Home Asteroid City (2023) Asteroid City: recensione e curiosità del nuovo film di Wes Anderson

Asteroid City: recensione e curiosità del nuovo film di Wes Anderson

Recensione e curiosità di “Asteroid City”, il nuovo film del regista Wes Anderson al cinema con Jason Schwartzman, Scarlett Johansson e Tom Hanks.

pubblicato 9 Ottobre 2023 aggiornato 10 Ottobre 2023 13:48

Nel mezzo del deserto nel sud-ovest degli Stati Uniti si trova Asteroid City. Questa piccola città, caratterizzata dal suo cratere meteoritico e dal suo osservatorio astronomico, si prepara a ospitare la convention Junior Stargazer in un fine settimana del 1955. Soldati, scienziati e genitori da tutto il paese si riuniscono per scoprire le spettacolari invenzioni di studenti dotati. Quando Augie Steenbeck (Jason Schwartzman) incontra l’attrice Midge Campbell (Scarlett Johansson), gli extraterrestri irrompono nella festa…

Movimenti di macchina e inquadrature simmetriche, fotografia pastello e performance minimaliste degli attori, l’inconfondibile tocco del regista texano si avverte fin dalle prime immagini di “Asteroid City”. Questo nuovo film di Wes Anderson prende il genere fantascientifico e lo rivisita e decontestualizza attraverso una storia d’amore, e le vite di un eterogeneo gruppo di persone bloccate nel mezzo del deserto a causa di un evento extraterrestre, qui il regista accenna alla paranoia post-bellica e mostra come il lockdown generato dalla pandemia abbia in parte ispirato il suo film.

Sullo schermo una serie di diorami mostrano il set del film che viene presentato come una scenografia allestita in un qualche teatro di posa, dove si sta preparando una performance e sono in corso delle prove. I colori intensi del deserto, dove il blu funge da fil rouge cromatico, richiamano le fumettose cartoline postali degli anni ’50 che ritraevano paesaggi desertici come il Mojave in California o la Monument Valley in Arizona. Al riguardo c’è un mercato di collezionisti per queste cartoline d’epoca non spedite, basta guardarne qualcuna per capire dove Anderson e gli scenografi del film hanno tratto ispirazione per il look del film, oltre naturalmente a qualche classico western come Giorno maledetto (1955) di John Sturges.

Wes Anderson confeziona così il suo personalissimo “Incontri ravvicinati del Terzo tipo”, dove l’arrivo dell’alieno con tanto di astronave è solo un fugace intermezzo che scatena in ogni personaggio una reazione diversa: dall’esercito che farebbe qualunque cosa per mantenere il segreto, alle giovani menti brillanti riunite per la convention che cercano invece di far trapelare la verità al mondo, ma ci sono anche gli alunni in gita, che spaziano dal diffidente al creativamente interessato, e un cowboy canterino che all’insegna di “siamo tutti cittadini dell’universo” ci scrive su un orecchiabile motivetto.

Poi ci sono Scarlett Johansson nei panni della diva e madre Midge Campbell e dell’attrice Mercedes Ford che la interpreta, e Jason Schwartzman in quelli del vedovo, padre e fotografo di guerra Augie Steenbeck e del suo interprete, l’attore Jones Hall. Il rapporto tra i due è la storia d’amore, fatta di scambi telegrafici, che corre parallela all’evento extraterrestre; uno scambio codificato nell’interpretazione da alcune tipicità di Anderson, la totale mancanza di enfasi e la voluta piattezza emotiva dei dialoghi, standard che mettono alla prova gli attori, esaltandone capacità empatiche e humour innato.

Abbiamo letto che “Asteroid City” è fatto per piacere solo agli estimatori di Anderson, non siamo d’accordo. Certo lo stile registico tra l’ossessivo e il compulsivo e uno humour non immediato, ma a lento rilascio, potrebbero diventare ostacoli insormontabili per lo spettatore meno paziente. Detto ciò “Asteroid” City con il suo racconto nel racconto, un’impostazione teatrale che grazie alle dettagliate scenografie e alla vivace tavolozza di colori guadagna in respiro, a cui si aggiungono le performance di un cast strepitoso e la capacità tutta “andersoniana” di sofisticato narratore, potrebbero sorprendere ed intrigare chi riuscirà ad andare oltre l’estetica e la costruzione di un mondo volutamente “artificioso”, raramente come in questo caso ci è capitato di utilizzare tale termine in maniera tanto positiva.

L’universo di Anderson ha i suoi ritmi, la sua estetica e una compiaciuta ossessione per la geometria, ma è indubbio che “Asteroid City” potrebbe rivelarsi un’intrigante sorpresa per chi non si lascerà condizionare e irretire da critiche frettolose e lascerà che a parlare sia invece il peculiare modo, squisitamente “altro”, di fare cinema di Anderson, che in questo caso rappresenta: “un inno nostalgico all’analogico catturato su pellicola Kodak”.

Curiosità su “Asteroid City”

  • Scarlett Johansson ha detto che non ha avuto problemi ad usare una controfigura per filmare la sua scena di nudo frontale, tuttavia, ha detto che è stato imbarazzante per Wes Anderson dirigerla.
  • Quando Montana (Rupert Friend) va in giro, puoi sentire il suono degli speroni, anche se non indossa nulla.
  • Bryan Cranston ha detto che girare questo film è stato come stare in famiglia, in cui gli attori erano impegnati un banchetti notturni. Lo ha definito “realizzare il sogno di un attore” e ha detto che girare questo film non è stato facile ma è stata una grande esperienza.
  • Il primo film di Wes Anderson senza Bill Murray dai tempi di Un colpo da dilettanti (1996). Murray che ha contratto il Covid non ha potuto essere nel film a causa dei protocolli di sicurezza applicati sul set. Una volta ripresosi, l’attore ha visitato il set e ha filmato un trailer promozionale retrò con il regista Anderson, in cui appare come regista o dirigente dello studio, insieme a Jason Schwartzman, nei panni del suo personaggio del film.
  • Jason Schwartzman ha utilizzato la rampa incompleta dell’autostrada come luogo per rilassarsi sul set tra una ripresa e l’altra. “Andavo lassù tutto il tempo e mi sedevo lassù. (…) Non dirlo a nessuno. È il mio posto segreto. Il mio posto segreto ad Asteroid City. È una specie di gemma nascosta.”
  • Nel maggio 2023, Wes Anderson ha parlato di come la pandemia di COVID-19 abbia ispirato il film e la sua storia: “Non credo che ci sarebbe una quarantena nella storia se non la stessimo sperimentando. Non è stata intenzionale. …Scrivere è la parte più improvvisata dell’intero processo. Si riferisce al non avere nulla.”
  • Nel programma radiofonico francese Totemic (2008), Wes Anderson ha rivelato che Jason Schwartzman ha ascoltato nastri di diverse personalità per creare la voce del suo personaggio Augie Steenbeck. La voce di Stanley Kubrick era una di queste, e anche l’aspetto del personaggio, in particolare la sua barba, sembra essere ispirato dal look di Stanley Kubrick.
  • Wes Anderson ha scritto il ruolo di Midge Campbell appositamente per Scarlett Johansson.

  • Wes Anderson ha doppiato tutti i personaggi degli animatic dell’intero film, o “cartoni animati”, come li chiama Anderson.
  • Fisher Stevens ha detto che il cast del film (“Il più folle dai tempi de Il ponte sul fiume Kwai”) e la troupe, si sono tutti riuniti in un hotel, che in precedenza era un vecchio monastero.
  • Inizialmente il film doveva essere girato a Roma, ma le location sono state cambiate e la produzione ha optato per Chinchón, Madrid.
  • Wes Anderson ha basato Midge Campbell, così come l’attrice che la interpreta, Mercedes Ford, su Marilyn Monroe. Come parte del pre-spettacolo promozionale proiettato prima del film nelle location della catena Alamo Drafthouse, sono state mostrate clip dell’ultimo film della Monroe, Gli spostati (The Misfits).
  • Il cast comprende quattro vincitori dell’Oscar: Adrien Brody, Tom Hanks, Fisher Stevens, Tilda Swinton e dieci candidati all’Oscar: Bob Balaban, Steve Carell, Hong Chau, Bryan Cranston, Willem Dafoe, Matt Dillon, Jeff Goldblum, Scarlett Johansson, Edward Norton. e Margot Robbie.
  • La posa di Scarlet Johansson nella vasca da bagno con il braccio teso è un omaggio al dipinto storico La morte di Marat (Marat Assassiné) di Jacques-Louis David (1793) conservato al Museo del Louvre.

  • Michael Cera era stato originariamente nel cast, ma ha dovuto abbandonare a causa di conflitti di programmazione. Non è stato rivelato quale ruolo era stato assegnato a Cera.
  • Il film presenta la canzone di Hank Williams, “Kaw-Liga”. Wes Anderson e il suo supervisore musicale, Randall Poster, avevano già utilizzato questa canzone 11 anni prima in Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore (2012). Il film presenta anche “Cowboy’s Lament” di Burl Ives e diverse canzoni di Jarvis Cocker (che appare anche in questo film), entrambe presenti in primo piano in Fantastic Mr. Fox (2009). Tutti e tre i film sono stati anche muicati da Alexandre Desplat che con “Asteroid City” è alla sesta collaborazione con Wes Anderson.
  • Stanley Zak dice: “Nella mia solitudine, e forse proprio a causa di essa, ho imparato a non giudicare le persone, a prendere le persone come le vedo io, non come le vedono gli altri. E soprattutto, a dare fiducia completa e incondizionata a le persone che amo.” Miss Fortune pronunciò le stesse battute, praticamente alla lettera, nel film Quattro in paradiso (1938).

10 curiosità su Wes Anderson

Wes Anderson (Photo by Kate Green/Getty Images for Netflix)

1. Apocalypse Now è il film che i genitori di Wes Anderson non gli permisero di vedere

2. La fine di Amarcord di Federico Fellini è una scena iconica che “perseguita” Wes anderson

3. Il maggiordomo (Ruggles of Red Gap) del 1935 di Leo McCarey è il remake che Anderson vorrebbe dirigere

4. Taxi Driver è il film che Anderson guarda più spesso

5. Bill Murray è l’attore che fa ridere di più Anderson

6. Per Anderson è il francese Jean Renoir è il regista definitivo

7. Definisce geniale Girlfriends, un film di di cui Stanley Kubrick parlò in un’intervista, pellicola molto difficile da reperire

8. Il Ben Johnson visto in L’ultimo spettacolo di Peter Bogdanovich è l’attore che Anderson vorrebbe essere

9. La visione de Il diabolico complotto del Dr. Fu Manchu, film del 1980 diretto da Piers Haggard, ha segnato la prima volta in cui Anderson è uscito da un cinema durante la proiezione

10. “The Visual Display of Quantitative Information” di Edward R. Tufte [un manuale sulle regole per creare tutti i tipi di grafici da dati quantitativi] è il film “impossibile” che Anderson sogna di adattare.

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