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Alfred Hitchcock: video con tutti i cameo del regista

Un video dedicato al regista Alfred Hitchcock e ai suoi cameo.

pubblicato 1 Giugno 2015 aggiornato 28 Dicembre 2022 14:05

Se pensavate a quanto sarebbe bello poter vedere in un unico video tutti cameo del regista Alfred Hitchcock, ora è possibile grazie ad uno YouTuber che ha messo insieme una compilation completa di tutti i camei classici di Hitchcock, che vi potete godere in una comoda clip da poco più di 9 minuti e mezzo.

L’utente Will Erickson ha ripassato l’intera filmografia di Hitchcock partendo dal film muto Il pensionante (The Lodger: A Story of the London Fog) del 1927 per estendendersi attraverso i suoi film inglesi originali, prima di fare il suo debutto a Hollywood che lo consacrerà tra i registi più grandi della storia del cinema. Così quando Erickson titola il suo video “ogni cameo di Hitchcock di sempre” non sta scherzando e se vi trovaste in difficoltà nell’individuare ogni singolo cameo su schermo, in coda all’articolo trovate una comoda guida gentilmente fornita da Wikipedia.

Come ogni fan di Hitchcock sa, una delle firme del leggendario regista era il suo rituale di presentarsi su schermo in quasi tutti i suoi film. I ruoli sono in genere muti, con il regista inserito nel mezzo dell’azione di una scena che lo vede mischiarsi allo sfondo, anche se alcuni camei come ad esempio quello in La finestra sul cortile del 1954, in cui mette a punto un orologio a pendolo in casa di un musicista, lo mettono in risalto rispetto all’azione in primo piano. Naturalmente un regista del calibro di Hitchcock non sacrificherebbe l’efficacia di un plot per la sua vanità, il che spiega la singolarità di alcuni suoi altri cameo come quello in Prigionieri dell’oceano (1943) in cui è raffigurato su un giornale che pubblicizza gli effetti di una cura dimagrante.

Sempre giocando con lo spettatore a “Dov’è Alfred?”, Hitchcock si intrufola anche nella scena di apertura di Nodo alla gola (1948) immortalato nella prima inquadratura mentre attraversa una strada con una donna. Un altro esempio eclatante del suo evitare con cura una potenziale invadenza dei suoi cameo, lo si ha nel film Il ladro (1956) in cui proietta l’ombra di sé stesso prima dei titoli di testa. Tra gli altri cameo spiccano anche quello in Intrigo internazionale (1959), in uno lo si vede spuntare nei panni di un uomo che tenta di salire su un autobus locale dopo che il suo nome appare sullo schermo e chi può dimenticare quello in Il sipario strappato (1966) che vede il regista nella hall di un albergo con in braccio un bimbo che gli “bagna” i pantaloni

Concludiamo questa carrellata con il cameo forse più calzante di Alfred Hitchcock, quello nel suo ultimo film Complotto di famiglia (1976) in cui la silhouette nera del regista viene mostrata dietro i vetri dell’ufficio di statistica anagrafica, un’uscita di scena da vero maestro della suspense che mostra un’ironia sempre percettibile che ha delineato da sempre i suoi lavori e il suo carattere.

In un’intervista del 1967 con Francois Truffaut il regista spiegava così il vezzo di apparire nei suoi film:

Era strettamente funzionale, perché bisognava riempire lo schermo. Più tardi è diventata una superstizione e infine una gag. Comunque oggi è una gag abbastanza ingombrante, e per permettere alla gente di vedere il film con tranquillità, mi preoccupo di farmi notare nei primi cinque minuti.

Lista cameo di Alfred Hitchcock

Il pensionante (1927): appare due volte: la prima, è seduto di spalle nella redazione di un giornale; la seconda è tra la folla che assiste ad un arresto della polizia.
Virtù facile (1928): passeggia nei pressi di un campo da tennis.
Ricatto (1929): cerca di leggere un giornale nella metropolitana, mentre un bambino lo infastidisce giocando con il suo cappello.
Omicidio! (1930): è a fianco di una donna, per strada, mentre il protagonista sta uscendo in strada da un edificio.
Il club dei 39 (1935): per la strada, mentre i protagonisti usciti dal teatro cercano di salire su un autobus, getta via la carta di una caramella.
Giovane e innocente (1937): è un fotografo che tenta di scattare istantanee in mezzo alla folla all’esterno di un tribunale.
La signora scompare (1938): passeggia su un marciapiede della Victoria Station di Londra, fumando una sigaretta.
Rebecca – La prima moglie (1940): passa alle spalle di George Sanders, accanto ad una cabina telefonica.
Il prigioniero di Amsterdam (1940): legge un giornale in strada mentre Joel McCrea lascia l’albergo.
Il signore e la signora Smith (1941): passa su un marciapiede accanto a Robert Montgomery
Il sospetto (1942): attraversa la strada mentre l’auto con Joan Fontaine riparte.
Sabotatori (1942): appare due volte: la prima è vestito da cowboy e consegna una lettera; la seconda è il cliente di un’edicola.
L’ombra del dubbio (1943): gioca a bridge in treno, ha in mano 13 carte di picche.
Prigionieri dell’oceano (1943): è raffigurato su un giornale che pubblicizza gli effetti di una cura dimagrante.
Io ti salverò (1945): esce da un ascensore nella hall di un albergo.
Notorious – L’amante perduta (1946): è tra gli invitati della festa nella villa di Sebastian e beve una coppa di champagne.
Il caso Paradine (1947): esce dalla stazione assieme a Gregory Peck, imbracciando una custodia di violoncello.
Nodo alla gola (1948): nella prima inquadratura attraversa una strada con una donna.
Il peccato di Lady Considine (1949): appare due volte: la prima è al ricevimento del governatore, la seconda è fermo a discutere sulle scale di un palazzo mentre il protagonista entra in casa.
Paura in palcoscenico (1950): si volta a guardare Eve che parla da sola per strada.
L’altro uomo (1951): cerca di salire sul treno con la custodia di un contrabbasso, incrociando Farley Granger.
Io confesso (1953): passeggia sulla sommità di una scalinata.
Il delitto perfetto (1954): è immortalato su una fotografia di vecchi compagni di scuola mostrata da Ray Milland.
La finestra sul cortile (1954): mette a punto un orologio a pendolo in casa di un musicista.
Caccia al ladro (1955): è seduto in fondo ad un autobus di fianco a Cary Grant.
La congiura degli innocenti (1956): attraversa la strada, dietro l’auto di un collezionista di quadri.
L’uomo che sapeva troppo (1956): assiste, di spalle, ad uno spettacolo di saltimbanchi arabi sulla piazza di Marrakesch.
Il ladro (1956): proietta l’ombra di sé stesso prima dei titoli di testa.
La donna che visse due volte (1959): passeggia tenendo in mano la custodia di una tromba nei pressi del cantiere navale di proprietà dell’amico di James Stewart.
Intrigo internazionale (1959): tenta di salire su un autobus, ma le porte gli si richiudono in faccia. C’è, forse, anche un’altra scena nello stesso film, in cui Hitchcock appare: un controllore chiede il biglietto ad una signora, seduta in un vagone passeggeri. La donna indossa un abito azzurro con un cappello nero e ha le gambe accavallate. Il volto della passeggera ricorda molto quello di Hitchcock, ma non tutti sono concordi nel vedere in esso la figura del regista.
Psycho (1960): sosta davanti all’agenzia dove lavora Marion, con in testa un cappello da texano.
Gli uccelli (1963): esce dal negozio di uccelli portando al guinzaglio due fox-terrier bianchi.
Marnie (1964): esce da una camera di albergo guardando Tippi Hedren che transita nel corridoio.
Il sipario strappato (1966): nella hall di un albergo, ha in braccio un bimbo che gli “bagna” i pantaloni.
Topaz (1969): è seduto su una carrozzella per invalidi in un aeroporto, poi si alza per salutare un conoscente e cammina.
Frenzy (1972): è tra la folla ad ascoltare un oratore sulle rive del Tamigi.
Complotto di famiglia (1976): mostra la sua silhouette nera dietro i vetri dell’ufficio di statistica anagrafica.