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Egon Schiele: trailer italiano e poster del dramma biografico di Dieter Berner

Egon Schiele: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film biografico di Dieter Berner nei cinema italiani dal 27 novembre 2017.

pubblicato 27 Novembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:26

 

Il 27 novembre Draka Distribution, in collaborazione con Twelve Entertainment, porta nei cinema italiani il film biografico Egon Schiele, che racconta vita e opere di un artista controverso e provocatorio, maestro dell’Espressionismo austriaco.

Il talentuoso Noah Saavedra, assume il ruolo di uno dei più famosi e controversi artisti contemporanei d’Austria e d’Europa, diretto da Dieter Berner, in una storia tratta dal romanzo di Hilde Berger.

 

Agli inizi del XX secolo, Egon Schiele è tra gli artisti più provocatori e controversi di Vienna. La sua arte è ispirata da donne affascinanti e disinibite, in un’epoca che sta volgendo al termine. Due donne in particolare condizioneranno davvero la sua vita e la sua espressione artistica: sua sorella e sua prima musa, Gerti e la diciassettenne Wally, probabilmente l’unico vero amore di Schiele, immortalata nel suo famoso dipinto “La morte e la fanciulla”. Mentre i dipinti di Schiele creano scandalo nella società di Vienna, portando l’artista anche in tribunale con l’accusa di abuso su una minorenne e di “pornografia”, collezionisti lungimiranti e artisti già acclamati come Gustav Klimt, iniziano a riconoscere l’eccezionale valore della provocatoria e tormentata arte del giovane. Quando lo scoppio della Prima Guerra Mondiale minaccerà la sua ricerca e libertà artistica, Schiele sceglierà di sacrificare alla sua arte, l’amore e la vita stessa, facendo del dolore e del suo disagio esistenziale, la cifra stilistica che lo consacrerà tra i maggiori interpreti dell’Espressionismo.

 

Il cast è completato da Maresi Riegner, Valerie Pachner, Marie Jung, Elisabeth Umlauft, Larissa Aimee Breidbach, Thomas Schubert, Daniel Sträßer, Nina Proll, Cornelius Obonya, André Jung, Wolfram Berger e Luc Feit.

[quote layout=”big” cite=”Dieter Berner]Trovammo ciò che cercavamo nel suo particolare rapporto con la sessualità e il suo modo anticonvenzionale di relazionarsi alle donne che sceglieva come modelle…È la storia di un uomo che ha letteralmente consumato la sua vita in soli 28 anni, durante i quali ha creato opere per vedere le quali oggi la gente paga moltissimi soldi, opere in cui lui metteva tutto se stesso.[/quote]

 

NOTE DI REGIA

 

Quando ero alle scuole medie, Egon Schiele era uno degli argomenti di punta. Fu incredibile vedere come per tutti i miei compagni diventò improvvisamente il più grande pittore di sempre. Era il pittore della nostra generazione. Ho visto i film sulla sua vita solo dopo e ne fui per lo più deluso. Il romanzo di Hilde Berger e il suo approccio alla vita di Egon, che mi affascina da sempre, hanno fatto scattare il mio desiderio di farne un film. Avevo già scritto sceneggiature con Hilde ma sulla storia di Schiele aveva molte riserve: per lei era un romanzo. Abbiamo comunque iniziato a lavorarci e il nostro obiettivo fu quello di individuare quale esperienza fosse stata particolarmente significativa per il pittore, cosa lo avesse spinto a dipingere. Trovammo ciò che cercavamo nel suo particolare rapporto con la sessualità e il suo modo anticonvenzionale di relazionarsi alle donne che sceglieva come modelle. Il suo lavoro mi ha sempre interessato ma non avevo mai pensato ad un film. Solo conoscendo l’uomo Egon Schiele e la sua relazione con l’arte, attraverso Hilde Berger, ho iniziato a pensare ad un film nel quale raccontare cosa la pittura può significare per un uomo. Per Schiele la pittura era quasi un surrogato della realtà, fin dal principio. Da bambino non era molto bravo a scuola e spesso non faceva i compiti perché passava il tempo a disegnare. Era il suo modo per interpretare il mondo, attribuendogli un senso tutto suo. La sorella una volta disse che nei periodi di difficoltà Egon andava a rifugiarsi sulle rive del Danubio a disegnare. Deve aver avuto un pessimo rapporto con il padre e il fatto che, a causa di questo o nonostante ciò, sia diventato un grande artista, è stato un aspetto molto interessante di cui tener conto nel raccontare la sua storia. È la storia di un uomo che ha letteralmente consumato la sua vita in soli 28 anni, durante i quali ha creato opere per vedere le quali oggi la gente paga moltissimi soldi, opere in cui lui metteva tutto se stesso. [Dieter Berner]