Home Festa del Cinema di Roma Roma 2019, Hustlers, la recensione: quando Magic Mike incontra le Lupe di Wall Street

Roma 2019, Hustlers, la recensione: quando Magic Mike incontra le Lupe di Wall Street

Spogliarelliste criminali nella New York post crisi finanziaria del 2008, con una J Lo sbalorditiva.

pubblicato 23 Ottobre 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 16:01

Questo è un Paese in cui ci sono quelli che ballano, e quelli che lanciano i soldi“. Si chiude così, dopo quasi due sfrenate ore Hustlers di Lorene Scafaria, in passato vista in sala con Cercasi amore per la fine del mondo e The Meddler. Tratto dall’articolo del New York magazine “The Hustlers at Scores” di Jessica Pressle, Le Ragazze di Wall Street racconta un’incredibile storia vera nata nel 2007, alle soglie di quella crisi finanziaria che cambiò il mondo, sventrando il centro finanziario d’America. In uno strip club della Grande Mela, infatti, i big della finanza riversavano decine di migliaia di dollari a serata su provocanti e bellissime spogliarelliste.

Destiny, bisognosa di denaro per occuparsi della povera nonna, cambia vita quando conosce Ramona, diva dello strip club che le insegna le basi del mestiere. Peccato che il crollo di Wall Street del 2008 faccia precipitare le entrate delle ragazze, ‘costrette’ ad ingegnarsi per cambiare le regole del gioco, per sfruttare chi solitamente sfruttava loro. Ma la situazione, inevitabilmente, sfugge al loro controllo…

Costato 20 milioni di dollari, Hustlers è inaspettatamente diventato il 3° maggior incasso Usa della storia della STX Entertainment, con 102 milioni rastrellati fino ad oggi, tramutandosi in una delle sorprese di stagione. Meritatamente. La Scafaria, qui anche sceneggiatrice, ha ricostruito una storia di sorellanza criminale che non perde mai quota, portando a galla un universo femminile che reagisce ad un maschilismo sfacciato, che vede la donna come puro oggetto sessuale, da comprare e piegare a proprio piacimento.

Ma non in questo caso, perché le Lupe di Wall Street capitanate dall’ammaliatrice e manipolatrice Ramona, interpretata da un’incredibile Jennifer Lopez, mai tanto brava, fisicamente perfetta e affascinante come in questo caso, si tramutano in organizzazione criminale, che droga e ‘rapina’, letteralmente, i malcapitati ricchi clienti. Una banda di truffatrici sexy e succinte, tra pali di lap dance e fiumi di canzoni. Addirittura 57 i brani presenti nella colonna sonora, che spazia da Britney Speaes a Lorde, passando per Flo Rida, Kelly Rowland, Rihanna e ben due Janet Jackson, cestinata dallo show business USA per un capezzolo di troppo mostrato al Super Bowl. Ed è proprio attraverso le proprie curve che le protagoniste di Hustlers vanno avanti, orgogliosamente, per non dover più dipendere da chicchessia. Segno di un’America più orgogliosamente femminista, post Me Too, che non accetta più diktat da uomini ipocriti e arroganti.

Ma Hustlers è anche la storia di un’amicizia sincera tra la brava e ingenua Constance Wu e la divoratrice J Lo, nata per caso, proseguita per meri interessi economici e mai del tutto conclusasi, anche dopo l’esplosione dello scandalo, i patteggiamenti, gli arresti, le condanne. Un incrocio tra Magic Mike e The Wolf of Wall Street, questo Hustlers che cavalca lupe ingannatrici pronte a spremere sciocchi broker, ingranaggi di un sistema truffaldino qui truffati da chi credevano di poter comprare. Donne ma anche mamme, pronte a tutto pur di mantenere quei figli spesso cresciuti in totale solitudine, perché la maternità ‘è una malattia mentale‘ che ti annebbia il cervello, mandando a puttane qualsivoglia concetto di logica.

Dinamico e ben articolato nel suo sviliuppo, Hustlers si concede la Jennifer Lopez più stratificata e credibile di sempre, matrona priva di scrupoli dal corpo statuario e lo sguardo ingannatrice che incanta. Un ruolo da co-protagonista che potrebbe portare la popstar persino agli Oscar, mentre al suo fianco sgomitano l’innocente Dorothy Gale da lei indirizzata sul sentiero di mattoni verdi interpretata da Constance Wu, con il comparto maschile per una volta lasciato completamente sullo sfondo, a fare da scenografia. Poco spazio, purtroppo, anche per il resto delle ragazze, vedi Lili Reinhart, Julia Stiles, Cardi B e Lizzo, con queste ultime due vere e proprie comparse.

Un film non solo fortemente femminista, ma anche una chiara denuncia ad un sistema corrotto che ha condotto l’economia USA e mondiale ad un passo dal tracollo totale, poco più di 10 anni or sono, arricchendo pochi ai danni di tanti. Un Goodfellas glitterato, tra Scorsese e Showgirl, per una Scafaria che umanizza con capacità le sue protagoniste, attraverso uno script elettrizzante e divertente, mai forzatamente drammatico e chiaramente posizionato su un asse di pura condivisione criminale. Perché non c’è un minuto di Hustlers in cui qualsiasi spettatore, soprattutto se appartenente all’universo femminile, non si ritroverà a tifare per questa banda di Brave Ragazze impellicciate, sirene truffatrici tutte curve, ribelli Robin Hood in gonnella che rubavano soldi ai ricchi per riempirsi portafogli e borse firmate.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]

Le Ragazze di Wall Street – Business is Business (Usa, Hustlers, 2019) di Lorene Scafaria; con Jennifer Lopez, Constance Wu, Lili Reinhart, Julia Stiles, Cardi B, Lizzo – uscita in sala: 7 novembre 2019

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