nordico” può trovare due solidi punti di riferimento nella Trilogia Millennium di Stieg Larsson (1954-2004), trasposta al cinema e nella serie di Henning Mankell (1948-2015) incentrata sul detective Kurt Wallander, che ha trovato invece la sua dimensione ideale sul piccolo schermo in serie, miniserie e film per la tv.

 

 

Trilogia Millennium (2009-2010)

Se Stephen King è il re della letteratura horror, Stieg Larsson può considerarsi il re del giallo nordico. Con la trilogia “Millennium” lo scrittore ha venduto oltre 10 milioni di copie nel mondo e lanciato il thriller scandinavo nelle librerie e al cinema.

 

– Uomini che odiano le donne di Niels Arden Oplev (2009)

 

Quarant’anni fa Harriet Vanger è scomparsa da una riunione di famiglia sull’isola
abitata dal potente clan dei Vanger, che ne sono anche i proprietari. Benché il corpo della donna non sia mai stato ritrovato, lo zio è convinto che sia stata assassinata e che l’autore del delitto sia un membro della sua stessa famiglia, una famiglia disfunzionale ma i cui membri sono legati da vincoli molto stretti. Per indagare sull’accaduto, lo zio assume il giornalista economico in crisi Mikael Blomkvist (Michael Nyqvist) e la tormentata hacker tatuata Lisbeth Salander (Noomi Rapace). Dopo aver collegato la scomparsa di Harriet a una serie di grotteschi delitti avvenuti una quarantina d’anni prima, i due investigatori cominciano a dipanare una storia familiare oscura e sconvolgente. Ma i Vanger sono gelosi dei loro segreti, e Blomkvist e Salander scopriranno di cosa siano capaci per difenderli.

  • Uomini che odiano le donne è stato il libro più venduto in Europa nel
    2008 e in Italia ha raggiunto le 650.000 copie.
  • Stieg Larsson (1954-2004) è stato giornalista e direttore responsabile della rivista svedese antirazzista Expo. In precedenza aveva lavorato vent’anni all’agenzia di stampa svedese TT (Tidningarnas telegrambyrå). E’ stato inoltre uno dei maggiori esperti mondiali di organizzazioni antidemocratiche estremiste di destra e neo-naziste.
  • Uomini che odiano le donne è stato visto da oltre 7 milioni di spettatori, dei quali 2 milioni e 800mila nei paesi nordici, un milione e 200mila in Francia e un milione e 500mila in Spagna. In termini di incassi, nel 2009 Uomini che odiano le donne è stato il terzo film di maggiore successo non in lingua inglese nel mondo. La pellicola è stata venduta in oltre 30 paesi.
  • Il 20 dicembre 2011 è uscito il remake hollywoodiano diretto da David Fincher Millennium – Uomini che odiano le donne, con Rooney Mara nel ruolo di Lisbeth Salander e Daniel Craig in quello di Mikael Blomkvist.

– La ragazza che giocava con il fuoco di Daniel Alfredson (2009)

 

Due giornalisti della rivista “Millenium” vengono brutalmente assassinati proprio quando stanno per pubblicare clamorose rivelazioni sul mercato del sesso in Svezia. E sull’arma del delitto ci sono le impronte di Lisbeth Salander (Noomi Rapace), una ragazza che ha alle spalle una storia di comportamenti violenti, considerata pericolosa. Ora Lisbeth è ricercata. Ma sembra che nessuno riesca a trovarla. Intanto, il direttore della rivista, Mikael Blomqvist (Michael Nyqvist), non crede a quello che dicono i notiziari: conoscendo Lisbeth, sa che diventa violenta quando ha paura, e cerca in tutti i modi di arrivare a lei prima della polizia. Mentre indaga per ricomporre la trama di un complicato puzzle, Blomqvist si trova a fare i conti con alcuni spietati criminali, tra cui lo spaventoso “gigante biondo” armato di motosega, un omone che non sente il dolore fisico. Nel corso delle sue indagini, Blomqvist scopre anche alcuni tragici e dolorosi eventi della vita di Lisbeth: internata in un istituto psichiatrico a 12 anni e dichiarata incapace a 18, la giovane è il prodotto di un sistema ingiusto e corrotto. Ma più che una vittima impotente, Lisbeth è l’angelo vendicatore che si abbatte su chi le ha fatto del male con una collera terrificante nella sua intensità, ma prodigiosa nei risultati.

  • La ragazza che giocava con il fuoco ha venduto 600 mila copie (11 edizioni).
    Il regista Daniel Alfredson è il fratello di Tomas Alfredson, regista di Lasciami entrare (2008), La talpa (2011) e L’uomo di neve (2017) thriller basato sull’omonimo romanzo di Jo Nesbo in uscita nei cinema italiani il 12 ottobre con Universal Pictures.
  • Nel film il ruolo di Ronald Niederman è interpretato da Micke Spreitz che ha ottenuto la parte dopo che la scelta originale dei realizzatori, l’attore Dolph Lundgren, ha rifiutato il ruolo. Se Lundgren avesse preso parte al film sarebbe stato il suo primo ruolo in una produzione del suo paese natale, la Svezia.

– La regina dei castelli di carta di Daniel Alfredson (2010)

 

Il ritmo si fa ancora più serrato in quest’ultima parte della saga, che inizia dove finiva “La ragazza che giocava col fuoco”. Sepolta viva, Lisbeth Salander è scampata alla morte, ma i suoi problemi non sono ancora finiti. Viene accusata di triplo omicidio e qualcuno molto in alto trama per metterla a tacere una volta per sempre. Nel frattempo, scavando nell’oscuro passato di Salander, Mikael Blomkvist troverà la pista giusta da seguire.

  • Stieg Larsson è stato il secondo autore più venduto nel mondo nel 2008 (al
    primo posto Khaled Hosseini, autore di “Il cacciatore di aquiloni”).
  • Il dott. Anders Jonasson originariamente si chiamava Anders Jakobsson in omaggio ad un vero medico e amico stretto di Stieg Larsson. Il vero Jakobsson tuttavia ha criticato il padre e il fratello di Stieg Larsson per aver negato alla compagna di Larsson, Eva Gabrielsson, una parte dei diritti letterari. Come rappresaglia gli eredi di Larsson hanno cambiato il nome del personaggio.
  • Sei mesi prima delle riprese, Noomi Rapace ha iniziato la fase di allenamento apprendendo diversi tipi di tecniche di boxe. Questo tipo di allenamento non era legato a scene di combattimento di Lisbeth Salander nel film, ma era stato concepito per rendere il corpo dell’attrice più mascolino e il suo aspetto più androgino. La Rapace ha inoltre lavorato con un dietologo per perdere più peso possibile, ha indossato piercing multipli e imparato a guidare una moto, conseguendo la patente proprio mentre cominciavano le riprese.

L’uomo di neve (2017)

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Il 12 ottobre Universal Pictures porta nei cinema italiani L’uomo di neve, secondo romanzo thriller dello scrittore norvegese Joe Nesbo adattato per il grande schermo dopo Headhunters (2011).

L’uomo di neve fa parte della serie di romanzi che Jo Nesbo ha dedicato al detective Harry Hole interpretato nel film da Michael Fassebender. Personaggio di culto già dopo il primo libro (“Il Pipistrello”), Hole è protagonista di 11 romanzi ed è un vero e proprio antieroe. Poliziotto dai metodi poco ortodossi e con un debole per l’alcol, Hole tra i suoi “crediti” può vantare un corso speciale all’FBI che lo ha reso uno specialista in serial-killer. Inoltre ama la musica in maniera trasversale dai Sex Pistols a Duke Ellington fino a Neil Young e Slipknot, mentre per quanto riguarda il cinema, il suo film preferito di tutti i tempi è La Conversazione di Coppola e considera il fantascientifico Starship Troopers un capolavoro.

La trama de “L’uomo di neve” segue un detective (Michael Fassbender) che inizia a indagare sulla sparizione di una donna alla caduta della prima neve di inverno, temendo che possa essere opera di un serial killer a piede libero e tornato in azione. Con l’aiuto di una brillante recluta (Rebecca Ferguson), il poliziotto riesce a ricollegare altri casi non risolti da decenni e si impegna ad evitare un nuovo dramma prima della prossima nevicata.

  • Inizialmente l’adattamento cinematografico del romanzo di Nesbø doveva essere diretto da Martin Scorsese, ma la regia è stata poi affidata allo svedese Tomas Alfredson con Scorsese rimasto a bordo come produttore esecutivo.
    I libri di Joe Nesbo sono pubblicati in 50 lingue e hanno venduto oltre 33 milioni di copie in tutto il mondo.
  • Prima di diventare uno scrittore di “crime” Nesbo ha tentato la carriera di calciatore professionista, ma il suo sogno si è infranto quando a diciotto anni si è lesionato i legamenti del ginocchio. Dopo tre anni di servizio militare, Nesbo ha studiato economia e lavorato come giornalista free-lance e broker in borsa. Lo scrittore è anche cantante, compositore e chitarrista della band “Di Derre”. Il suo primo romanzo “Il Pipistrello” è stato pubblicato nel 1997.

 

Insomnia (1997 – 2002)

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In origine c’era il thriller a tinte horror norvegese del 1997 Insomnia diretto da Erik Skjoldbjærg e interpretato da Stellan Skarsgård, Maria Mathiesen e Sverre Anker Ousdal. Nel 2002 Christopher Nolan dirige un remake americano mantenendo il titolo originale, ma spostando l’azione dalla Norvegia in Alaska e contrapponendo un intenso Al Pacino ad un ambiguo Robin Williams che in questo film si cimenta ancora una volta con un ruolo al negativo, dopo la parte di Seymour “Sy” Parrish in One Hour Photo.

Inviato dalla città per indagare sull’assassinio di una ragazza adolescente in una piccola città dell’Alaska, il detective della polizia Will Dormer (Al Pacino) spara accidentalmente al proprio partner mentre cerca di arrestare un sospetto. Invece di ammettere la sua colpa, il detective si crea un alibi scaricando la responsabilità sull’uomo che sta braccando, ma questa “soluzione” complicherà solo le cose, trascinando Dormer in un incubo a base di ricatto e senso di colpa. Con un omicidio da risolvere, il detective si ritrova così ricattato dall’omicida a cui sta dando la caccia (interpretato da Robin Williams) e sotto la lente di una poliziotta locale (Hilary Swank) che sta conducendo la sua indagine personale sulla morte del partner di Dormer. A rendere il tutto ancora più difficile si aggiunge un’insonnia cronica che affligge Dormer, alimentata dai sensi di colpa e dal sole che non tramonta mai nell’estate artica.

 

 

L’ipnotista (2012)

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L’ipnotista diretto dal regista svedese Lasse Hallström (Chocolat, Le regole della casa del sidro) è basato sull’omonimo romanzo bestseller del 2009 di Lars Kepler. Il romanzo ha venduto più di 600.000 copie solo in Svezia ed è stato tradotto in 34 lingue per 38 paesi. Il secondo romanzo di Kepler “L’esecutore” è uscito nel 2010 mentre il terzo “La testimone del fuoco” è stato pubblicato nel 2011. Nel 2010 Lars Kepler era tra i 10 scrittori “crime” in testa alle vendite in Europa con più di un milione di copie vendute solo in Svezia.

L’ispettore Joona Linna (Tobias Ziliacus) ha un testimone oculare della brutale carneficina di una famiglia nei sobborghi di Stoccolma. Il testimone, il figlio adolescente della famiglia è vivo per miracolo e non può essere interrogato in maniera convenzionale. Anche la figlia maggiore è scomparsa misteriosamente. Sembra che qualcuno stia cercando di annientare l’intera famiglia e Joona Linna teme che la ragazza possa essere la prossima vittima dell’assassino. Lottando contro il tempo, Linna persuade l’ipnotista interpellato, Erik Maria Bark (Mikael Persbrandt), a fare un tentativo per comunicare con il ragazzo e farlo parlare sotto ipnosi. Erik Maria Bark rompe così la sua promessa solenne di non praticare più l’ipnosi e un pericoloso viaggio nell’oscurità smisurata del subconscio ha inizio.

Lars Kepler è lo pseudonimo di una coppia di scrittori svedesi, i coniugi Alexander
Ahndoril ed Alexandra Coelho Ahndoril. Entrambi con esperienze individuali come
scrittori. Lo pseudonimo Lars Kepler è il loro omaggio all’ultima star della letteratura crime svedese Stieg Larsson e all’astronomo rinascimentale Johannes Kepler (Keplero) che scoprì la supernova che porta il suo nome. Ai tempi della prima pubblicazione de “L’ipnotista” l’identità dei coniugi Ahndoril non era ancora stata svelata. L’idea era di mantenere le cose in questo modo per consentire alla coppia di separare la scrittura congiunta dalle rispettive carriere letterarie. Tuttavia, nell’estate del 2009 ci fu da parte dei media svedesi una caccia alla ricerca della vera identità di Lars Kepler. Le ipotesi crebbero selvaggiamente ed infine gli Ahndorils furono assediati dal tabloid svedese “Aftonbladet” che li affrontò con dettagliate prove schiaccianti e la coppia si arrese.

 

 

Il senso di Smilla per la neve (1997)

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Il senso di Smilla per la neve è un thriller danese del 1997, diretto da Bille August (Pelle alla conquista del mondo) e basato sull’omonimo romanzo del 1992 scritto da Peter Høeg. Tra gli interpreti del film Julia Ormond, Gabriel Byrne, Richard Harris, Jim Broadbent e Tom Wilkinson.

A Copenhagen viene rinvenuto il corpo senza vita di Isaiah, un ragazzino di sei anni caduto da un tetto. Smilla Jasperson (Julia Ormond) che viveva nello stesso palazzo del bambino, a cui si era molto affezionata, comincia a sospettare che dietro la morte di Isaiah ci sia un omicidio perché convinta che il ragazzino. terrorizzato dell’altezza, non avrebbe mai e poi mai giocato su un tetto. Mentre comincia a indagare, Smilla viene trascinata ancora più in profondità in una cospirazione che potrebbe costarle la vita.

  • Il regista Bille August ha ammesso che il film non si è rivelato come sperava, e che c’erano stati grossi problemi durante la fase di scrittura per adattare il romanzo di Peter Høeg.
  • Altre opere di Peter Høeg includono I quasi adatti (1993), La donna e la scimmia (1996), La bambina silenziosa (2006) e L’effetto Susan (2014).

 

Headhunters (2011)

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Headhunters (Hodejegerne) è un thriller norvegese del 2011 diretto da Morten Tyldum (The Imitation Game) tratto dal romanzo omonimo del 2008 di Jo Nesbo e interpretato da Aksel Hennie, Nikolaj Coster-Waldau e Synnove Macody Lund.

Roger Brown (Aksel Hennie) è un uomo che all’apparenza ha tutto ciò che si potrebbe desiderare. È il cacciatore di teste più famoso della Norvegia, è sposato con la bellissima gallerista Diana (Synnove Macody Lund), vive in una splendida villa. In realtà, ha sempre vissuto al di sopra delle sue possibilità ed è per questo che si è dato al contrabbando di opere d’arte. Al vernissage di una galleria, sua moglie gli presenta Clas Greve (Nikolaj Coster-Waldau), alto dirigente dell’industria elettronica in possesso di un quadro pregiato che permetterebbe a Roger di risolvere tutti i suoi problemi finanziari. Ma anche Greves sta conducendo un gioco poco pulito. E quando Roger entra di nascosto a casa sua per sottrargli il quadro, trova qualcosa che cambierà completamente la sua vita…

  • Al suo rilascio il film oltre a diventare il film norvegese di maggior incasso di sempre, è stato venduto in oltre 50 paesi, un record per una produzione norvegese.
  • Il film presenta diversi riferimenti e tributi alla trilogia “Millennium” di Stieg Larsson. Durante il film un personaggio guarda in televisione il secondo film della trilogia, La ragazza che gioca con il fuoco. Inoltre riprese aeree di Uomini che odiano le donne sono state utilizzate per riempire alcune scene mancanti. Uno dei filmati in questione presenta un’auto che attraversa un ponte. L’auto di “Uomini che odiano le donne” è stata sostituita con l’ausilio di effetti digitali con l’auto che Roger Brown guida in questo film.

 

The Absent One – Battuta di caccia (2014)

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The Absent One (Fasandræberne), noto anche con il titolo “Department Q: The Absent One”, è un crime-thriller del 2014 diretto da Mikkel Nørgaard e basato sul romanzo “Battuta di caccia” dello scrittore danese Jussi Adler-Olsen.

Il film ruota attorno ad un reparto speciale della polizia di Copenaghen, specializzata in “casi di particolare attenzione”, con il detective sovrintendente Carl Morck (Nikolaj Lie Kaas), il suo partner Assad (l’attore svedese Fares Fares) e la loro assistente Rose (Johanne Louise Schmidt) come personaggi principali.

Nel 1994 una coppia di giovani gemelle viene brutalmente assassinata in un cottage estivo. Le indagini portano a sospettare degli studenti di un vicino college fino a quando un uomo non si dichiara colpevole e viene condannato. Venti anni dopo, il caso finisce sulla scrivania dell’ispettore Carl Morck che si rende subito conto che qualcosa non quadra. Insieme al collega Assad, Carl si mette sulle tracce di una giovane scomparsa dai tempi dell’omicidio, ma a cercarla ci sono anche delle persone che faranno di tutto per farla restare in silenzio.

Jussi Adler-Olsen dopo aver svolto i lavori più vari, redattore di riviste e fumetti, coordinatore del movimento per la pace danese, caporedattore di settimanali e trasmissioni televisive, è oggi scrittore a tempo pieno. Con la serie della “Sezione Q” guidata da Carl Morck, ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, vendendo milioni di copie nel mondo. I suoi libri pubblicati in 36 paesi hanno conseguito importanti riconoscimenti internazionali.

  • Nel mese di dicembre del 2014 “The Absent One” è diventato il più alto incasso per un film danese di sempre con 66 milioni di Corone e 749.000 biglietti venduti.
  • “The Absent One” è il secondo film della serie campione d’incassi “I casi della Sezione Q” che include il precedente The Keeper of Lost Causes del 2013 (tratto dal libro “La donna in gabbia”) e il successivo A Conspiracy of Faith del 2016 (tratto dal libro “Il messaggio nella bottiglia”).

 

Per scoprire di più sul film:

https://www.facebook.com/LUomoDiNeveFilm

#LuomoDiNeve

 

 

 

 

Iniziativa realizzata in collaborazione con Universal Pictures Italia